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A Metà Tra Te E Aa?


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Buongiorno a tutti,

sono nuovo di questo forum, e mi sono iscritto perchè da alcuni mesi cerco disperatamente di capirci qualcosa sulla mia caduta di capelli.

Mi è successo che da un paio d'anni a questa parte ho sempre perso un pò di capelli, ma penso che si trattasse di una caduta abbastanza normale, che non ha mai portato a un diradamento, e per la quale ho cominciato a usare un prodotto commerciale chiamato Tricolife, poi l'estate scorsa ho deciso (stupidamente)di diventare vegetariano, ho eliminato uova e carne, e in generale ho cominciato a mangiare pochissimo, inoltre a fine luglio ho intrapreso un viaggio di 300 km a piedi. In 11 giorni ho attraversato l'Italia seguendo percorsi da trekking, e camminando sotto il sole 8 ore al giorno. Sono dimagrito almeno 8 Kg in pochi mesi, e fino a Gennaio di quest'anno ho avuto capelli normali (forse addirittura più abbondanti del solito, al punto che ho abbandonato la cura con il Tricolife che ormai facevo da tre mesi forse di più). Ma da gennaio ho cominciato a perdere tantissimi capelli (solo sulla zona superiore e frontale), me ne sono accorto quando sotto la doccia ho cominciato a perdere anche 50/70 capelli, e poi durante il giorno vedevo cadere i capelli sui libri e sul computer senza neanche toccarli, all'improvviso ha cominciato a farmi male lo scalpo quando mi appoggiavo sul cuscino, e ho cominicito ad avere problemi di capelli unti, che prima non avevo mai avuto, prurito sul cuio capelluto, e una specie di forfora. Oggi (giugno) a distanza di quasi sei mesi, ho reintegrato la dieta alimentare (le analisi del sangue dicono che sono perfetto a parte una leggera anemia mediterranea), e i capelli cadono molto meno 20/30 al giorno, ma sono molto più radi e sottili, ho meno forfora, ma ne ho ancora, e sono meno unti,ma il cuoio capelluto prude ancora. E in generale la situazione mi sembra peggiorare. Secondo il mio dottore dovrei avere un TE, ma ultimamente ho scoperto che il mio nonno materno da giovane perse tutti i capelli in poco tempo, e allora ho cominciato a temere di avere un Alopecia androgenetica, che il mio medico di base mi propone di curare con finasteride. Non so cosa fere. continuare a credere che si tratti di un TE ma potrebbe poi essere troppo tardi, o cominciare a trattare un AA. con la finasteride? ma potrebbe essere la cura sbagliata?

Se qualcuno può darmi dei consigli ve ne sarò molto grato.

Grazie.

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Ciao e benvenuto, Nuridav.

 

Provo a darti una risposta benché mi renda conto che - essendo un semplice profano - le mie parole possano essere alquanto generiche e non molto attendibili.

 

Che io sappia, è possibile che l'alopecia androgenetica coesista con effluvi che in certi casi possono accelerarne il decorso.

Nel tuo caso, forse, è il caso di valutare l'opportunità di eseguire accertamenti diagnostici in grado di stabilire - nella misura del possibile - la natura del tuo diradamento. Gli esami più indicati per questo scopo potrebbero essere il tricogramma e la dermoscopia del cuoio capelluto, entrambi eseguiti presso specialisti in Dermatologia accreditati nell'ambito dei problemi di capelli.

Se non ho compreso male, il dottore a cui ti riferisci dovrebbe essere il medico di famiglia. Hai già eseguito una visita specialistica presso un dermatologo?

 

Esistono comunque metodi per cercare di valutare l'eventuale componente androgenetica nella caduta dei capelli, benché abbiano un valore puramente ipotetico-congetturale.

 

La copiosa caduta di capelli - in sé - non è un elemento preoccupante, dato che è spesso associata ad effluvi reversibili. Più significativa - invece - è la presenza di capelli miniaturizzati, dato che l'alopecia androgenetica determina una progressiva atrofia dei bulbi.

 

La presenza di casi di calvizie all'interno della propria famiglia è l'indicatore più importante, pur non garantendo previsioni sicure. Nel tuo caso, poi, mi pare di comprendere che il nonno materno sia l'unico membro maschio del tuo asse familiare ad aver manifestato una conclamata calvizie. Ho compreso male?

 

Esistono aree ritenute in genere più sensibili all'alopecia androgenetica, come le tempie oppure il vertice. Noti per caso un maggiore diradamento in queste zone?

 

Ti auguro davvero di cuore che un'analisi specialistica scongiuri l'eventualità che il tuo sia un caso di alopecia androgenetica. Qualora fosse così - peraltro - l'assunzione di finasteride non avrebbe alcuna utilità, dato che il farmaco è indicato solo per la profilassi della comune calvizie di origine genetica.

 

Ciao e in bocca al lupo non solo per i capelli, ma per ogni aspetto della vita.

Nemicodelvento

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Ciao Nemicodelvento,

Grazie per la tua risposta, in effetti si ho consultato un tricologo che subito a colpo d'occhio mi ha detto che era un Te, e che avrei dovuto aspettare settembre ottobre per vedere un miglioramento, il problema è che qua i capelli continuano a cadere ed è sempre più difficile sperare in un miglioramento.

invece è il medico di famiglia, che però è specializzato in dermatologia ad avermi consigliato la finasteride.

Quello che mi fa un pò paura è che i capelli che cadono hanno sempre attaccato il bulbo, che si mostra come un rigonfiamento bianco, e si i capelli cadono praticamente solo sulla zona del vertice e frontale. Per quanto riguarda l'assottiliamento però mi è difficile capire se si stanno assottiliando perchè ho sempre avuto i capelli chiari e molto sottili. E per quanto riguarda i casi di calvizie all'interno della famiglia, si solo mio nonno materno ha perso i capelli quando era molto giovane, ma non era calvo.

 

Scusa ma che differenza c'è tra l'alopecia androgenetica e la calvizie genetica?

Ciao e grazie di nuovo.

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Stando alle mie conoscenze da profano "alopecia androgenetica" e "calvizie comune" ( o calvizie genetica ) sono sinonimi. L'atrofia irreversibile dei bulbi, conseguenza della predisposizione genetica alla calvizie, può essere anche indicata con il termine "defluvio" ( o, più precisamente, "defluvio in telogen" ).

 

Il tuo diradamento - se ho ben compreso - parrebbe concentrarsi nelle aree più sensibili all'alopecia androgenetica. Il tuo medico di base - peraltro anche specializzato in Dermatologia - potrebbe quindi aver ragione, anche se i dati più attendibili si ottengono di solito con esami come il tricogramma o la dermoscopia al cuoio capelluto.

Che io sappia, la diagnosi di Telogen Effluvium non esclude a priori l'eventualità di un concomitante defluvio androgenetico, che potrebbe essere affrontato ( almeno allo stato attuale ) solo con minoxidil e finasteride.

 

Al di là dello spessore del capello, noti per caso una caduta di capelli più corti? L'atrofia del bulbo, sempre che io sappia, impedisce al capello terminale di completare la normale fase anagen; il capello, pertanto, non riesce ad allungarsi adeguatamente, poiché tende a cadere prima del periodo normale.

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  • 2 weeks later...

Buongiorno Nemicodelvento, scusa se non ti ho risposto subito, ma ho avuto alcuni problemi che per un pò mi hanno tenuto lontano da internet.

Comunque tu mi avevi chiesto se avevo notato dei capellini più corti che cadevano. Beh, in realtà ne ho notati pochissimi forse uno o due, ogni tanto non so se si possa considerare un sintomo.

quello che so è che ho la linea centrale dello scalpo più rada, anche se non sono affatto stempiato infatti la mia linea frontale dei capelli è rimasta praticamente inalterata.

I capelli poi cadono non più di una ventina al giorno, e altrettanti sotto la doccia. in realtà guardando su internet sembrerebbe che non sia una quantità preoccupante, ma quello che mi preoccupa è la loro costanza.

avrei una domanda per te:

Secondo te è opportuno provare una cura mista? ovvero continuare la cura del tricologo che comunque mi ha consigliato solo locoidon per l'effluvio, e provare a prendere Finasteride come suggerisce il medico di famiglia (dermatologo)?

lo so che sembra una domanda assurda ma penso di avere avuto un TE associato a una AA. anche perchè ho visto i miei famigliari che non vedevo da un pò e mi sono accorto che anche mio fratello (26 anni) ha avuto un diradamento di capelli sul vertex in quest'anno, e lo stesso è accaduto a mio papa. il che mi fa pensare a un fattore genetico.

Grazie, e a presto.

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Ciao, Nuridav.

Non preoccuparti del ritardo poiché è inevitabile che i problemi della vita reale debbano prevalere rispetto alla presenza nei luoghi virtuali di Internet. Anche a me - ad esempio - capita di non collegarmi per parecchio tempo, soprattutto in quest'ultimo periodo.

 

Relativamente alla questione da te posta, in teoria credo che si possa usare un approccio farmacolgico misto, dietro però prescrizione e controllo da parte di uno specialista che eventualmente abbia appurato i diversi fattori alla base del diradamento.

 

La tua situazione - almeno stando a quanto mi pare di comprendere - potrebbe ancora consentire ragionevoli speranze che il tuo problema non sia strettamente di origine androgenetica oppure che una componente del genere non costituisca il fattore prevalente. E' ciò che sinceramente ti auguro, in modo che tutto possa essere risolto con una reversione del processo.

 

Nel tuo caso - comunque - si potrebbe forse valutare l'opportunità di eseguire un tricogramma.

 

Ciao!

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