gavin3 Inviato: 10 Giugno 2006 Segnala Share Inviato: 10 Giugno 2006 Questo integratore che mi ha fatto conoscere l'utente IlGrandeLebowski, potrebbe essere utile in casi di eccessiva produzione di sebo e sue conseguenze come la dermatite seborrica! Integratore formulato per attenuare l'eccesso di secrezione sebacea con controllo del'infiammazione cutanea con problemi acneici. Ingredienti e principi attivi Quercetina La quercetina è un fitoestrogeno polifenolico appartenente al gruppo dei favonoli, presente nelle mele, nelle cipolle (soprattutto quelle rosse), nel té verde e nel vino rosso, nel mirtillo e nel ribes, iperico, verza. La quercetina supera la barriera ematoencefalica, al pari di molti flavonoli. Viene comunemente usata dai medici per curare le allergie e gli stati infiammatori come l'asma, la febbre da fieno, l'eczema, la gotta, la pancreatite e la prostatite. La quercetina inibisce a livello trascrizionale l'espressione del recettore al DHT, e il tasso di inibizione è dose dipendente.La down-regulation del recettore al DHT a sua volta inibisce l'attività di tutti i geni androgeno-inducibili, implicati nei fenomeni di androgenizzazione anche cutanea e nello sviluppo e la progressione del carcinoma della prostata. La quercetina sinergizza con la finasteride nel ridurre l'ipertrofia prostatica. La quercetina inibisce l'attività ossidativa e riduttiva dell'enzima 17beta idrossisteroido deidrogenasi tipo 5, un enzima chiave nel metabolismo degli ormoni androgeni ed estrogeni. La quercetina ha una potente azione antiossidante di membrana, similglutatione ridotto, e inibisce i danni provocati dai radicali liberi dell'ossigeno. La quercetina, combatte le malattie cardiache in due modi: prima di tutto impedendo al colesterolo LDL di ossidarsi e quindi di aderire alla pareti delle arterie, e in secondo luogo impedendo alle piastrine del sangue di aggregarsi formando pericolosi coaguli. La quercetina è da 10 a 20 volte più potente della vitamina E nel proteggere dall'ossidazione le lipoproteine a bassa densità LDL, ossidazione riconosciuta essere un potente meccanismo di innesco del processo aterosclerotico. Il rallentamento dell'ossidazione delle LDL contribuisce alla protezione del miocardio e in generale ad abbassare il rischio di malattia cardio-vascolare. L'ossidazione del colesterolo LDL è infatti il fenomeno che sta alla base della formazione delle placche aterosclerotiche e quindi del rischio cardiovascolare compreso l'infarto del miocardio. La placca aterosclerotica si sviluppa lentamente; solitamente, il processo ha inizio con un danno allo strato delle cellule endoteliali, che rivestono un'arteria. L'endotelio, così danneggiato, lascia filtrare liberamente le LDL e le piastrine provenienti dal torrente circolatorio. Le piastrine rilasciano determinati fattori di crescita che inducono le cellule della muscolatura liscia, che si trovano al disotto dell'endotelio, a moltiplicarsi ed a migrare nella zona danneggiata. Nel contempo i monociti (globuli bianchi) giungono in questa zona, si attivano e diventano macrofagi. Le cellule della muscolatura liscia e i macrofagi ingeriscono, con un meccanismo di endocitosi, una parte delle LDL, degradandole e diventando cellule schiumose. Le lipoproteine che si legano ai macrofagi non sono semplicemente le LDL circolanti, bensì le LDL ossidate che si formano quando queste interagiscono con i radicali liberi. Se i livelli delle LDL nel sangue sono però troppo elevati un'altra parte di queste lipoproteine non riesce ad entrare nelle cellule e si deposita nei vasi. Il colesterolo che si trova nella struttura delle LDL, insieme alle cellule schiumose, formano un ateroma, cioè un tappo, che nel tempo può ispessirsi e restringere il lume della arteria, provocando a seconda del distretto anatomico formatasi, un infarto o un ictus. La quercetina è un potente inibitore sia della sintesi che dell'attività della cicloossigenasi 2, influenzando così il metabolismo dell'acido arachidonico. L'inibizione dell'attività della cicloossigenasi diminuisce l'aggregazione piastrinica con riduzione della tendenza allo sviluppo di trombi. La cicloossigenasi 2 (COX-2) catalizza la sintesi della prostaglandina E2, che gioca un ruolo chiave nell'infiammazione e nelle malattie associate, come acne, malattie cardiovascolari, neoplasie. Le cellule tumorali a diversi stadi (a volte anche in quelli pretumorali) esprimono la COX-2, che parrebbe coinvolta nei processi di neoangiogenesi, cioè nella formazione di nuovi vasi sanguigni che danno nutrimento al tumore e gli permettono di svilupparsi. In pratica, la COX-2 sembrerebbe essenziale perché le cellule tumorali si moltiplicano. E inattivandola con gli anticox2 si potrebbe riuscire a bloccare lo sviluppo del tumore. La quercetina inibisce l'attività della lipoossigenasi e quindi la sintesi di LTB4, 5-HETE e 12-HETE, implicate sia in molti processi infiammatori che nella cancerogenesi. L'attività antitumorale dei composti fenolici è complessa ed ancora molto poco conosciuta. In generale, come riportato sopra, molti agiscono come antiossidanti nei confronti dei radicali liberi che si originano durante il trattamento (trasformazione, conservazione, cottura) degli alimenti o durante i processi metabolici dell'organismo. È anche possibile che meccanismi di azione diversi siano simultaneamente attivi. In vitro, molti di essi, quali la quercitina ed il resveratrolo, hanno mostrato chiare proprietà antitumorali. La quercitina esercita un potente effetto differenziante e antiproliferativo in cellule neoplastiche indirizzandole verso la mortecellulare programmata (apoptosi). La quercitina, arresta lo sviluppo dei tumori del colon negli animali da esperimento, e ha un effetto antiproliferativo in vitro sul carcinoma della prostata androgeno-indipendente. Infiammazione e Alzhaimer: in alcune forme di Alzhaimer l'innesco è un fenomeno infiammatorio a livello cerebrale in cui un ruolo importante sembra svolto dalla COX-2. CONTROINDICAZIONI II sovradosaggio può causare irritazione gastrica e del tubo digerente con nausea e vomito, se ne sconsiglia l'uso a persone gastro sensibili, in allattamento, in pediatria, in gravidanza. Bardana La bardana è una pianta legnosa biennale, di cui si usano le radici e talvolta anche le foglie. Si usa sia come rimedio interno che per uso esterno, nelle affezioni cutanee è indicata per l'acne, l'eczema, la sebborrea e la dermatite seborroica. Ha un'azione antibatterica e ipoglicemizzante, per la presenza di inulina e vitamine del gruppo B, che interagiscono sul metabolismo dei glucidi. Ha un'azione antimicotica ed antibatterica, rinforza il sistema immunitario; l'inulina presente negli estratti di bardana stimola la superficie dei globuli bianchi aiutandoli a lavorare meglio. Ha proprietà diuretiche, stimola il sistema epatobiliare, drena le tossine, purifica il sangue e il sistema linfatico, abbassa il colesterolo. PRINCIPI ATTIVI Acido caffeico, acido clorogenico, vitamine del complesso B, mucillagini, lappatina, sostanza amara, tracce di olio essenziale, sostanze antibiotiche, composti polinsaturi, polieni e polienine, acido aretico, aretinoni, lappafeni, polifenoli, acido y-guanidino-nbutirico che ha una azione ipoglicemizzante, inulina, tannini, resine. CONTROINDICAZIONI Nei soggetti allergici alle asteracee, la pianta non va somministrata, in quanto è uno stimolante uterino in gravidanza e in allattamento. Alle dosi consigliate è una pianta sicura. Tarassaco È una pianta erbacea diffusa in quasi tutto il mondo, le cui parti adoperate sono: radice, pianta intera, foglie, rizoma. È una pianta coleretica, diuretica, blandamente lassativa, essenzialmente impiegata nella cura del fegato pigro, nella stitichezza nella insufficienza epatica e biliare, nella intossicazione alimentare, nell'ipercolesterolemia. E una pianta con potente attività depurativa e di drenaggio, stimola l'eliminazione delle tossine nell'organismo attraverso gli emuntori naturali come il fegato, i reni, l'intestino e la pelle, regola la secrezione sebacea, aumenta blandamente il transito intestinale. Si usa in eczemi, obesità, ipoacidità, turbe digestive e flatulenza, inappetenza, reumatismi, gotta. Previene una colecistopatia: aumenta la secrezione biliare e i principi amari della pianta attivano la contrazione della cistefellea, ha proprietà preventive ma non dissolve i calcoli già presenti. È indicata per chi soffre di artrosi, nelle diete dimagranti e nella ipertrofia prostatica (insieme all'uva ursìna). PRINCIPI ATTIVI Alcoli triterpenici betamirina, tarasserolo, tarassasterolo, beta-tarassasterolo, steroli-beta-sitosterina, stigmasterina, cluitianolo, vitamine A, C, D, tiamina, acido nicotinico, inulina, acido palmitico, oleico, linoleico, levulosio, acido caffeico, flavonoidi, principi amari, tarassicina, triterpeni, pentaciclici, steroli, stigmasterolo, caroteni, xantofille, aspigenina, 7-glucoside, zucchero, fruttosio. CONTROINDICAZIONI Non va usata in caso di occlusione delle vie biliari, in chi sia stata asportata la cistefellea, può causare problemi gastrici e di iperacidità, alle dosi indicate è una pianta sicura. Carciofo Appartiene alla famiglia delle composite, si impiegano le foglie. È un regolatore epatico biliare, abbassa glicemia, colesterolemia, azotemia e uricemia, è un antibatterico nei confronti di salmonella e stafilococchi. Grazie alla cinarina, una particolare sostanza amara contenuta nelle foglie, nello stelo e nell'infiorescenza, il carciofo svolge un'azione benefica sulla secrezione biliare, abbassa il colesterolo, favorisce la diuresi renale e regolarizza le funzioni intestinali. È indicato nei disturbi epato-biliari, nella colelitiasi e colecistite, nella ritenzione idrica. Ha un'azione depurativa e disintossicante. È utile nell'arteriosclerosi, nella gotta, nelle astenie, nel sovraffaticamento, nel reumatismo, nell'artrite, nelle intossicazioni, nelle infezioni intestinali, nella inappetenza e nella cattiva digestione, stimola la bile, combatte i disturbi della cistefellea ed aiuta a dimagrire. PRINCIPI ATTIVI Cinarina, diestere caffeico dell'acido chinico, flavonoidi, eterosidi del luteolo, cinaroside, scolimoside, ramnoside della luteolina, mucillagini, tannini, sali di potassio, sali di magnesio, ferro organico, vitamine A, B, C, acido pantotecnico, proteine grezze, inulina, enzimi, inulasi, invertasi, ossidasi, proteasi, acido glicolico, glicerico, composti glucosidi A e B, protidi, lipidi, zuccheri costituiti da inulina e quindi permesso ai diabetici, acqua, manganese, fosforo, ferro, acido malico sucinico. CONTROINDICAZIONI Non va dato alle donne che allattano, perché ne ostacola la secrezione lattea, si consiglia l'uso in caso di occlusione delle vie biliari, in chi sia stata asportata la cistefellea, potrebbe dare allergia in chi è sensibile alle asteracee. Viola Tricolor La Viola tricolor è originaria, con molte sottospecie, varietà e forme, di tutte le zone temperate dell'Europa e dell'Asia. La droga è costituita dalle parti aeree, raccolte al tempo della fioritura e disseccate. COMPOSIZIONE La Viola tricolore contiene dallo 0.06% sino allo 0.3% di acido salicilico e di suoi derivati quali l'estere metilico ed il relativo glucoarabinoside (violutoside o violutosina), oltre ad altri acidi fenoicarbossilici quali gli acidi trans-caffeico, trans- e cis-p-cumarico, gentisico, protocatechico, etc; circa il 10% di mucillagini, composta da glucosio (35%), galattosio (33%), arabinosio (18%) e ramnosio (8%); il 2.4-4.5% di tannini; flavonoidi (ratina, violantina, scoparina, saponarina, coltre ai Cglucosidi vitexina, saponaretina, orientina e isoorietina, nonché vicenina-2); antocianosine glucosilate; cumarina; carotenoidi (Franz, 1969; Papay et al, 1987). FARMACOLOGIA ED USI TERAPEUTICI La Viola tricolore è risultata utile, nell'impiego sia topico che sistemico nella cura di affezioni cutanee di varia natura, tra cui. molte di origine allergica: seborrea e dermatite seborroica, crosta lattea, e (per uso interno) nelle indisposizioni da raffreddamento con febbre, come diuretico e blando lassativo. Non si conoscono i costituenti responsabili dell'azione farmacologica e il meccanismo con cui agiscono; tuttavia, le osservazioni che hanno potuto evidenziare come i trattamenti con questa pianta favoriscano in generale il buon funzionamento dello strato corneo e del derma, il rinforzo delle difese immunitarie naturali e l'assorbimento delle vitamine indispensabili per l'equilibrio biochimico dei tessuti cutanei. EFFETTI COLLATERALI NELL'UOMO Non sono noti effetti collaterali rilevanti legati all'uso di Viola tricolor. Le poche sperimentazioni cliniche pubblicate non riferiscono effetti collaterali importanti. Non sono note controindicazioni all'uso di Viola tricolor. Papaia La Papaya Verde matura contiene un eccellente fonte di enzimi, minerali e vitamine: vitamina A, E, C e le vitamine del gruppo B. La Papaina è l'enzima attivo principale della Papaya. La Papaina possiede un'azione digestiva superiore alla pepsina e alla pancreatina. I cambiamenti dell'alcalinità o dell'acidità intestinale non interferiscono con l'attività digestiva della Papaina. La Papaina è uno degli enzimi vegetali proteolitici più potenti, in grado di idrolizzare le proteine in qualunque pH del canale gastro-intestinale; ciò è d'importanza basilare per coloro che soffrono di problemi digestivi a causa di mancanza di enzimi nell'organismo e di bassa produzione di acido cloridrico nello stomaco. La Papaina è quindi un'integratore ideale per chi soffre di problemi digestivi. L'azione proteolitica della Papaina favorisce una maggiore digestione delle proteine che consumiamo e diminuisce il rischio di accumuli di muco-proteine nell'organismo, che può determinare una congestione linfatica. La Papaya possiede inoltre qualità antisettiche che impediscono la proliferazione di batteri indesiderati negli intestini. L'Arginina, uno degli aminoacidi essenziali, non è un prodotto normalmente del nostro organismo, ma deve essere assimilata attraverso gli alimenti quali, uova e lieviti. Questi alimenti devono essere assunti con regolarità per fare in modo che l'Arginina sia costantemente presente nell'organismo. La Papaia riesce a convertire alcune proteine in Arginina costantemente: l'Arginina così prodotta è estremamente importante perché stimola la produzione dell'ormone della crescita umana (HGH). Ulteriori studi in provetta hanno anche dimostrato che l'Arginina ha proprietà inibitorie nello sviluppo di cellule cancerogene. La digestione incompleta di alcune proteine è causa di alcune patologie moderne quali, la pressione alta, l'artrite, costipazione, l'epilessia e il diabete. La Papaina non può impedire completamente il presentarsi di queste patologie, ma è senza dubbio un complemento che può aiutare a una giusta digestione. Echinacea L'echinacea è una pianta della famiglia delle Composite, originaria degli Stati Uniti. In fitoterapia si utilizzano la radice e le parti aeree durante la fioritura, che sono le parti più ricche di principi attivi. I principali componenti attivi sono la frazione polifenolica (echinacoside, ac. clorogenico, ac. Cicorico), olio essenziale polisaccaridi ad alto peso molecolare. L'echinacea è stata proposta come panacea per moltissime patologie, ma la ricerca seria finora ha accertato tre impieghi fondamentali: prevenzione e terapia delle malattie da raffreddamento, stati infettivi di origine batterica o virale, cicatrizzazione delle ferite. Queste attività sarebbero riconducibili alla capacità della pianta di stimolare il sistema immunitario attraverso l'aumento della fagocitosi e attraverso una inibizione indiretta della ialuronidasi. Sembra inoltre che i polisaccaridi presenti nella pianta siano in grado di aumentare la produzione di interferone. Gli effetti immunomodulanti dell'echinacea la rendono controindicata in pazienti in terapia immunosoppressiva (trapianti, malattie autoimmuni, TBC, sclerosi multipla). L'uso concomitante di farmaci come l'alprazolam, i calcioantagonisti e gli inibitori delle proteasi potrebbe aumentarne i livelli nel sangue e quindi la possibilità di effetti indesiderati. Non è stata ancora accertata la sicurezza dell'echinacea in gravidanza. Zinco Lo zinco è un elemento indispensabile per la crescita corporea, interviene nei processi riparativi cellulari, nella risposta immune,come cofattore in moltissime reazioni enzimatiche catalizzate da metallo-enzimi, interviene nella sintesi del collagene. Stabilizza la struttura secondaria delle proteine legando i residui di istidina e cisteina, contribuendo così a formare la struttura tridimensionale globale della molecola proteica. Il fabbisogno giornaliero è stimato in 10-15 mg per l'adulto, 20 mg per le gestanti, 30 mg per le nutrici. Lo zinco è contenuto nella carne, pesce, cereali e legumi. L'assorbimento dello zinco avviene a livello duodenale e intestinale, ad opera di una proteina trasportatrice che lo veicola attraverso la parete intestinale. La carenza grave di zinco o della proteina carrier intestinale causa nel bambino l'acrodermatite enteropatica, caratterizzata da diarrea costante e steatorrea, alterazioni cutanee distali e periofiziali vescicobollose o crostose impetiginizzate, perdita dei capelli, ciglia e sopracciglia, lesioni ungueali, perionissi, grave ritardo staturo-ponderale. Alcuni farmaci possono provocare un deficit di zinco: etambutolo e isoniazide, anti mao, corticosteroidi, diuretici tiazinici. Lo zinco è un inibitore delle lipasi, dei batteri e dei lieviti, in particolare della lipasi del P. Acnes. Nell'alopecia androgenetica una buona zinchemia inibirebbe una eccessiva attività della 5 alfa reduttasi cutanea. Se si somministra zinco a scopo tricologico occorre fare attenzione all'assorbimento intestinale del rame, che utilizza lo stesso carrier intestinale: a scopo profilattico si può somministrare solfato di zinco a dosaggi fisiologici, 20 mg al giorno. Dosaggi superiori devono essere riservati solo a pazienti con accertata bassa zinchemia. Cistina La cistina, presente in grandi quantità nello strato esterno della cuticola del pelo, è un aminoacido solforato indispensabile nel processo di cheratinizzazione. Il legame S-S presente in questo aminoacido è molto stabile e conferisce alla struttura delle cheratine tenuta e resistenza. La cistina inoltre facilita la sintesi delle eumelanine, con influenze positive sulla pigmentazione del pelo.Vi è una correlazione fra cistina e vitamina B6: in carenza di B6 il tasso ematico di cistina diminuisce. La cistina è abbondante nelle uova e nel latte vaccino. Non è stato definito attualmente il fabbisogno giornaliero della cistina, ma nella terapia della cheratinizzazione viene impiegata alla dose di 1-1,5 gr/die. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RunDLL Inviato: 15 Giugno 2006 Segnala Share Inviato: 15 Giugno 2006 Grazie mille Gavin, un trattato davvero interessante. Ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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