Visitatore Inviato: 26 Novembre 2005 Segnala Share Inviato: 26 Novembre 2005 Riprendendo il post di AdminSalus che trovate >> qui <<, vorrei spiegare, a beneficio di coloro che ignorano il meccanismo, cosa significhi e come funzioni la pubblicità "AUTOMATICA" e "A SENSO" (importante l'assonanza con ADSense) inserita da Google. Prima però è necessario fare un passo indietro. Da circa due anni e mezzo uno dei più famosi motori di ricerca, Google appunto, ha "integrato" le proprie pagine di risposta alle ricerce degli utenti con inserzioni a pagamento ovvero quelle inserzioni che trovate in una colonna sulla destra sotto la dicitura "Collegamenti Sponsorizzati" oppure in alto nella pagina su uno sfondo colorato. Il programma che ha dato il via a questo nuovo comportamento di Google si chiama AdWords. Tramite questo strumento, infatti, l'inserzionista decide di abbinare il proprio sito ad una serie di parole chiave comunemente ricercate sul motore di ricerca: ad ogni parola inserita l'inserzionista attribuisce un "valore" ovvero il costo che è pronto a pagare qualora l'utente che vede l'inserzioni ci clicchi sopra (CPC - Cost Per Click). Quando un utente inserisce in Google alcune parole di ricerca il servizio di Google oltre a fare una ricerca tra i documenti internet che ha già indicizzato, cerca tra i propri inserzionisti quelli che hanno nel proprio elenco di parole una o più tra le parole immesse dall'utente: se ne trova, riporta nella colonna di destra l'elenco degli inserzionisti che hanno scelto di essere abbinati a quelle parole. L'ordine con cui gli inserzionisti vengono estratti è dato dal valore che gli inserzionisti hanno attribuito al CPC di ogni parola ovvero chi più è disposto a spendere viene messo più in alto. Se l'utente che ha effettuato la ricerca clicca sull'inserzione, Google chiederà all'inserzionista il pagamento del CPC indicato. Ovviamente questo sistema ha l'indubbio beneficio di facilitare l'accesso alle prime pagine dei motori di ricerca da parte di inserzionisti a pagamento (è dimostrato infatti che apparire nei motori di ricerca oltre la terza pagina equivale quasi a non esserci affatto) ma ha portato anche una maggiore confusione nelle risposte alle ricerche effettuate dagli utenti: infatti le parole che gli inserzionisti scelgono possono anche non avere nulla a che fare con il reale contenuto del sito o del servizio che intendono pubblicizzare ma vengono usate semplicemente solo per il fatto che sono comunemente ricercate. Per esempio potremmo cercare il nome di un famoso antivirus in Google e scoprire che tra gli inserzionisti a pagamento compaiono anche produttori di prodotti concorrenti nonostante nei loro siti non si faccia menzione del prodotto che stiamo cercando. Tutto questo ha portato a Google un notevole ritorno economico ed ha avviato un nuovo modo di "sfruttare" commercialmente i motori di ricerca. Il limite di questa impostazione è dato dal fatto che l'incontro tra pubblico e inserzione pubblicitaria poteva avvenire solo all'interno delle pagine web del motore di ricerca stesso. L'idea di Google (alla quale va attribuito l'indubbio merito di essere geniale nell'innovazione - valutazioni di merito sulla pubblicità a parte) è stata quella di estendere questa visibilità a qualsiasi sito. Il modo è molto semplice: dato che ogni sito, per il semplice fatto di esistere, espone dei contenuti ed i contenuti sono fatti di parole allora il "trucco" è quello di leggere il sito (o la pagina del sito) esattamente come lo legge il navigatore ed esporre gli inserzionisti AdWords che hanno scelto di abbinarsi ad una o più parole tra quelle che appaiono nella pagina del sito stesso. Questo programma si chiama AdSense ed è lo strumento più per i divulgatori di pubblicità che per gli inserzionisti. A questo programma, infatti, aderiscono coloro che accettano di ospitare sulle pagine del proprio sito la pubblicità proposta dagli inserzionisti di Google. Il beneficio è evidente: il proprietario del sito che ospita la pubblicità riceve in pagamento da Google una parte di quel CPC discusso più sopra. Pagamento che viene riconosciuto solo se il navigatore clicca sull'annuncio dell'inserzionista. In questo modo Google riduce leggermente il proprio margine sul CPC ma aumenta sensibilmente la visibilità degli annunci e, di conseguenza, i click degli utenti. I siti privilegiati in questo tipo di pubblicità sono proprio quelli che espongono contenuti molto ricchi e variegati con vari argomenti e soprattutto molte pagine diverse: questo perchè in tale tipologia le combinazioni di parole/frasi sono praticamente infinite e permettono un continuo ricambio degli inserzionisti secondo "il senso" della pagina che stiamo leggendo. Non è un caso infatti che la facciano da padroni siti come i forum di discussione o i blog dove i contenuti sono estremamente variegati. Sulle pagine di questo forum, ad esempio, si possono vedere annunci pertinenti con l'argomento generale trattato in queste pagine (i capelli) come pure pubblicità di prodotti informatici o altro ancora (prevalentemente nella sezione off-topic). Ovviamente il programma AdSense "affina" la conoscenza del sito ospitante con il tempo fino a quando arriva ad un punto in cui ha determinato il contenuto tipico del sito e, pertanto, limita la pubblicità in modo che sia attinente a tale contenuto. Il controllo di questo tipo di pubblicità per il sito ospitante è piuttosto difficoltoso: non è possibile sapere quanti e quali sono gli inserzionisti che appariranno nel piccolo spazio messo loro a disposizione (li sceglie Google infatti) e soprattutto non è possibile conoscere in anteprima quali saranno le parole chiave rilevanti di ogni pagina (o perchè sono scritte da diversi utenti o perchè non si sa a quali parole gli inserzionisti hanno scelto di abbinarsi): l'unico strumento a disposizione dell' "ospitante" la pubblicità è quello di vietare l'apparizione sulle proprie pagine di inserzionisti che rimandino a specifici siti (black list). Anche questo strumento tuttavia è imperfetto perchè molti siti sono raggiungibili tramite molti tipi di indirizzi web rendendo a volte vano il ban di un singolo url. Questa piccola disamina vuole essere solo un modo per spiegare un meccanismo di funzionamento dell'advertising via internet che spesso sembra fatto apposta per farci saltare i nervi. Saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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