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Allenamento Capoeira


Lobo

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e comunque cara la mia lady hai visto con che semplicità mi muovo sulla verticale no? :sudato: ...allora avevo un sacco di spazio per allenarmi...oggi a voler fare la metà dei salti del video mi ritroverei con un colpo della strega.

però che bella la capoeira...un pò arte marziale, un pò danza, un pò ginnastica artistica....ma mio figlio avrà la classe di lei e la mia agilità....

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...ho visto caro lobo...

è alquanto strabiliante quello che ho visto,complimenti vivissimi...

agilità,dinamicità,fisicità...

ma ora nn 6 + in forma così ?? quanti anni hai ??

pensa io che ora ho 41 anni fino a 3 anni fa combattevo ancora...

certo le nostre discipline sono un pò diverse...xò entrambe sono accomunate dallo spirito di abnegazione,dal sacrificio ,dal sudore,dalla determinazione,dalla grinta..e da quel pizzico di pazzia che nn guasta mai !!

...sicuramente da parte dei miei 168 cm nn è semplice entrare nella tua guardia visto anche le tue leve...

xò mi piacerebbe che noi ci si potesse allenare insieme...e cimentare in qualche scambio...fare un pò di guanti ...c'è sempre da imparare nella vita...

comunque ti rinnovo i miei complimenti ...6 veramente in gamba

 

chioma

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chioma quel filmino (piuttosto lungo nella sua versione completa) me l'hanno girato quando ero veramente al top. li avevo 26 anni...ora ne ho quasi 30....e saprai benissimo quanto si perde a non allenarsi con costanza, specialmente in questi anni dove il fisico inizia a mutare nuovamente causa rallentamento drastico del metabolismo.

allora stavo terminando l'università e la palestra (dove facevo capoeira) mi era praticamente sotto casa...appena avevo un attimo via, chi trovavo trovavo.

psicologicamente quello per me era un periodo bruttissimo e forse era per questo che quasi non sentivo fatica e dolore...lo avevo detto anche un'altra volta ma non mi hanno creduto...alzavo su panca piana 140 kg...pesavo 85...ma....sarà che ormai lavoro 20 orew al giorno, sarà che al massimo adesso mi faccio qualche mossa con mia moglie nel week end (non pensate male maledetti) ma ho perso tantissimo. voglio dire, salti mortali avanti e dietro nessun problema ma saltare quasi 80 cm non ce la faccio proprio più e mi stanco subitissimo...c'ho il fiato di un canarino.

una cosa che mi è sempre dispiaciuta è non essere nato in brasile, se uno fa capoeira sin da bambino le ossa e il fisico si ricordano quei movimenti per tutta la viat (il mio maestro "shina" a 60 anni stava in verticale su una mano mentre sparava calci e destra e a manca...io quando ne avevo 26 se ci stavo 5 secondi su una mano iniziavo a sudare sangue...

va be...sigh...scusate la malinconia...chioma...io mi allenerei tutto il giorno..ma devo portare la pagnotta a casa e non ho soldi che mi possano provenire da altre parti...

anche a me piacerebbe incontrarti ma se vuoi imparare veramente qualche colpo di classe dovresti combattere con mia moglie (che frega sempre perchè ha l'aspetto angelico ma sembra un mulo per come calcia...adesso vi spiegherete molte cose :sudato: )...io, come già detto...sono più un grillo che un capoerista doc :cry: .

grazie per i complimenti caro chioma....visto mai che ci si incontra veramente? poi però....andiamo anche a mangiare...mi deprime ammetterlo ma la mia arte marziale preferita ora sono le lasagne ai funchi! :rolleyes:

Modificato da Lobo
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comunque la cosa che mi viene meglio sono i calci ad ascia dall'alto verso il basso....nella sequenza finale ne puoi vedere uno...eheh non ho mai sperimentato su una persona cosa può avvenire dopo un impatto del genere....io sono buonoooooo :60:

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un pò di storia per chi ha voglia di leggere (è interessante):

 

"Il negro nacque per essere libero. La capoeira nacque dal desiderio della libertà. La storia e la cultura di un popolo stanno unite ai misteri e alla magia. Bahia, terra madre della capoeira."

 

Originata circa 500 anni fa . La Capoeira, è una forma di autodifesa senza contatto espressa in forma di danza. Nata in Brasile fra le comunità di schiavi neri costretti a lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Incatenati ai polsi nelle loro capanne essi inventarono una lotta, (particolarmente incentrata sulla forza e l'agilità delle gambe che vengono, in certi movimenti, come "lanciate" e fatte roteare nell'aria) per difendersi dai soprusi dei padroni e per fuggire verso la libertà. Gli elementi di danza (samba) e musica (percussioni e birimbao) contenuti nella Capoeira, vengono inseriti dagli schiavi probabilmente per mascherare le proprie intenzioni, ma sono tutt'oggi parte integrante della disciplina. Dopo aver formato un cerchio (la roda) in cui tutti suonano e cantano col Birimbao (tipico strumento a corda), si dà inizio al confronto (chiamato "gioco") tra i primi due lottatori-danzatori. Si tratta, inoltre, di una spettacolare forma acrobatica di ginnastica.

Quando arrivarono in Brasile, nel 1500, i portoghesi non ebbero la minima idea dei problemi che avrebbero incontrato nel futuro, tanto era vasto il territorio scoperto. I colonizzatori erano quantitativamente pochi e fisicamente impotenti di fronte al grande lavoro, gli indios erano insofferenti al lavoro, soprattutto quello disciplinato e reagivano a qualunque tentativo di schiavizzazione.

Le piantagioni di canna da zucchero, di cotone, di caffè e di tabacco, erano enormi e l'esigenza di manodopera era un dato di fatto, così "l'unico" rimedio per la soluzione del problema i portoghesi lo trovarono con l'importazione e schiavizzazione dei negri africani. Un dubbio rimane ancora insoluto: quando arrivarono i primi schiavi? Venivano dall'Angola? Portarono di là la capoeira o la inventarono in Brasile? Poche sono le informazioni storiche precise, così come sono deficitarie tutte quelle che riguardano gli strumenti e la musica in Brasile tra il XVI e il XVII secolo. Infelicemente il Consigliere Ruy Barbosa ci rese un cattivissimo servizio, facendo distruggere tutta la documentazione che si riferiva alla schiavitù negra in Brasile. Lo fece quando era Ministro delle Finanze nel governo discrezionale del generale Déodoro da Fonseca. Era il 15 dicembre del 1890!

Due furono i grandi gruppi di tribù africane arrivati in Brasile; identificati per ceppo linguistico essi sono: sudanesi e bantu. I sudanesi, provenivano principalmente dal golfo della Guinea, nell'Africa Occidentale. Quelli più importanti, sia per la maggior quantità, sia per la loro cultura, furono i Nagô o Yoruba dalla Nigeria e i Gêgê (Ewe), dal Dahomey (oggi repubblica del Benin), che formarono in Brasile un ordine religioso negro chiamato Gêgê-Nagô. I bantu venivano dal Congo, dall'Angola e dal Mozambico (Africa Orientale). La tendenza degli storici africanisti sembra quella di pensare che i primi negri che arrivarono in Brasile provenissero dall'Angola. Gli stessi anziani capoeristi utilizzano il termine Capoeira Angola nelle occasioni in cui ci tengono a differenziarla dalla Capoeira Regional. L'attendibilissimo Rêgo afferma: anche se queste considerazioni portarono a credere che la capoeira sia stata portata in Brasile dai negri angolani, in realtà non ci sono notizie concrete su questo argomento. Gli stessi africani, una volta liberi, tornati nel loro Paese d'origine, si portarono con sé tante cose inventate da loro stessi o assimilate dagli indios e dai portoghesi. Nel caso specifico della capoeira tutto fa pensare che sia una invenzione degli africani in Brasile, sviluppata dai loro discendenti afro-brasiliani. Non mancano altre versioni. Câmara Cascudo dice che esiste in Angola la capoeira brasiliana come un tipo di cerimonia di iniziazione, aspetto che perdette in Brasile.

Lamartire P. da Costa afferma che nella fase iniziale deve essere stata una specie di danza rituale, poichè ancora oggi, a Bahia, si osserva l'unione della lotta libera (Capoeiragem) con credenze, cerimonie e canti feticisti. Oneyda Alvarenga a proposito della musica impiegata nella capoeira dice che la sua forza dinamica consiste essenzialmente nell'aumento continuo dell'intensità del ritmo e che i canti assomigliano a quelli dei riti feticisti per la ripetizione esasperante di una breve melodia, estremamente adatta a condurre a stati di agitazione. Infine Mestre Pastinha d'accordo con la versione più popolare diceva:

"i negri africani, nel Brasile coloniale, erano schiavi e in quella condizione tanto disumana non era consentito loro ne' l'uso di qualsiasi specie di arma ne' la pratica di mezzi di difesa personale. Fu così che si vide in tale circostanza la capoeira, impedita nel suo sviluppo, praticata di nascosto o mascherata cautamente con danza e musica della terra natale".

Cos'è in sostanza la capoeira? E' un mezzo di difesa e di attacco che possiede grandi risorse, grazie alla forza muscolare, flessibilità delle articolazioni e straordinaria rapidità dei movimenti. Tanto nella difesa, come nell'attacco, impiega le mani, i piedi e la testa. I colpi pericolosi sono sferrati con i piedi. Nelle dimostrazioni, la capoeira assomiglia a una graziosa danza, dove il dondolamento malizioso mostra la straordinaria flessibilità dei capoeristi.

 

ORIGINE DEL NOME CAPOEIRA

 

Tanto per cambiare anche l'origine del nome capoeira non è del tutto certa e priva di polemiche. Waldeloir Rêgo riferisce che il termine capoeira fu registrato per la prima volta nel 1712 da Rafael Bluteau, seguito da Moraes nel 1813 nella seconda ed ultima edizione che pubblicò in vita della sua opera. Dopo di questo, si entrò nel terreno della polemica. Per altri la parola capoeira apparì negli scritti storici relativi alla Guerra aos Quilombos dos Palmares. In questa epoca, XVII secolo, gli schiavi africani erano costretti a vivere nelle cosiddette "Sem-alas", i grandi e miseri dormitori sotterranei, bui e senza mura (sem = senza, ala = lato di muro) divisorie, dopo lunghe ore di lavoro nelle piantagioni.

E' evidente che gli schiavi avessero come unica aspirazione quella di fuggire. Approfittando della confusione generata dall'invasione olandese, migliaia di schiavi scapparono dalle fazende per nascondersi nella foresta vergine, riunendosi in villaggi che presero il nome di Quilombos. Il villaggio di Palmares, probabilmente collocato nello Stato nordestino Alagoas, trasformatosi in fortino, rimase celebre per il valore dei suoi abitanti nelle lotte sostenute contro gli armati che volevano distruggerlo. Fondato nel 1610, il primo Quilombos di Palmares fu distrutto nel 1695 dopo un assedio di 5 anni e 9000 soldati impiegati.

Caà-puêra in lingua tupi sta ad indicare boscaglia (caà) che finì di esistere (puêra). Molto più veritiera sembra essere la parola sempre tupi co-puêra, vale a dire campagna (co) abbandonata; la stessa campagna (roça) che una volta lasciata al suo destino si riempie di vegetazione spontanea e si trasforma in boscaglia (mato). L'incontro di razze e le problematiche linguistiche hanno fatto il resto, per esempio trasformando la o in a.

Oggi (vedi dizionario menzionato) per capoeira, al femminile si intende foresta vergine che si abbatte per ricavarne legna o per trarne terreno per le coltivazioni; capoeirão, maschile accrescitivo vuol dire folta boscaglia; capoeiro-a, che è stato o che dovrà essere tagliato-a, riferito a boscaglia; capuão, maschile in lingua tupi sta ad indicare un boschetto; capoeira sempre al femminile vuol dire pollaio e capão ladro di galline; capoeira in Brasile è anche un uccello (odontophorus capoeira) chiamato anche uru.

Capoeira al maschile vuol dire teppista, malvivente, e capoeiragem al femminile è una lotta libera praticata dalla malavita brasiliana. Un'altra parola interessante è biribà, si tratta di un tipo di albero della famiglia delle anonacee, il cui legno viene utilizzato anche per la costruzione dei berimbau, ma biriba (senza accento), nel Brasile del sud vuol dire campagnolo e come aggettivo, sospettoso-diffidente. E' curioso come da queste numerose e contraddittorie definizioni, venga fuori il profilo di chi pratica la capoeira: Agile come un uccello, sospettoso come chi nascosto tra gli arbusti della campagna è in attesa di acciuffare lo scaltro ladro di galline, libero. E' certo che oggi nel linguaggio comune, la capoeira è un termine che sta ad indicare un tipo di danza-lotta e capoerista è il lottatore di capoeira.

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certo avremo modo di poterci incontrare un domani....

tu pensa che con gli amici con cui mi alleno di solito ...saranno all'incirca 3 mesi che nn ci vediamo...e nn sono tanto distanti da me....

hai ragione quando parli di impegni di lavoro e familiari che nn ti permettono di avere tempo a disposizione x te stesso...x i propri hobbies...

anche la mia forma fisica nn è quella di 3 anni fa ..ma cerco di mantenermi...il fatto è che la voglia nn è + quella di quando si faceva agonismo...dove c'erano + stimoli ed incentivi...

xò la cosa bella di queste discipline ...sempre se le hai nel sangue....è

che nn ne puoi fare a meno..e pertanto prima o poi ti rimetti la tuta e

ti alleni ...riportando la mente ai bei tempi che furono...

x le lasagne con i funghi nn posso negare che sono invitanti....un invito

che nn si può rifiutare.... solo x nn mancare di cortesia ovviamente !!

 

 

p.s. il calcio ad ascia è meglio che lo tiri sui pao...altrimenti poi nn dormiresti + ...xkè avendo il cuore buono ti danneresti l'anima x aver spaccato in 2 un qualche melone marcio...che magari meriterebbe detta sorte ....ma lasciamo al DIVINO l'ardua sentenza !!!

Modificato da chioma folta
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un pò di storia per chi ha voglia di leggere (è interessante).....

 

"

 

Lobo tocca la corda giusta e mi invoglia a postare... :okboy:

 

 

……….Ricordi brasileiri….

Febbraio 2000, Avenida Oceanica, Salvador de Bahia, alba del terzo giorno di Carnevale

 

Torno all’albergo dopo aver passato tutta la notte fuori, percepisco un suono lontano e un canto ritmato provenire dall’angolo estremo dell’Avenida. Mi avvicino.

 

Al suono si sovrappongono le immagini, e la danza di 4 capoeiristi che si danno battaglia a turno, senza mai toccarsi. Dietro di loro il sole che sorge.

 

Due di loro combattono tra di loro e sorridono, un terzo suona il mitico strumento e il quarto intona un canto che sembra una preghiera.

 

Dopo pochi minuti siamo in 50 attorno a questo straordinario spettacolo di vitalità, di forza e di energia che sembra prendere vita dalla terra come i frutti prendono vita dall’albero che li genera.

 

Cominciamo a cantare insieme i versi della canzone accompagnati dalla musica che scandisce i movimenti dei capoeiristi, siamo tutti uniti dalla magia di questa musica e questa danza mentre vediamo la bellezza e la simmetria delle figure di lotta brillare nel talento naturale dei capoeiristi che si danno il cambio.

 

La Capoeira è bella, ma la Capoeira in mezzo alla strada, all’alba di un giorno di Carnevale nella magia di Salvador de Bahia è qualcosa di semplicemente eccezionale.

 

Qualcosa a cui assistere almeno 1 volta nella vita.

 

Ciao

 

Brasi

 

Per Lobo, um presente que espero vc possa gostar, os acordos e as letras MARAVILHOSAS de uma das mais belas mùsicas do Carnaval. Vc conhece com certeza.... :fiorellino:

 

 

 

Banda Beijo - Baianidade Nagô

 

A7+

Já pintou verão

F#m

Calor no coração

Bm E7

A festa vai começar

A7+

Salvador se agita

F#m

Numa só alegria

Bm E7

Eternos Dodô e Osmar

 

A7+

Na avenida Sete

F#m

Da paz eu sou tiete

Bm E7

Na barra o Farol a brilhar

A7+

Carnaval na Bahia

F#m

Oitava maravilha

Bm E7 A Em A7

Nunca irei te deixar, meu amor

D7+

Eu vou

E7 A7+

Atrás do trio elétrico vou

F#7 Bm

Dançar ao negro toque do agogô

E7 A Em A7

Curtindo minha baianidade nagô ô ô ô ô

 

D7+

Eu queria

E7 A7+

Que essa fantasia fosse eterna

F#7

Quem sabe um dia

Bm

A Paz vence a guerra

E7 A E7

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Lobo tocca la corda giusta e mi invoglia a postare... :okboy:

……….Ricordi brasileiri….

Febbraio 2000, Avenida Oceanica, Salvador de Bahia, alba  del terzo giorno di Carnevale

il mitico strumento

 

La Capoeira è bella, ma la Capoeira in mezzo alla strada, all’alba di un giorno di Carnevale nella magia di Salvador de Bahia è qualcosa di semplicemente eccezionale.

 

Qualcosa a cui assistere almeno 1 volta nella vita.

 

 

 

IL GRANDE BRAS SI RIFERISCE AL BIRIMBAO DI CUI ALLEGO UNA FOTO!

la canzone che sembra una preghiera è tipica della capoeira. in effetti quando si gioca di capoeira la musica non la si ascolta, la si sente dentro e ti pervade quasi dicendoti quale sarà il tuo prossimo colpo. sono una sorta di cantilene, di suoni ripetuti, corde e percussioni...alla mia capoeira manca una cosa, l'influenza della samba. a mio parere solo chi è nato nel paese della samba può veramente chiudere gli occhi e lasciare che la musica combatta per lui.

 

p.s. grazie per gli accordi bras.

p.p.s. il mese passato a natal alla "baraca do caranguejo" (posto mitico, paghi 17 reais all'ingresso e mangi aragosta e gamberetti fino a che vuoi!!VACCI..VACCIIII) ho assistito ad uno spettacolo di capoeira da paura...io....li ho odiati!!! perchè loro sono nati li ed io no?

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