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  1. Recenti casi mi hanno spinto a riassumere, sinteticamente, le buone norme di buon senso per evitare di cadere vittima dei tricopredatori da migliaia di euro... 1) la protesi migliore non è quella che sta in testa per un mese di seguito Criteri di minima igiene personale escludono che si possa dignitosamente indossare una protesi per più di quindici giorni di seguito (per il senso di sporcizia ed i cattivi odori che dimostrano non trattarsi di sola sensazione) ma è consigliabile non superare i dieci giorni. Soprattutto se si tratta di una protesi non traspirante, quindi una protesi non in lace. In caso contrario ci si espone al rischio di dermatiti irritative da contatto per il semplice permanere sul cuoio capelluto di secrezioni cutanee (sudore e sebo) mescolate a colla squagliatasi dalle zone di incollaggio. I records di durata servono solo a provocare lesioni cutanee che, oltre alle cure dermatologiche, rendono poi difficile la riapplicazione della protesi, con i conseguenti problemi di immagine che ne possono derivare, visto che non ovunque si può tenere in testa il cappellino. Non è facendo manutenzione ogni mese che si ha la sensazione di "riavere i propri capelli" bensì pettinandosi come si vuole, guardandosi allo specchio e non vedendo nulla di strano, passando la mano in testa e non sentendo nulla di nulla... 2) la protesi migliore non è quella che dura cinque anni: non spendete 5000 euro per acquistare un aggeggio che vi viene presentato come esageratamente durevole. Semplicemente perché non ha senso alcuno e non può essere vero. Chiunque abbia provato a lasciarsi crescere i capelli oltre i 20 cm (tra i 15 ed i 20 mesi di vita) saprà che l'apice degli stessi va incontro a sicura ed inevitabile perdita di qualità: il capello si sfibra, si rompe, perde colore, acquista tonalità strane. Lo stesso (e pure peggio) avviene sui capelli protesici, pur della migliore qualità. La durevolezza non ha quindi alcun significato e non può giustificare prezzi assurdamente elevati. Molto meglio spendere poco e sostituire la protesi spesso, così da avere un livello estetico sempre al massimo e non essere costretti ad indossare vecchie parrucche tutte ossidate ed infeltrite solo perché cambiarle costa un Perù! 3) le protesi migliori del mondo sono quelle in lace o pellicola sottile: non lo dico io, lo dicono i portatori di tutto il mondo su decine di liberi forum di tutto il mondo. A dirla tutta, gli stessi ritengono le protesi di vecchia generazione, quelle che ancora costano migliaia di euro, degli autentiche mostruosità, che non indosserebbero più nemmeno se ricevessero dei soldi per farlo. Ogni tanto si sente dire di protesi bioplastiche, pneumatiche, autoadesive, elettrostatiche, idrofile, microniche, neutroniche, intrinseche e chi più ne ha più ne metta. Inutile perdere tempo dietro a caratteristiche il più delle volte millantate a soli fini pubblicitari: il mercato, avendole relegate a quote insignificanti di vendita, ha comunque decretato la loro non convenienza rispetto alle classiche e diffuse protesi di nuova generazione in lace o pellicola sottile. 4) nessuna protesi, per quanto ben fatta, vale una spesa superiore agli 800 euro Alle protesi moderne non servono mirabili fatture artigiane, trattamenti con essenze d'Oriente, invecchiamenti quinquennali o certificazioni DOP: basta una retina da pochi centesimi di dollaro, un etto di capelli da una decina di dollari e la mano di un operaio che li annodi sulla rete. Come dire: dal 60 all'80% di manodopera, dal 20 al 40% di materiali. Una protesi standard in capello indiano di buona qualità ha un prezzo commercialmente equo, validato dalle vendite in USA ed in Europa, di circa 120-160-200 euro. Una protesi di qualità superiore, in capello europeo, può costare, in forza di ciò, tra i 400 e gli 800 euro. Ogni ulteriore aumento non può essere giustificato in alcun modo né per alcuna ragione che si riferisca alla protesi stessa. Non è per essere cinici ma, secondo le regole del commercio, quando un produttore non riesce a mettere in vendita prodotti validi a prezzi concorrenziali, DEVE semplicemente essere lasciato sparire dal commercio, NON essere tutelato. Io non posso tutelare o giustificare chi vende schifezze a prezzi esorbitanti, neppure se mi dovesse dimostrare che i prezzi sono giustificati dai costi produttivi, dalla sede prestigiosa o dallo staff oneroso. Mi spiace per chi produceva circuiti elettronici con lente d'ingrandimento e saldatore ma oggi l'elettronica è cambiata, altrimenti una semplice scheda per PC costerebbe 1000 dollari di sola manodopera e non 50 dollari al consumatore. Selezione naturale... 5) i produttori di protesi moderne sono al 99% in Cina In Italia abbiamo solo produttori di protesi di vecchio tipo, spesse mezzo centimetro. Non abbiamo produttori di pellicole sottili (solo rozze calotte spesse un millimetro o quasi). In teoria, vista la minimale attrezzatura necessaria, potremmo avere piccoli produttori di lace ed in passato ne abbiamo avuti alcuni. In ogni caso non certo più esperti ed abili di chi produce migliaia e migliaia di pezzi al mese da oltre dieci anni. Di certo niente affatto concorrenziali, vista la differenza del costo della manodopera tra Italia e Cina. Ciò significa che, se qualcuno vi presenta una protesi di nuova generazione come produzione propria, produzione italiana, è altamente probabile che vi stia in realtà vendendo una comune ed economica protesi acquistata in Cina. Se ve la propone a migliaia di euro, sappiate allora che lui l'ha comprata a 50 dollari o meno. Se poi volete credere che i commercianti italiani siano così fessi da darsi da fare e spendere 1000 euro per produrre in proprio della merce che dalla Cina potrebbero avere già finita e pronta, di pari o miglior qualità, a 50 euro, fate pure. E se vi dicono che i loro capelli sono italiani DOCG? Idem. Sarebbe loro conveniente spedire i capelli italiani alla fabbrica in Cina e farli annodare là. Esattamente come fanno molti rivenditori, visto che i cinesi difficilmente si occupano di reperire capelli europei. 6) una protesi deve coprire un difetto estetico non essere una griffe Non esistono protesi Armani o Tod's e non esiste alcun marchio famoso o strombazzato dalla pubblicità che possa giustificare aumenti di spesa di 20 o 30 volte rispetto al valore merceologico. Il valore di una protesi si basa esclusivamente sulla sua fattura e sulla qualità dei suoi componenti. Voi stessi, con un minimo di esperienza, potreste essere in grado di acquistare da soli in Cina a 50 dollari una protesi di nuova generazione migliore di quella che qualunque centro italiano potrebbe vendervi a 3600 euro al pezzo... 7) non accettate di firmare contratti a lunga durata e/o con un minimo obbligatorio di protesi da acquistare Non esiste alcun reale motivo per costringervi ad acquistare più protesi in un arco di tempo se non quello di avervi come clienti forzati anche dopo che avrete provato la prima protesi. Non c'è bisogno che vi dica il perché: arrivate voi alle conclusioni e giudicate voi il senso di sicurezza del venditore sulla bontà dei propri carissimi prodotti... 8) non affidatevi a venditori riguardo ai quali non abbiate avuto informazioni genuine da loro attuali o precedenti clienti La cosa più difficile in natura: parlare con un cliente o ex-cliente di un rivenditore di protesi! Lo schermo di silenzio è giustificato dal discorso "privacy", strana accezione da parte di chi, magari, vi mostra un book fotografico di suoi clienti a volto scoperto, fotografati prima e dopo l'installazione senza nemmeno aver loro chiesto il consenso... 9) non fatevi plagiare dal venditore Un calvo è spesso una persona fragile, esageratamente desiderosa di cambiare il proprio stato e, come tale, incline a credere a tutto ciò che stuzzichi tale velleità. Non ascoltate un solo venditore, non credete ciecamente a ciò che vi dice prima di averlo verificato con altri ma soprattutto in Rete. Contattate forum di portatori: lì avrete l'unica vera verità, quella che scaturisce dall'esperienza e spesso dalla sofferenza per errori commessi in passato. Gli stessi errori che potreste commettere voi se solo vi avventuraste in un autentico campo minato senza la mappa dello stesso... 10) il mondo delle soluzioni non chirurgiche è uno dei peggiori che possiate immaginare Da un certo punto di vista ricorda quello della droga, dove il prezzo alto è giustificato dall'impunità che deriva dal non poter essere denunciati dal tossicodipendente. Il vostro pudore di calvi e poi di portatori, può essere usato per violare i vostri diritti di consumatori, ben sapendo che non vi presenterete mai davanti ad un giudice come "portatori di parrucchino". Su questo però va detto, per correttezza, che anche i portatori mica scherzano, eh? A volte pretendono cose realmente assurde...
  2. Ormai le ho viste di tutte... Chi con la protesi ancora puzzolente di colla doveva passare il primo week-end con l'amata all'oscuro di tutto, chi, senza sapere se la colla andasse messa sulla cute o sulla base, partiva per Katmandu, chi dopo due giorni si trovava per quindici giorni senza poter fare manutenzione... Ora Marcus si cala nella fossa dei goliardi con una installazione tutta da rivedere... MA PORCA MISERIA! Protesizzarsi è un passo importante della vita e richiede non solo la giusta preparazione ma anche condizioni di partenza tranquille. Invece molti di voi vanno in zona di guerra senza saper sparare un colpo. Capisco il vostro entusiasmo ma a volte l'entusiasmo è letale: se vi fate sgamare, sarà poi difficile recuperare credibilità, anche con le migliori installazioni del mondo. Siate previdenti: 1) ordinate le protesi per tempo 2) tenete bene a mente la data di arrivo 3) createvi uno spazio di almeno sette giorni di relativa tranquillità dopo la prima installazione. Ove non fosse possibile, rimandatela La cosa più sbagliata in assoluto è la "protesizzazione finalizzata", soprattutto quando i tempi sono risicatissimi. "Si sposa miocuggino-miocuggino", "Inizio un nuovo lavoro", "Cambio fidanzata", "Mi trasferisco di città" e via dicendo... Pianificate meglio i vostri passi: sarà molto meglio per voi e meglio anche per noi...
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