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Piccola Nota Scientifica (fuori Tema)


Sfay

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Leggendo e scorrendo i numerosi post di questo sito mi sono accorto che in molti si fa riferimento agli effetti della castrazione sulla alopecia maschile.

Ho voluto per questo aggiungere questo ppost.

Il presente è stato inserito in questa sezione dedicata ai problemi psicologigi pur essendo dichiaramente fuori tema (come dichiarato nel titolo).

La scoperta di un determinante legame causa-effetto fra castrazione e alopecia fu scoperto durante i secoli XVII e XVIII allorquando fanciulli dotati di timbri vocali ammirevoli, nonché capacità tecniche musicali e di intonazione espressive di sicuro talento (Broschi, Caffarelli, Senesino, Moreschi), venivano sottoposti, intorno all'età di sette/otto anni, ad evirazione al fine principale di evitare che, con la pubertà, le loro corde vocali subissero il fisiologico ispessimento e la conseuente perdita del caratteristico timbro bianco/soprano. Crescendo costoro non perdevano capelli, nemmeno durante la senitlità. Essi non perdevano i capelli nemmeno in corrispondenza delle due stempiature frontali, dove per contro già a partire dall'età puberale, con le trasformazioni fisionomiche della fronte, si notava un allungamento all'ingiù della linea dei capelli, che si collegava verso il basso verso l'orecchio.

Tale aspetto era a tal punto appariscente ed insolito che i ritrattisti venivano spesso richiesti di correggerlo nei dipinti.

L'aspetto di cui sopra è tuttavia osservabile da chiunque si procuri le fotografie scattate all'unico soprano-castrato giunto al XX secolo. Ulteriori effetti della castrazione in età prepuberale erano: sensibile aumento della statura, aumento della capacità polmonare (i castrati erano cantori superlativi: oltre ad avere una estensione di oltre tre ottave, riuscivano a cantare una successione di oltre 200 note con una sola emissione di fiato e a tenere una nota per oltre un minuto), chiusura delle spalle, mancata crescita di peli, carnagione chiara, nessun fenomeno di seborrea; in età senile le rughe erano poche, sottili e chiare; gli effetti sulla forza fisica sono sempre stati controversi.

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L'erezione è determinata da un impulso libidico. Se si eliminano gli organi principali deputati alla secrezione del testosterone (la corteccia surrenale ne secerne ben poco), la libido dovrebbe venire annullata.

Se la libido manca, cosa dovrebbe determinare una erezione?

Credo piuttosto che la castrazione possa essere eseguita anche in modo parziale, risparmiando certe funzioni.

Tutto quello che so è che sui testi che riportano passi di studiosi coevi ai castrati si trova scritto che essi in nessun caso formarono una famiglia e che nella quasi totalità dei casi non mostravano interessi sul versante sessuale.

Ma chiaramente c'è anche l'aspetto picologico da tener presente.

Tuttavia sono sicuro che le descrizioni medico/scientifiche dell'epoca siano della massima affidabilità.

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Vi domando: secondo voi qualcuno avrà mai chiesto ad un urologo di sottoporlo a castrazione al fine di recuperare la folta chioma d'un tempo?

Io non lo farei mai.

 

Vorrei aggiungere le seguenti considerazioni sparse:

1) se la causa principale della alopecia maschile è di fatto stata individuata grazie al sorprendente intuito dei medici sette/ottocenteschi che analizzavano i cantori evirati nella loro età matura;

2) se il primo rimedio (parziale) efficace contro la alopecia (minoxidil) è stato scoperto da ricercatori impegnati nello studio delle molecole vasodilatatrici (e quindi sotto la branca della medicina cardiocircolatoria);

3) se il secondo (e -ahimè!- ultimo per ora) rimedio (finasteride) è stato scoperto dagli urologi alla ricerca di principi attivi efficaci contro la ipertrofia prostatica benigna;

 

cosa hanno fatto nel frattempo i dermatologi (a parte ovviamente sperimentare i più svariati metodi per guadagnare il più possibile sfruttando altrui scoperte ai danni -fra l'altro- di tanti sfortunati spelacchiati)?;

E' mai possibile che la scienza sia stata in grado di portare l'uomo sulla Luna, recentemente anche su Marte, di curare la peste, il vaiolo, la difterite, al febbre gialla, la malaria, il colera, la varicella, la tubercolosi, ..., di affinare terapie contro il dolore, contro gli effetti più eclatanti di numerose psicopatie, ..., di costruire palazzi di oltre cento piani tremila anni dopo le piramidi d'Egitto, la bomba atomica, di scoprire il DNA (e perfino il Viagra), di concepire e svilippare bambini in provetta, e non sia ancora stata in grado di fare un tubo per questo stramaledetto problema?

Guardate, io non chiedo tanto: almeno si trovi il sistema di duplicare i capelli per l'autotrapianto. Mi accontenterei.

Però, per lo meno, cerchino di fare in fretta!

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Visitatore zortek
Vi domando: secondo voi qualcuno avrà mai chiesto ad un urologo di sottoporlo a castrazione al fine di recuperare la folta chioma d'un tempo?

Io non lo farei mai.

tra l'altro la castrazione in eta' adulta non garantisce, purtroppo, l'arresto completo dell'AA, anche se certamente ne rallenta di parecchio il processo. L'unica sarebbe una castrazione chirurgica in eta' prepuberale. Nessuno degli eunuchi (operati da bambini) come pure dei famosi "castrati" settecenteschi infatti ebbe mai problemi di AA.

C'e' da considerare comunque che la castrazione consapevole in eta' adulta e' perfettamente legale, basta firmare una liberatoria al proposito al medico. C'e' chi lo fa perche' ossessionato dalle pulsioni sessuali, ad esempio, magari dopo aver depositato il proprio sperma in una banca del seme per eventuali futuri concepimenti in provetta.

I problemi fisiologici della castrazione in eta' adulta comunque sono parecchi, dalla perdita di forza, all'aumento (o diminuzione) di peso, all'osteoporosi che insorge quasi immediatamente e che richiede una terapia vita natural durante di integratori di calcio. Per evitare tutti questi problemi la soluzione ci sarebbe: iniziare una terapia a base di estrogeni, che manterrebbe un equilibrio di integrita' della struttura ossea, ma al prezzo di una femminilizzazione dell'intero corpo, rischi di trombosi venose e danni al cuore (ma solo in soggetti predisposti o con malattie pregresse o congenite)

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Si, è vero, i problmi dell'osteoporosi e dell'insufficiente anabolisi, che quanto meno obbligherebbero alla assunzione di molecole derivate dal testosterone (Dynabolon, Primobolan, ...), esistono e sono gravi.

L'uso sistemico di antiandrogeni/estrogeni è parimenti sconsigliabile.

Peccato che l'unico farmaco finora inventato (funzionerà poi?) per uso topico e senza effetti sistemici (Flurdil: Eucapil) pare abbia fra i suoi eccipienti una sostanza in grado di produrre effetti gravi a carico del fegato.

Sono pessimista sul futuro.

Al momento attuale non sento venti di novità.

Le soluzioni farmacologiche più efficaci rimangono ancora il minoxidil, datato anni ottanta e comunque in grado di offrire effetti positivi apprezzabili entro una percentuale di casi non troppo ampia (35%?), e il finasteride.

A proposito di finasteride: io l'ho usato. Inizialmente i suoi effetti parvero miracolosi. Poi, in modo del tutto inopinato, dopo tre anni e due mesi di uso, smise di funzionare. Non ho mai capito perché.

Ma, poiché sono certo di non essere stato l'unico a rilevare tale curioso fenomeno, pongo la domanda a tutti gli altri (visto che fra l'altro lo specialista che consultai mi parlò solo di assuefazione, che ritenni una gustificazione poco convincente).

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