L'ultima frase che il dermatologo mi ha detto ieri, alla fine della visita, probabilmente perchè mi ha visto un po' giù di corda, è stata "La calvizie non è una malattia!", quasi come se volesse indurmi a non intraprendere nessun tipo di cura.
Oggi però ripensando alle sue parole ho voluto cercare la definzione del termine "malattia": si definisce malattia qualsiasi alterazione dello stato fisiologico dell'organismo, capace di ridurre, modificare negativamente o persino eliminare le funzionalità normali del corpo.
Produrre capelli sani non è forse una funzionalità normale del nostro corpo? D'accordo, non sarà vitale, se ne potrà pure farne a meno di una lunga e folta chioma, ma la calvizie è una malattia! Altrimenti non ci sarebbero cure, terapie e persino questo forum.
Ho 28 anni e ho cominciato a diradarmi nella zona frontale un anno e mezzo fa, andai subito a farmi vedere da una pseudospecialista tricologa che grazie alla videomicroscopia mi disse che non soffrivo di AGA, che i capelli erano lì sotto e che bastava una cura ogni 3-4 mesi delle solite fialette da farmacia che costano un'occhio della testa e che come sappiamo non servono a un mazzo (per non dire altro).
Ora sono passati dei mesi e la mia situazione è visibilmente peggiorata, sia nella fronte dove ci sono sempre meno capelli, sia nel vertice dove comincia a vedersi la cute.
Prima di un anno e mezzo fa non avevo mai pensato ad una simile Waterloo nella mia testa, anche perchè nessuno nella mia famiglia sia da parte materna che paterna ha avuto questo tipo di problemi... Non pensavo minimamente che poteva succedere anche a me, ecco forse perché vivo questa situazione sempre più male ogni giorno che passa.
Sono consapevole che molta gente è messa peggio, ma non è solo un fatto di estetica: è che qualcosa sta cambiando in me e io ho la senzazione di restare impotente davanti a ciò, passo quasi le ore davanti allo specchio, passo metà della notte a pensare che sto diventando calvo, l'altra metà a sperare che qualche genio inventi una cura giusta e definitiva. Anche la mia ragazza, la quale è l'unica che sa di questa mia sofferenza perché con gli amici non ne parlo, si è stufata di questo mio continuo pensare al mio scalpo e mi ha consigliato di andare dallo psicologo e sinceramente ci sto pensando anch'io perchè mi mancano due esami alla laurea e ad ottobre ne avrei uno, ma sto tutto il giorno a rodermi il fegato e di studiare non se ne parla, è da giugno che non combino più niente.
E provare una cura (direte voi)? Si, minoxidil-dipendente o finadipendente, per non parlare dei costi.
Ma come, ti lamenti e non provi a combattere (direte voi)? Sono solo deliri di fine estate. Il fatto è che non sto giù perché tra un paio di anni mi soprannomineranno Zidane o Pelè, ma perché li sto perdendo e non posso farci (quasi) niente. Lo so, sono difficile da capire...
Così sono giunto alla conclusione di scrivere queste righe, un po' per sfogarmi, anche se so che pure questa azione non servirà ad arrestare la caduta, magari troverò qualcuno come me, magari qualcuno che penserà che forse mi ci vorrebbe uno psichiatra più che uno psicologo.
Ad ogni modo ho scritto per sentire cosa avete da dire ad un malato come me. Vox populi, vox dei.