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Diradamento e trapianto


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Ciao a tutti,

ho chiesto consulenza ai migliori chirurghi per verificare la possibilità di un trapianto, mi hanno risposto che non mi avrebbero operato per il fatto che il diradamento era diffuso e troppo poco avanzato per procedere, pena possibili fenomeni di shock-loss dei capelli rimasti. Vorrei saperne di più, anche in merito alla densità rimasta che permette che il trapianto abbia luogo, io ripeto ho una alopecia diffusa a tutta la parte superiore del capo con ormai evidente diradamento. é vero che sono i casi più difficili da operare e che paradossalmente zone completamente prive di capelli permettono di correre rischi minori?

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  • 2 weeks later...

Nel caso di mancanze di zone glabre, ma di una riduzione di densità su tutta la testa, bisogna verificare appunto quanto questa densità sia bassa/alta e se questa permette di procedere per un'operazione in modo abbastanza sicuro.

Se la densità fosse sì dimiinuita ma cmq fosse ancora cosmeticamente accettabile o comunque non così grave, intervenendo tramite autropianto si potrebbe andare incontro ad un notevole rischio di shockloss (rischio che è minimizzato invece se si opera in zone glabre o quasi). Per questo è importante che il chirurgo valuti se ci sono gli estremi "medici" per intervenire oppure no

 

Lo shockloss consiste in un effluvio, ossia una caduta diffusa dei capelli pre-esistenti al trapianto, generalmente reversibile, che a volte si manifesta in seguito allo shock per la cute che il trapianto comporta.

 

Le possibilità di sperimentare shockloss, dopo l’operazione, in linea di massima, aumentano come detto più si va ad intervenire in zone con capelli pre-esistenti e diminuiscono più si va ad intervenire in zone pressoché glabre.

L'esito di un trapianto e quindi dello shock al cuoio capelluto è però impossibile da prevedere con certezza al 100% in ogni caso. Ma si può comunque affermare con in linea di massima che lo shockloss, SE si verifica, è reversibile per i capelli sani e forti, mentre può diventare irreversibile per quelli più deboli e miniaturizzati. Anche se non c'è nessuna regola matematica.

 

Compito del chirurgo è quello quindi di individuare, attraverso un'esamina della densità e della qualità dei capelli, in quali zone è ritenuto "sicuro" operare, ossia in quali zone vis sono gli estremi affinchè il beneficio dell'operazione sarebbe di gran lunga superiore al rischio. Distinguendo poi le diverse aree, i capelli miniaturizzati da quelli sani, e andando anche a sostituire quei miniaturizzati con nuove unità follicolari (collocandole immediatamente vicine), nel caso si decida di intervenire in quelle specifiche aree.

 

Praticamente lo shockloss si verifica quando il capello, miniaturizzato o sano, senza essere toccato dallo strumento del chirurgo, cade (temporaneamente o permanentemente) perchè non è abbastanza "resistente" allo shock dell'intervento chirurgico.

Se il capello che cade per shockloss è sano, esso lo si recupera generalmente dopo 2-3 mesi

Se il capello che cade per shockloss è debole invece, esso potrebbe anche morire definitivamente oppure potrebbe anch'esso tornare dopo alcuni mesi e ricescere normalmente (ma sempre da miniaturizzato).

 

 

 

_____________________________________________________________________

 

Coordinatore pazienti per la BHR Clinic (Bisanga Hair Restoration - Bruxelles).

Ricevo un compenso dalla clinica

 

EMAIL: [email protected]

MSN MESSENGER: [email protected]

BHR WEBSITE: www.bhrclinic.com

BHR EDUCATION SITE: www.hairtransplantfacts.org

 

1465 Grafts FUE, con Dr. Bisanga - 25 gennaio 2007

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