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La Scomparsa Dei Pelati


Arn

La corona ippocratica è definitivamente out?  

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Noto da tempo la progressiva rarefazione dello storico e caratteristico "pelato", cioè il giovane o giovane adulto under-40 con la tipica corona ippocratica. Vedo ovunque protesizzati, rasati, trapiantati, camuffati con polverine varie...

 

Ai miei tempi, parlo di trenta anni fa, c'erano tantissimi ragazzi, anche di 23-24 anni che non facevano nulla per nascondere la propria calvizie. Certo, non si può dire che vi fosse alla base un preciso sentimento di accettazione.

 

A quel tempo non esistevano cure farmacologiche degne di tale nome ma semplici intrugli da ciarlatano del West.

 

Non esisteva l'autotrapianto come lo conosciamo oggi: la "rotazione dei lembi alla Orentreich" o "il trapianto a zolle", oltre a produrre risultati il più delle volte grotteschi, avevano dei costi al di fuori della portata del 90% delle persone.

 

Non esistevano Toppik, Dermatch o simili.

 

Non esistevano neppure le protesi, nemmeno i copertoni vecchio stile. Solo posticci, toupet e parrucchini di capelli intrecciati, fissati precariamente con clips o con due strisce di biadesivo da tappeti: roba da comare sessantenne, non certo da ragazzo nel pieno della vita.

 

Così si vedevano tanti pelati, senza alcun tipo di contraffazione.

 

Oggi non è più così e vedere una corona ippocratica in un under-40 diventa sempre più difficile, tanto che tale associazione diventa sempre più indice e quasi rivelatore di malessere psicologico o sociale, segno malcelato di trascuratezza, di abulia, di scarsa autostima.

 

Ecco allora l'autotrapianto, l'uso di farmaci, la protesi, il camouflage, la rasatura.

 

Ciò può essere piacevole o meno ma grava chi perde i capelli di un ulteriore onere: quello di fare in ogni caso "qualcosa".

 

Sì, il mettere definitivamente fuorigioco il pelato, "costringe" chi porta i capelli a trovare una qualche soluzione, visto che viene a trovarsi in una situazione non più condivisa e non più accettata.

 

In pratica accettarsi calvi diviene ancora più difficile di prima e ciò, comunque la si pensi, non può essere considerato un bene. Vedo infatti sempre più spesso trapiantati che non hanno i requisiti per potersi avvantaggiare di un trapianto, assuntori di farmaci non certo innocui oltre ogni possibilità di recupero estetico, protesizzati che non hanno bisogno di una protesi, camuffati col cuoio capelluto grottescamente "verniciato", rasati che stanno malissimo senza alcun capello. Tutti desiderosi di fare qualcosa contro la caduta dei capelli senza considerare gli effettivi vantaggi della metodica intrapresa rispetto al semplice rimanere calvi.

 

Mi rivolgo quindi a tutti voi, in special modo ai giovani e giovanissimi: sentite o avete sentito questa pressione ambientale? Ritenete che la vostra decisione di "fare qualcosa" sia stata spontanea e genuina o, in qualche modo, la logica conseguenza di una società che ha ormai emarginato il classico e naturale calvo?

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