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Forse scoperto il segreto della calvizie: decisive le cellule staminali


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Apro questo topic poiché proprio oggi il Corriere della Sera ha da poco inserito, tra le notizie della sezione tecnologica, un ( piuttosto scarno ) annuncio sui risultati di una ricerca statunitense sulla patogenesi dell'alopecia androgenetica.

 

Molto probabilmente lo studio dell'Università della Pennsylvania non avrà - nell'immediato - conseguenze concrete nella cura della calvizie. Mi permetto comunque di chiedere se qualche utente disponga di notizie più precise in merito agli sviluppi della ricerca del dott. Cotsarelis, anche per valutarne un'eventuale utilità per future applicazioni in ambito medico.

 

Trattandosi di un annuncio piuttosto sintetico, non si riesce soprattutto a comprendere se si tratti di una mera conferma di quanto già emerso nel periodo precedente ( credo che siano presenti sulla rete già da anni articoli sullo staff di Filadelfia ) oppure se ci siano rilevanti novità.

Modificato da nemicodelvento
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Si scrive Cotsarelis si legge Follica e quindi business e quindi annunci lanciati periodicamente a mezzo stampa per acquisire finanziamenti.

 

Il primo annuncio sulla compresa patogenesi dell'alopecia mi raggiunse nel 1976, dall'Università di Uppsala, ed identificava con certezza nello squalene la causa dell'AGA.

 

Da allora ho letto tanti di quegli annunci che non ci faccio nemmeno più caso. A parte il fatto che a me ormai non serve più. :D

 

Di una cosa però sono certo: la soluzione all'alopecia androgenetica arriverà dalla medicina, non dalla chirurgia.

 

Che dire? In bocca al lupo a tutti: vi auguro che questa sia la volta buona!

 

Ecco qui l'articolo come pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.

 

http://www.jci.org/articles/view/44478

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Da Leggo.it Origine Articolo

 

 

Scoperto il segreto della calvizie: i follicoli piliferi sparsi sulle 'isole calvè del capo di una persona colpita da alopecia sono come ristretti e al loro interno le cellule staminali, pur presenti in numero normale, sono spente, quindi incapaci di dar vita a un altro gruppo di cellule dette 'progenitricì. Lo rivela uno studio su uomini con problemi di calvizie condotto da George Cotsarelis della Università della Pennsylvania a Philadelphia, che ha firmato già svariate pubblicazioni scientifiche sui segreti della alopecia. Il suo ultimo lavoro, apparso sul Journal of Clinical Investigation, indica quindi che le staminali ci sono ma sono disattivate; ciò lascia immaginare la possibilità di arrivare a un un trattamento topico (da usare direttamente sulla cute) per riattivarle e quindi sconfiggere la calvizie. Cotsarelis si era fatto conoscere con uno dei suoi lavori (pubblicato sulla rivista americana Nature Biotechnology) in cui dimostrava che le cellule staminali sono un potenziale antidoto alle calvizie; infatti, trapiantate nei topi, hanno fatto ricrescere loro un folto manto. Nel nuovo studio Cotsarelis ha scoperto ulteriori dettagli sul ruolo delle staminali nelle calvizie. Osservando le parti del capo calve di uomini, infatti, lo scienziato ha notato che in esse i follicoli ci sono ancora ma appaiono come 'rattrappitì e che sono privi delle cellule 'progenitricì, 'figliè delle cellule staminali del follicolo presenti invece in numero normale. In pratica le cellule progenitrici derivano dalla maturazione parziale delle staminali. Il problema della calvizie è dunque non una carenza di staminali quanto la loro incapacità a maturare e formare le cellule progenitrici, conclude Cotsarelis: l'idea potrebbe essere dunque di trovare composti che 'risveglinò l'attività delle staminali, da usare per creare lozioni anticaduta.

Modificato da depeche
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