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amon

Salusmaster User
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Risposte pubblicato da amon

  1. Ciao Andriy, con Serkan è come una roulette russa, siccome lui non opera non sai mai a quale equipe vieni affidato; se ti capita il tirocinante di turno allora sono guai, leggiti bene tutti i forum di settore e vedrai che sono pieni di persone che attirate dal prezzo basso sono tornate con più problemi che altro.

    Riguardo gli attentati senza dubbio è una preoccupazione lecita, personalmente se devo andare a fare un trapianto di capelli e rischiare di essere coinvolto in un attentato all'aeroporto o magari nel centro della città allora preferisco tutta la vita rivolgermi ad un chirurgo del mio paese.

    Come ti dicevo prima Cesare82 all'Arenamed il chirurgo che opera è uno solo cioè il chirurgo come Koray Hasson, per il discorso che dici te è giusto li operano i ragazzi usciti da poco dalle scuole il rischio all'Aratravel di Serkan è alto io non ci andrei.

  2. Mi sono informato sull'Arenamed opera solo un chirurgo che è il referente della clinica come Hasson,Koray,Feriduni sto qui da molti anni ho consigliato anche questi chirurghi ad altri pazienti del forum diciamo non sono di primo pelo e sò tutte le dinamiche che stai dicendo giustamente.

    Per me da quello che ho visto e sentito questa clinica come prezzi è una bella scoperta ho visto anche calciatori del Besiktas e Galatasaray operarsi li e parliamo di gente che si è informata e non mancano i soldi per andare in Canada o in Belgio.

    Vedremo se ho ragione o mi sbaglio.

  3. Ho letto in giro e ho visto di una clinica turca che opera bene da come dicono a prezzo basso,c'è stato un ragazzo che conosco e me l'aveva consigliata di cercarla in internet ha detto di essersi trovato bene lì che ha operato anche calciatori turchi,pare abbia vinto il premio di chirurgo nel 2015 turco.

  4. Si in effetti risultati ne ho visti anche io,poi ho visto bene ci stà un altra clinica che opera bene da come dicono e fà il pacchetto a 2000 euro completo di u.f. in base alla propia esigenza personale,mi ero informato il chirurgo ha vinto pure un premio come miglior dottore 2015 turco hanno operato anche calciatori turchi.

  5. Ricordiamo per completezza e soprattutto a titolo storico anche questa tecnica parachirurgica, a nostro
    parere obsoleta ma che ha avuto ed ha i suoi estimatori e che viene, qua o là, ancora praticata e periodicamente riproposta.

    L’impianto di capelli artificiali nel cuoio capelluto è una procedura di mascheramento della calvizie. Tale metodica si
    diffuse rapidamente dall’America e dal Giappone verso l’Europa approdando in Italia all’inizio degli anni 80.

    I “capelli artificiali”, nella loro concezione originale (secondo Yamada), sono di poliestere e colorati con pigmenti inorganici che danno loro un aspetto naturale. Dapprima arrivavano direttamente dal Giappone, in contenitori sterili, poi sono stati prodotti un po’ ovunque. La loro lunghezza originale era di 16 cm. Ad una estremità presentano una specie di cappio. Mediante un apposito strumento questi capelli vengono afferrati da un ago sottile e “sparati”, anche senza necessità di anestesia, nel cuoio capelluto ad una profondità di 8 - 15 mm, sempre sopra la “galea capitis” (fascia connettivale semi rigida che si estende sopra e a protezione del cranio).
    Il “cappio”, in basso al capello, funziona da sistema di ancoraggio quando intorno ad esso si forma tessuto cicatriziale.
    Durante ogni seduta possono essere impiantati, senza anestesia, alcune centinaia di questi capelli, di solito fino a 500. Il tessuto cicatriziale che si forma intorno al cappio fissa l’estremità del capello che rimane ancorato al sottocutaneo con una certa stabilità.
    Tra capello impiantato e cute avviene inoltre un processo di epitelizzazione, o di marsupializzazione, che finisce
    per formare una specie di pseudofollicolo, sola barriera che dovrebbe impedire a germi di invadere il derma. Il capello artificiale, nonostante l’ancoraggio, va comunque incontro, come ogni corpo estraneo, ad un processo di superficializzazione che finisce con la sua espulsione; una perdita di capelli artificiali considerata media e normale oscilla fra il 10 e il 30% all’anno. Occorrono quindi periodici interventi di rinfoltimento che compensino le perdite.

    Della tecnica originale di Yamada sono state proposte numerose varianti ma tutte senza reali vantaggi: differiscono fra di loro per il tipo di materiale con cui il capello è realizzato, per il metodo di colorazione più o meno superficiale della
    fibra, per il tipo di cappio che dovrebbe fermarlo alla galea, per la forma dell’ago infissore ma sopratutto per la provenienza del kit chirurgico.
    Una delle tecniche più originali prevede l’impianto di capelli a “V”, da inserire con uno strumento ad ago retrattile, dotato di 2 punte, che aggancia il capello in corrispondenza del vertice della V e lo rilascia ad una profondità
    di 8 mm. Dato che così ad ogni impianto corrispondono 2 capelli e che il metodo di inserimento è velocissimo, si
    arriva fino a 800 capelli all’ora. Il risultato estetico immediato, specie nei casi di aree alopeciche limitate con assenza di tessuto cicatriziale e se la quantità di capelli inseriti non è troppo grande (2000 - 5000 capelli), è assolutamente buono
    ed anche la tolleranza del materiale artificiale da parte della cute è, all’inizio, apparentemente buona. I risultati sono poi nel tempo, di solito, molto inferiori alle aspettative.

    L’inconveniente subito evidente di questo metodo consiste nel fatto che viene espulso fino al 30% dei capelli impiantati ogni anno e poiché è previsto un periodico intervento di rinfoltimento che compensi le perdite, i costi si fanno assai
    elevati e il soggetto diventa “dipendente” dal “centro tricologico”. Successivamente ogni capello che viene espulso
    lascia una piccola zona di alopecia cicatriziale che piano piano finisce per trasformare l’alopecia androgenetica in una alopeciacicatriziale.

    Sono poi anche drammaticamente frequenti fenomeni di reazioni da corpo estraneo con formazione di tipici granulomi infiammatori.

    Troppo frequente è anche l’infezione della cute causata da basse cariche di batteri, spesso anche antibiotico resistenti.

    Se tutto questo non bastasse ripetiamo che il prezzo degli interventi è molto alto (i preventivi vengono fatti un
    tanto a capello) e questo prezzo non è giustificato né dal costo del materiale usato né dai risultati ottenuti né spesso, purtroppo, dalla professionalità di chi effettua questi impianti.

    Questa tecnica, che fu dichiarata illegale negli USA dalla FDA nel 1983, è ancora sporadicamente praticata da “tricologi”,spesso non meglio qualificati e spesso non medici, per i quali si configura anche il reato di esercizio abusivo della professione.

  6. io ho prendo poi il tuo Ip e vediamo come finisce,ho fatto lo screenshot e poi vediamo se tu sei qualcun altro non disinteressato come dici, visto che a me non cambia propio nulla e non ho interessi, oltre a leggere il tuo spam su tutte le sezioni.Quando scoprirai che non sono per niente interessato a nulla veramente ti controdenuncio per accusa ingiusta e parte una bella querela,sai le risate poi che ci facciamo hahahahah.

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