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rabbia per tutti quelli che si approfittano della nostra situazione


sonia66

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No, non mi capita, dede, davvero. Aver accettato il problema ti fa automaticamente passare la rabbia e l'nvidia verso tutti coloro che abbiano dei bellissimi capelli. Ciò non significa che il desiderio e la speranza di poter tornare come prima sia calcellato, no, quello mai, ma è il modo di viverlo che è diverso. Soprattutto non dipende la mia felicità da questo. So che è difficile accettare un discorso del genere e probabilmente faticherai a credermi, non importa, tanto c'è già stato qualcuno che mi ha accusato di essere un' ipocrita.

Io credo in quello che ti sto dicendo perchè l'ho vissuto e affrontato e ti dico queste cose perchè vorrei poterti dare un po' di speranza per credere che è possibile essere sereni comunque. :wink2:

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Grazie a Lady per l' mp, ma ci dovevo andare a 20 anni dallo psicoterapeuta, anzi, mi ci dovevano portare i miei a 20 anni quando mi vedevano stare come un caneeee!!! Oggi non me ne frega più nulla, e nessuno psico mi può restituire quegli anni passati a piangere davanti allo specchio!!!

Rimarrà sempre il mio cruccio, il mio punto debole, ma alla disperazione non mi ci porta più davvero... sarebbero passati davvero inutilmente 20 anni se avessi dentro ancora il malessere che avevo a 20! Grazie lo stesso del consiglio, un bacio.

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non ti restituiranno i 20 anni buttati nel cesso,ma magari ti aiutano a non buttarne nel cesso altri 30...

sei adulta,anche a 20 anni eri abbastanza adulta per andarci. trascinarti non sarebbe servito perchè tu non avresti collaborato.

cmq scelta tua..se preferisci star male e sempre arrabbiata è ok,se va bene a te..se vuoi fare un tentativo intelligente..allora ci vai,non è farmacologicamente che risolverai il tuo problema,e confido anche nel fatto che metterti la microlinea ti potrebbe portare ad altri complessi,come il timore di essere scoperta, perchè è un qualcosa che psicologicamente non hai superato.

non puoi giudicare una psicoterapia da un singolo terapeuta, a volte occorre cambiarne più di uno per trovare quello giusto,anche il tipo di terapia..non è standard per tutti. e i farmaci non sono la soluzione perchè alleviano solo il sintomo ma non rimuovono la causa.

poi vedi tu insomma..se preferisci tormentarti ancora perchè è una realtà che conosci meglio allora va bene così..il dolore che si prova,che tu hai provato ad andare da uno psicologo,è segno che il problema c'è ed è vivo,e che un cambiamento della condizione spaventa. è cmq un equilibrio quello che hai tu,è una situazione che conosci bene,è un po' come stare a 'casa'..se vuoi estarci pur stando male stacci. è come stare con qualcuno pur stando male,ma piuttosto che cambiare...

dipende dalle tue priorità e da cosa vuoi tu. se questa è la tua soluzione ben venga.ma tieni presente che non esistono soluzioni miracolose per i capelli,non c'è niente che non ti costi niente. curarsi costa costanza e risultati non fantasmagorici,avendo i propri capelli, mettere la protesi costa fare la manutenzione e 'rischiare' di essere scoperti eventualmente ma riavere l'estetica che si desidera, non fare nulla costa restare immobili e piangenti ma non cambiare il proprio equilibrio.

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  • 2 months later...
Cara Sonia, non saro' breve e nemmeno delicato o omissivo. :diavoletto:

Una delle cose che distinguono i Primati dagli altri animali e' il riconoscere la propria immagine allo specchio.

Un cane o un pappagallino non si preoccupano di perdere pelo o penne, se cio' non provoca una sintomatologia sensitiva (dolore, bruciore, prurito). Mai visto un cane che si vergogna di una tigna e non esce dalla cuccia per non farsi vedere?

Noi purtoppo siamo legati alla nostra immagine a doppio filo. Non avessimo la possibilita' di vederci sarebbe forse diverso ma ci vediamo e consideriamo che il nostro essere sia tutto in quell'immagine che lo specchio ci riflette. Per chi ci vede dall'esterno magari non e' cosi' perche' puo' essere piu' interessato a come siamo dentro ma noi lo sappiamo gia' come siamo dentro e per questo riponiamo tutte le nostre attenzioni in quel nostro simulacro che va in giro a rappresentarci.

Cosi' come un Ente qualunque non ama farsi rappresentare da una bandiera strappata o rammendata o sporca, anche noi desideriamo che il nostro simulacro sia bello e ci faccia fare bella figura. E' normale, e' naturale, direi che e' legittimo.

Alcuni, purtroppo, nascono gia' con una estetica pessima: ci sono bambini gia' orrendi in culla alla faccia del fatto che i bimbi siano tutti belli. :diavoletto:

Nascono brutti, crescono brutti, armonizzando il loro essere con la loro immagine nel corso degli anni e sapendosi accettare. Non imparando ad accettarsi ma sapendosi accettare perche' l'accettazione di se' e' per loro praticamente connatale, dal momento che non si sono mai visti in altro modo. Probabilmente se fossero vissuti da soli, su un isola deserta, nemmeno avrebbero mai percepito la loro bruttezza.

Altra cosa e' nascere in un certo modo, belli o brutti che sia, accettarsi per come si e' e poi, in un lasso di tempo molto breve rispetto alla vita di un uomo, vedere la propria immagine cambiare e trovarsi ad essere rappresentati da un "altro simulacro".

Dico un lasso di tempo molto breve per indicare una evoluzione percettibile da chi si guarda allo specchio.

Tutti noi infatti invecchiamo ma lo facciamo senza rendercene conto: immaginate se un giorno un 18enne si guardasse allo specchio e si vedesse 40enne.

Capita quasi a tutti gli uomini (ed anche alle donne) di perdere i capelli con l'eta', nell'arco di 30-40-50 anni di evoluzione di un'alopecia senile, e difficilmente vedono la cosa come un dramma perche' non se ne rendono bene neppure conto, tanto il processo e' lento.

Non cosi' nei casi che portano molte persone su questo Forum e che sono spesso equiparabili ad una autentica metamorfosi.

Molte sono le implicazioni di questa metamorfosi: nei casi piu' gravi si perde il contatto tra l'essere e l'immagine, col primo che non riconosce piu' la seconda e la rifiuta come qualcosa di estraneo a se'.

Perche' il vero dramma del portatore di alopecia non e' tanto il non sapersi accettare ma il cercare ossessivamente di ritrovare la propria "vera" immagine perduta: cio' che appare allo specchio, quella testa piu' o meno spennacchiata non e' la nostra immagine ma "un'altra".

Ritrovare la nostra vera immagine, rubataci, diviene cosi' lo scopo unico del nostro accanimento nel cercare cure. Uno scopo per lo piu' avulso da finalita' contingenti: non serve per piacere all'altro sesso, non serve per star bene con gli altri, non serve neppure per sentirsi belli, come si potrebbe superficialmente credere. Serve "solo" per ritrovare l'integrita' di noi stessi, per ricongiungere alla nostra immagine "naturale" quel pezzo mancante che la sfortuna ha voluto collocare proprio al di sopra dei nostri occhi. Ricomporsi come il corpo di Osiride per ritrovare, nell’integrita’, la nostra forza e la nostra armonia.

Narcisismo? Sicuramente in parte si, ma non tutto il narcisismo e' da buttare.

Detto questo si capisce come molti giovani portatori di alopecia siano del tutto impermeabili alla critica esterna ("l'importante e' essere interessanti dentro", "stai bene anche cosi'", "c'e' di peggio nella vita", "vedrai che passa", "a tutto ci si rassegna", “pensa a studiare”, "ahahahahah, ma sei pelatoooo!").

La cosa e' logicamente piu' grave quando l'alopecia arriva prima del termine dello sviluppo psicologico. Perdere capelli a 15-16 anni non e' uguale a perderli a 24-25.

Cosi’ pure perderli da uomo non e' la stessa cosa di perderli da donna, visto che nella donna al dismorfismo si aggiungono le implicazioni riguardanti la sua causa. Mentre infatti per l’uomo essere pelato e’ brutto ma comune, per la donna essere pelata e’ brutto ed inquietante, visti i ben noti e gravi motivi che portano all’alopecia indotta da farmaci o radiazioni ionizzanti.

Tutto questo cappello per dire che se Sonia si e’ rovinata la vita a causa dell’alopecia, io la capisco perfettamente perche' puo' capitare.

Avendo avuto la fortuna di provare, nella mia ormai lunga vita, sia l’alopecia androgenetica a 16 anni che un linfoma di Hodgkin a 42, posso dire che mentre la prima mi ha sconvolto e rovinato la gioventu’, lasciandomi ancora intatta, dopo 30 anni, la voglia di non mollare e di non accettare di essere calvo, il secondo mi ha lasciato quasi indifferente, fatto salvo il timore che la radioterapia potesse provocare un diradamento delle tempie, costringendomi ad una protesi totale…

Il fatto e’, al di la’ delle differenti eta’ in cui tali eventi si sono verificati, che per il linfoma c’era una cura e sapevo di avere tra il 60 e l’80% di probabilita’ di guarire, chance che, ahime’ non ho avuto al possibilita’ di sfruttare 30 anni fa quando per l’alopecia androgenetica non c’erano cure di alcun tipo che esulassero dai prodotti cosmetici.

Per il linfoma nessuno mi ha preso in giro o mi ha evitato, per l’alopecia si. Il capitolo linfoma e’ durato pochi mesi con due semplici esiti possibili, vita o morte; quello alopecia anni ed anni in un logorante peggioramento continuo e senza fine.

Si, nella vita c’e’ di peggio dell’alopecia: i luoghi comuni, il non capire che non c’e’ bisogno di morire per sentirsi male ma male sul serio e che a volte un granello di sabbia in un occhio fa molto piu’ male del pugno che dovrebbe metterti al tappeto, che ognuno vive cio’ che gli accade sulla propria pelle ed a modo suo, che a volte ha maggiori problemi chi vive tutto cio’ che gli accade senza curarsene. In effetti non ho mai visto un oligofrenico preoccuparsi della sua alopecia, cosi’ come del suo abbigliamento o della sua igiene…

L'alopecia e' brutta ma spesso la si rende ancora piu' brutta addossandole colpe che sue spesso non sono. "Le donne non mi guardano perche' ho l'alopecia". Vero, ma magari sono pure antipatico e cafone. "Non mi piace uscire perche' ho l'alopecia". Vero, ma magari non sarei uscito comunque perche' sono un misantropo a prescindere. "Ho tamponato perche' ho l'alopecia"...

Nel tuo caso, Sonia, all'alopecia e' attribuita la colpa di aver rovinato il tuo matrimonio, cosa del resto possibile e che solo tu, conoscendo i fatti, puoi giudicare, non noi. Pero', ti chiedo: "Ma senza alopecia sarebbe stato tutto rose e fiori?".

L'alopecia e' brutta, l'alopecia e' il male, cerchiamo pero’ di essere propositivi perche’ bisogna essere propositivi, almeno finche' c'e' una piccola, piccolissima possibilita' di limitare i danni.

D’accordo che ognuno di noi, a seconda della nostra sensibilita’ individuale, dell’eta’ e del sesso, puo’ reagire con maggiore o minore intensita’ ad una alopecia; questo pero’ non legittima affatto l’abbandonarsi all’ignavia o peggio all'autodistruzione. Bisogna comunque reagire.

Reagire non significa ne’ accettare ne’ tantomeno rassegnarsi o arrendersi, parole che racchiudono tutta la liturgia del perdente. Tutt’altro.

Reagire significa combattere. Significa intraprendere una strada fatta dei proverbiali sangue, sudore e lacrime, caricandosi di fastidi a volte difficili da sostenere ma che permettono di riacquistare la gran parte di cio’ che la vita ci ha tolto. A me sedicenne, non dispiaceva tanto il soffrire di alopecia quanto il non avere alcun mezzo per poterla combattere, non importa a prezzo di quale sacrificio.

Se l’alopecia e’ Polifemo noi dobbiamo essere Ulisse e, non potendo sconfiggere il ciclope in uno scontro leale, perche’ la scienza non ci da’ armi adeguate, dobbiamo ricorrere a qualche trucco.

Io ho fatto la mia scelta nell’ottobre 1988, dopo aver provato, in 11 anni, praticamente tutto quanto si poteva allora provare, dal trapianto ad isole all’impianto di capelli sintetici, fino al primo farmaco approvato per l’uso contro l’alopecia androgenetica: il minoxidil.

Mi sono deciso a mettere una protesi, scelta che rimpiango di non aver fatto prima, evitando di dilapidare un mare di soldi per soffrire il doppio, scelta che mi ha cambiato la vita e che tuttora mi da’ grandi soddisfazioni, anche perche’ la Vita da una parte toglie, dall’altra da’ e, mettendoci pure il linfoma, mi ritengo comunque un fortunato, nel bilancio complessivo.

Mi sono barcamenato bene anche con le protesi, evitando di cadere nelle grinfie di xxxxx R., che avevo avuto modo di conoscere nel lontano 1983, nonostante ai miei tempi non si fosse ancora raggiunta la follia delle pretese economiche dei centri in franchising. Ho sempre speso il giusto per le mie protesi, senza farmi sfruttare o derubare da nessuno.

Una protesi non e' bella come i propri capelli; una protesi costa soldi, impegno, fatica 10 volte piu' dei propri capelli; una protesi non permette di fare tutto cio' che si fa con i propri capelli; una protesi espone al timore di essere scoperti; una protesi diventa la compagna obbligata di tutta una vita ma e' infinitamente migliore della calvizie ed una alternativa sicuramente consigliabile alla macerazione nella sofferenza.

Adesso, dopo 20 anni di protesi classiche, visto che ancora oggi, per chi ha davvero l’alopecia androgenetica (e sottolineo davvero, visto che si vedono ricorrere a trapianti coloro che hanno piccoli diradamenti o stempiature) non esistono ne’ terapie mediche ne’ chirurgiche capaci di ridargli i suoi capelli, ho approfittato degli ordini collettivi del Forum per fare un ulteriore salto di qualita’ passando alle NewGen, cosa magari insolita in un 46enne che avrebbe l’interesse a prodotti piu’ durevoli e meno bisognosi di manutenzione ma, quando si parla di alopecia androgenetica, io ho sempre lo spirito di quel 16enne che scopri' che stava diventando calvo e sara’ sempre cosi’ fino all’ultimo giorno della mia vita. Andro' forse all'Inferno perche' non mi sono rassegnato da buon cristiano ad apparire come Natura vorrebbe ma non ci andro' a testa nuda... :diavoletto:

Questa mia ribellione, questo mio non rassegnarmi, questo mio stare sempre al fronte ha avuto effetti benefici su tutta la mia vita e probabilmente anche sull'esito del linfoma: grazie, alopecia, per avermi temprato a combattere e non a vivere una noiosa vita senza problemi...

Auguro anche a Sonia di non rassegnarsi e di continuare a combattere o di cominciare una buona volta a farlo, perche’ la vita non finisce ne’ a 20, ne’ a 30, ne’ a 42 anni e c’e’ sempre tempo per un nuovo inizio, senza cullarsi nella retrospezione dolorosa di cio’ che avrebbe potuto essere e non e’ stato...per colpa dell'alopecia!

Un abbraccio ed in bocca al lupo!

 

Sono uno studente di medicina e chirurgia in procinto di scegliere dove fare la tesi e dove tentare di entrare in specializzazione...ho iniziato medicina con l'obiettivo di fare il dermatologo ma poi mi sono demoralizzato vedendo quanto è difficile entrare nella scuola di specialità...

Un mio amico colpito gravemente da acne e alopecia pochi anni fà si è tolto la vita, anche lui come dite tutti voi diceva di non piacere alle ragazze etc.

Da quel giorno ho giurato a me stesso che avrei fatto il dermatologo,e se fossi riuscito a salvare anche una sola vita, la mia vita sarebbe valsa a qualcosa.

Polywater leggere il tuo post mi ha fatto riaccendere più che mai la voglia di fare il dermatologo, sembri essere un medico dai termini che usi (''oligofrenia''..).

Grazie Polywater!

Modificato da Harrison
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e secondo te il tuo amico si è suicidato perche non aveva i capelli?o perche aveva l acne?aveva dei problemi interiori piu gravi che non gli hanno permesso di superare un ostacolo che puo essere la calvizie o l obesita o una delusione d amore o tante sofferenze che ognuno di noi deve sopportare risolvere e superare......quindi a limite dovresti laurearti in neuropsichiatria....perche per salvare le persone non si curano i capelli ma i disagi o le patologie mentali che si portano dentro.

 

no aspetta diventa stranamore cosi salvi tutti i xxxxx e non che si suicidano per amore che sono molti di piu di quelli che soffrono per i capelli.

 

che poi se vogliamo seguire il tuo discorso strampalato se vuoi salvare i calvi.....dovresti fare il ricercatore scientifico e scoprire qualche cura....perche da semplice dermatologo puoi fare poco o niente.

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sisi hai ragione non vedi i calvi si stanno estinguendo a furia di suicidarsi.....

 

la calvizie è una patologia genetica il dermatologo puo far ben poco....ma forse è meglio che prendi come specializzazione dermatologia perche almeno puoi fare pochi guai vedendo come ragioni.....al tuo amico serviva un dermatologo per salvarsi?...sto inziando a capire perche ha fatto questa scelta se tutti gli amici che aveva erano come te....

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e secondo te il tuo amico si è suicidato perche non aveva i capelli?o perche aveva l acne?aveva dei problemi interiori piu gravi che non gli hanno permesso di superare un ostacolo che puo essere la calvizie o l obesita o una delusione d amore o tante sofferenze che ognuno di noi deve sopportare risolvere e superare......quindi a limite dovresti laurearti in neuropsichiatria....perche per salvare le persone non si curano i capelli ma i disagi o le patologie mentali che si portano dentro.

 

no aspetta diventa stranamore cosi salvi tutti i xxxxx e non che si suicidano per amore che sono molti di piu di quelli che soffrono per i capelli.

 

che poi se vogliamo seguire il tuo discorso strampalato se vuoi salvare i calvi.....dovresti fare il ricercatore scientifico e scoprire qualche cura....perche da semplice dermatologo puoi fare poco o niente.

 

Ma tu sei sempre convinto che è meglio trovare una ragione nascosta, interiore, profonda su una azione deprecabile (suicidio) piuttosto che prendere atto che decisioni drastiche prese d alcune persone sono nelle cose più semplici?

Ho letto molte tue risposte, e mi sembra di capire che tu i tuoi problemi gli hai risolti nel più semplice dei modi, fregandotene, ma devi convincerti che non sei colui che detiene la sola e unica verità.

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uno puo suicidarsi per qualsiasi motivo anche il piu stupido....possiamo evitare qualsiasi tipo di sofferenze certo che no...quindi bisogna curare quando è possibile il malessere che queste persone si portano dentro non certo il fattore scatenante che provoca il suicidio....

 

poi se su questo forum si vuole far passare che un povero ragazzo che si è suicidato aveva bisogno di un bravo dermatologo e no di tanto affetto di persone che lo seguissero ecc ecc allora mi sa che avete problemi seri....

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Il vero dramma non sono i guai che ci capitano ma non aver la forza e gli strumenti adatti per affrontarli. Per quel ragazzo, se non fossero stati a capelli, ma qualcos' altro, se lui l'avesse ritenuto molto grave, si sarebbe tolto la vita ugualmente. Le persone vanno guarite prima nell'anima...questo è il mio parere....

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Il dermatologo deve essere anche un pò psicologo, come tutti i medici. Io vorrei diventare un dermatologo che si prende cura dell'adolescente calvo acneico, che non gli prescrive in minoxidil e il topexan e gli dice arrivederci, ma che gli chiede: che problemi ti dà l'acne? ti senti inferiore rispetto ai tuoi coetanei? chiamami quando vuoi...etc...

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ok, ma non avresti le competenze per aiutarlo più di tanto sul fattore psicologico. Io ammiro le tue intenzioni, l'appoggio morale da parte di un medico è fondamentale, ma ogni dottore ha le sue mansioni...Se alla persona che hai davanti non basta una pacca sulla schiena o le cure che gli prescriveraiche fai? A meno che non vorrai pendere la laurea anche in psicologia...

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xxxxx ma qui si sta degenerando.ma perchè si deve sempre cercare aiuto negli altri,ma cos'è,non siamo capaci di trovare la forza dentro di noi? ma siamo così deboli da dover sempre invocare aiuto nelle figure di psicoligi o altro. ma lady e chi parla come lei hanno perfettamente ragione.io capisco lo stato iniziale di malessere e di angoscia,ma poi dopo che uno butta via uno,due ,tre anni chiuso a casa o incapace di gioire della vita e sempre carico di rabbia verso il mondo intero,deve metabolizzare l'evento,deve imparare da quell'esperienza che è un peccato sprecare gli anni della propria vita perchè nessuno ce li ridà. le ragazze purtroppo sono più danneggiate dal problema dell'alopecia ma se parliamo di xxxxx io non vi compatisco,se non nel primo periodo. rastevi. e voi ragazze,siete così belle,avete così tante belle cose, avete quel brio,quella creatività,quel modo di fare.avete una marcia in più.l'alopecia non può oscurare tutto quello che siete. sembra un discorso banale,superficiale e troppo positivo,ma nasce da una grande verità: la forza va trovata dentro di noi. una volta trovata la forza,questa da la sicurezza,la serenità, e questo si percepisce dal di fuori e viene fuori anche un carisma che fa passare l'alopecia in un secondo piano. e ,se nessuno percepisce più il problema dal di fuori perchè è roba di poco conto, neanche noi lo percepiremo più come un problema. perchè sinceramente non credo a quelli che dicono:" questo problema non lo accetto perchè vorrei essere meglio per me stesso,e non per gli altri" chi lo dice pensa sia così, ma in realtà si sbaglia,perchè io personalmente prima con i capelli mi piacevo,poi rasato mi odiavo. una volta accettata la cosa e rilassatomi ho notato che al di fuori era tutto invariato. "gli altri" mi percepivano sempre allo stesso modo,e ora mi piaccio pure così. Non mi stancherò mai di dirlo,xxxxx,non siate così deboli, non mollate psicologicamente,i capelli non sono così importanti.

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xxxxx ma qui si sta degenerando.ma perchè si deve sempre cercare aiuto negli altri,ma cos'è,non siamo capaci di trovare la forza dentro di noi? ma siamo così deboli da dover sempre invocare aiuto nelle figure di psicoligi o altro.

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