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3 settembre intervento da Morselli.


vorticoso

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Ieri ho effettuato la visita di controllo, in effetti anche Morselli ha constatato che la mia cicatrice è ancora ampia, per arrivare alla dimensioni che mi aspettavo occorre un altro intervento……

Mi ha consigliato di aspettare prima di giudicare il risultato, su questo sono pienamente d’accordo, ma onestamente mi aspettavo un miglioramento visivo più evidente.

 

X Geronimo: Se ho ben capito Uebel fa il prelievo la sutura e le incisioni dove immediatamente senza aspettare la coagulazione Morselli posiziona la u.f.

 

Ho chiesto a Morselli se in un futuro prevede d’invitare nella sua clinica un chirurgo che effettua la fue, non ha cestinato questa probabilità.

 

Ciao Blu

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Questo è un punto importante, sul quale bisogna fare molta chiarezza.

 

Se tu mi dici che Morselli opera attivamente all'intervento effettuando l'innesto delle u.f. ...a questo punto....ho come l'impressione che cambiano le carte in tavola.

 

Mi spiego....

 

se io vado a Modena per farmi operare da Uebel pretendo che l'intervento sia eseguito da costui dalla A alla Z, incluso ovviamente l'innesto delle u.f. che costituisce una delle fasi più delicate.

 

Chiedo gentilmente al dott. Morselli di intervenire a tal proposito con maggior chiarezza......anzi...forse è meglio appositamente un topic.

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Che Morselli inserisca le u.f. è una cosa positiva.

Per farti un esempio da Gambino sono le infermiere che posizionano le u.f.(di capelli ricresciuti pochissimi), come del resto da quello che ho letto anche da Hasson e Shapiro.

Credo sia preferibile che un compito come tu dici giustamente delicato, sia eseguito da un chirurgo piuttosto che da infermiere anche se ben addestrate.

 

Ciao Blu

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Sono appena tornato da Morselli dove mi ha tolto i punti di sutura, ora non mi resta che aspettare e sperare che la cicatrice non faccia brutti scherzi.

Comunque per rimediare agli errori di Gambino (gli auguro………..) ci vorrebbe un altro intervento che in questo momento non voglio neanche pensarci.

 

Ho conosciuto il ragazzo (una vittima del xxx nazionale) operato il mio stesso giorno, devo ammettere che Morselli e Uebel con lui hanno fatto un gran bel lavoro, circa 1500 u.f. su un 2 Hamilton frontale hanno praticamente risolto la sua calvizie.

 

Ciao Blu

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Uebel e Morselli ti avevano informato che ci sarebbero voluti due interventi per sistemare la cicatrice di Gambino?

 

Il secondo intervento spero non te lo farà pagare!

Io sono un artigiano, se non riesco a compiere un restauro con il primo intervento ci ritorno sopra senza aggravio di spese per il mio cliente, anche se si tratta di difficoltà oggettive non dovute ad imperizia da parte mia.

Questa è etica professionale che vale ancora di più quando si lavora sulla pelle della gente.

Dottore mi raccomando!

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Uebel mi aveva spiegato che con un solo intervento, non sarebbe riuscito ad unire in un'unica cicatrice la parte più alta della cicatrice, ma il resto si.

Il mio disappunto è dovuto al fatto che la cicatrice più alta, non è stata toccata neanche nel punto meno ampio dove si unisce alle altre due, in pratica Uebel ha unito solo le due cicatrici inferiori.

 

Comunque preferisco aspettare prima di dare un giudizio definitivo, sono consapevole che la bacchetta magica non è stata ancora inventata e che i miei guai nascono da precedenti interventi.

 

Se tra 7-8 mesi la mia cicatrice sarà ancora invalidante per me, valuterò un eventuale intervento da Morselli e Uebel, gratis mi sembra fuori luogo, ma mi auguro che il prezzo dell’intervento tenga conto di tutto ciò.

 

Ciao Blu

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Mi piacerebbe sapere dal Dottor Morselli:

 

1) Perchè non è stata seguita la strada indicata a Blu prima dell'intervento, e cioè unire anche il primo tratto della cicatrice più alta.

 

2) Se avrà un occhio di riguardo nel preventivare la spesa di un secondo intervento per il medesimo problema.

Visto che Blu è stato molto sfortunato.

 

Le faccio queste domande per due serie di motivi, il primo è che mi metto nei panni di Blu e non sopporto l'idea che un ragazzo debba soffrire cosi' tanto per l'incoscienza di un chirurgo,(mi riferisco a Gambino).

 

Il secondo motivo è che lei per tutti noi del forum sezione trapianti si presenta come L'ALTERNATIVA ITALIANA alla traversata transoceanica verso i noti Hasson& Wong o Shapiro o Jones ecc. Allora per capire questo occorre vedere come ha condotto i vari interventi recenti e se nei fatti troviamo corrispondenza PRATICA

alla competenza che traspare dalle sue risposte tecniche sul forum.

Grazie

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Visitatore Dott. Morselli

Non parlo di solito in pubblico dei pazienti operati, ma visto che è lo stesso “blu” a parlare del suo intervento, non credo di invaderne la privacy dicendo anche la mia.

Blu adesso vede la (ex) terza cicatrice che nella parte destra inizia dalla ferita a 5 cm dalla sua estremità e se ne discosta a poco a poco andando verso sinistra, e dice: già che c’eravate perchè non avete preso dentro anche lei, almeno per il tratto in cui è più vicina alle altre due (verso sinistra il “blocco” delle cicatrici arrivava a 3,5 cm di larghezza, mentre a destra era di 2,5 cm)? Il motivo è che per farla entrare nel lembo asportato Uebel avrebbe dovuto allargarlo troppo, e mettere a rischio di diastasi (allargamento) da tensione la futura nuova cicatrice.

Il lembo che abbiamo asportato aveva una larghezza di quasi 3 cm, e ha consentito di chiudere senza tensione in due strati, avvicinando alla ferita la cicatrice residua. Ne risulta una ferita simmetrica e ben livellata, mentre la cicatrice rimasta non si discosta da essa di più di 2 cm in larghezza, ed è 7 cm più breve della stessa ferita (5 cm a destra, 2 cm a sin). Con un nuovo intervento si potranno rimuoverle entrambe, e ricavare ancora una discreta quantità di FU per rinfoltire ancora l’area ricevente.

Quanto ai mezzi e alle tecniche di sutura, questi incidono in minima parte sul destino delle cicatrici, che sono processi attivi dell’organismo: suture apparentemente perfette nei primi mesi, possono trasformarsi in cicatrici larghe, rilevate (ipertrofiche) o deturpanti (cheloidi). D’altra parte, suture apparentemente non ottimali possono dare cicatrici invisibili. I chirurghi plastici non garantiscono mai l’estetica delle cicatrici, mentre illustrano l’eventualità di una loro revisione, medica o chirurgica, perché sanno che il risultato in buona parte non dipende dalla propria abilità.

 

Sansone: cercherò di offrire a “blu” come a tutte le “vittime” della chirurgia un intervento al costo più basso possibile. Quanto all’altro quesito, sto pregando i miei operati di rendersi disponibili a farsi vedere di persona da chi verrà o è venuto a farsi visitare: uno ha già aderito, altri saranno contattati nei prossimi giorni. Inoltre sto pregando chi viene a farsi operare e ha familiarità con Internet di aderire a “Salusmaster” e di raccontare la propria esperienza alla community.

Ma vi prego di utilizzare questi contatti per farvi un’idea personale sulle reali possibilità e limiti della chirurgia della calvizie, non per costruire confronti tra questi pazienti e le immagini messe in rete da chirurghi (e dermatologi) che spendono fortune in promozione: sarebbe una lotta impari tra il vero e il virtuale che creerebbe solo confusione.

A proposito di dermatologi: quando vi recate all’estero informatevi bene sulle specializzazioni di chi vi deve visitare, perché mi risulta che molti di loro soprattutto in USA non rivelano di essere solo dei dermatologi che si sono dedicati alla chirurgia della calvizie con scarsa competenza di chirurgia plastica (la specializzazione in chirurgia plastica è la più lunga di tutte, dura in USA e in Brasile 7 anni dopo la laurea in medicina).

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Grazie per le risposte Dottore,

l'importante è che ci sia stato un miglioramento apprezzabile.

Per quanto riguarda le spese in promozione io fossi un bravo chirurgo della calvizie darei incarico domani stesso ad un bravo costruttore Web di farmi un bel sito con casi ben documentati, penso che con poche migliaia di euro verrebbe un ottimo lavoro.

Naturalmente ci vuole dell'ottimo materiale per riempirlo, ma se pensa che la gente vedendo i casi ben documentati prende l'aereo e và in America si figuri cosa succederebbe se vedesse coi propri occhi che certe cose si possono ottenere anche quì in Italia.

Basterebbe un paio di trapianti per ammortizzare il costo del sito Web.

Ma forse io ragiono troppo da imprenditore...

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La tecnica di Cole per la riduzione cicatriziale.

 

___________________________________________

 

It is always best if you can reduce the scar first and then graft it. if the scalp laxity will allow it, you can excise the scar by itself and close with minimal tension. you should close in two layers. i might recomend you use a long acting absorbable suture such as PDS. this will last for about 6 months in the deep layer. i prefer to close the external area with a running suture with superficial bites close to the wound margins after the running deep suture. i like the running deep suture better than the interupted deep suture most of the time.

 

after you accomplish this, you should graft the scar. i used to simply throw in grafting to the scar at no charge for patients who had unsightly scars. i did it to make the reusult look better to me. now days, many patients are asking for repair of their scars. i've never seen so many people unhappy with their strip scars. therefore, we are beginning to study it as best we can to determine if dense packing is sucessful. we've done quite a few and dense packed quite a few of them. we've also done many with lower densities. right now, i'm just trying to build a collection of objective data. as i've stated, i know that grafting into scars works very well. i also know that i do not have alot of before and after scars simply becasue is used to graft them for my own good (to make the result look better to me). because so many are interested in this procedure, we will compile some before and afters for you to see and document growth rates. we are also looking at body hair into scars.

 

one must be careful about using body hair in the lower scars. this area will often thin out (retrograde alopecia). as such, this tissue is pre-determined to produce finer, softer hairs that may not grow as long as they might in higher regions of the scalp.

 

-------------------------

John P. Cole, MD

75 14th St.

Suite 3260

Atlanta, GA 30309

800 368 4247

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Visitatore Dott. Morselli

L'uso di materiale a lento riassorbimento e le suture continue in profondità raccomandate da John Cole sono da evitare, per la produzione di granulomi e le ischemie che possono provocare.

Molti chirurghi le utilizzano, ma le suture interrotte con materiale inerte sono decisamente migliori.

John Cole dovrebbe a questo punto documentarci la sua esperienza in tema di chirurgia plastica ricostruttiva (il trattamento delle cicatrici rientra in questa specialità, non certo nella "chirurgia della calvizie"): a me risulta che sia un biologo passato alla medicina, che dopo 6 anni di medicina interna ha cominciato nel 1991 a praticare in privato la chirurgia della calvizie: su quali pazienti abbia maturato la sua esperienza di trattamento delle cicatrici non è dato sapere, ce lo dica.

Alla specializzazione in chirurgia plastica si accede solo dopo 5 anni di training in reparti chirurgici (soprattuto di chirurgia generale).

Io sospetto che molte brutte cicatrici siano opera di dilettanti. Non vorrei che soluzioni improbabili come la FUE fossero l'approdo per quei chirurghi improvvisati che da anni si accaniscono sulle povere aree donatrici creando cicatrici devastanti e mettendo in cattiva luce le ottime strip.

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Dott. Morselli nessuno indica nei vari Cole, Jones, Woods, Shapiro, Hasson e via dicendo dei candidati al Nobel per la medicina.

Anche se sulla carta hanno meno credenziali di lei o di altri suoi illustri ( rolleyes.gif ) coleghi italiani a noi non interessa un gran ché. Sta di fatto che sanno fare il loro lavoro (operare nell'ambito della chirurgia della calvizie) sicuramente meglio di lei e di qualunque altro suo italico collega.

Mi lasci aggiungere che questo suo continuo denigrare la tecnica della FUE con argomentazioni alquanto discutibili (per usare un eufemismo) è a mio avviso vergognoso.

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Non sono qui per difendere John Cole, solo credo sia necessario argomentare meglio le critiche perchè esse siano maggiormente credibili.

 

Dunque, il protocollo di chiusura di John Cole viene descritto direttamente da Gerard E. Seery, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva da cui Cole ha appreso tale tecnica di chiusura.

Seery è un chirurgo assolutamente quotato negli States per le sue numerose pubblicazioni e articoli sulle tecniche di chiusura.

 

Eccone alcune:

 

• Gerard E. Seery, MD. (2002) Surgical Anatomy of the Scalp. Dermatologic Surgery 28: 7, 581-587.

 

• Gerard E. Seery, MD. (2001) Galea Fixation in Alopecia Reduction Surgery. Dermatologic Surgery 27: 11, 931-936.

 

• Gerard E. Seery, MD. (2001) Scalp Surgery: Anatomic and Biomechanical Considerations. Dermatologic Surgery 27: 9, 827-834.

 

• Gerard E. Seery, MD. (2002) Hair Transplantation: Management of Donor Area. Dermatologic Surgery 28: 2, 136-142.

 

Per quanto riguarda Cole devo ancora vedere un feedback negativo sul suo operato di chirurgo sia in ambito strip, che FIT.

Mi è anche capitato di parlarne recentemente con un noto chirurgo US che mi ha confermato che nonostante John sia una "testa calda" resta un medico di assoluto talento.

 

Infine evidenzio un interessante articolo di Bernstein sui vantaggi delle suture interne riassorbibili.

http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&list_uids=11231232&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract://http://www.nc bi.nlm.nih.gov/entrez...2&dopt=Abstract

 

Per il resto, dott. Morselli la sua presenza è assolutamente gradita e il contradditorio può solo aiutare noi tutti a crescere.

 

Un saluto a lei e a voi tutti smile.gif

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Ciccio, c'è modo e modo di dire le cose, il tuo sinceramente l'ho trovato offensivo, e siccome penso come credo la maggior parte di noi che il contributo del Dottor Morselli sia prezioso per capire sempre meglio questo campo cosi' vasto, sarebbe opportuno che in futuro tu esponessi le tue opinioni senza offendere chi ha opinioni diverse.

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Ricordiamoci sempre una cosa pero':e' vero che noi del forum come la maggior parte della comunity di internet elogia i vari chirurghi americani ma questo non vuol dire che un chirurgo italiano si deve sempre sbagliare su un argomento come il trapianto.

Io non porto esperienze dirette ma sono fiducioso che alcuni dottori italiani lavorino bene e onestamente,anzi invito il dott.Morselli a costruire un proprio sito e di uppare foto di suoi interventi!

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La mia esperienza in questo tema inizia praticamente con l'iscrizione a questo forum, seppur mi sia un po documentato in giro. trovo tuttavia notevolmente offensivo giuducare così e con questi termini che non possono allargarsi ad un intera categoria per gli errori di alcuni.

 

è indubbio che la chiurugia tricologica in alcuni paesi sia piu avanti di noi, ma vorrei dire che si tratta anche di talento personale, senza nulla togliere agli stranieri, ma quanti sono i chirurghi al top in questo settore nel mondo? si contano, allora uno poteva nascere anche in Italia.

 

credo che nel nostro paese ci siano validissimi professionisti in questo campo solo che si cerca la perfezione, il top, che evidentemente in talune operazioni non è stato raggiunto.

 

ma questo non si puo definire ne vergognoso ne con altri agettivi poichè la serietà di una persona è tutt'altro (escluso chi abbia volutamente voluto speculare sui problemi di una persona).

 

da quei pochi posts che ho letto dei Dottori che scrivono qui, che essi hanno una grande professionalità e disponibilità nei confronti della community e credo che con i soldi che guadagnano potrebbero esimersi tranquillamente dall'esporsi e rispondere a tanti interventi.

 

è molto facile generalizzare anche se devo ammettere che gli esempi di interventi ed esperienze fatti all'estero sono di grande interesse, ma questo non è sufficiente ad apostrofare come macellai tutta la categoria, composta da centinaia di medici chirurghi dei quali credo e mi auguro che la maggioraza siano persone serie come confermato da alcune delle loro risposte qui.

 

Saluti.

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mi associo al parere di tutti..

Forse Ciccio si è un pò fatto prendere la mano..esponendo in maniera negativa un suo puno di vista.

Il forum è fatto per imparare quindi speriamo che Ciccio lo prenda come un insegnamento.

Pur considerando gli Usa come modello per questi tipo d'intervento non scordiamo che esistono anche in Italia dei validi chirurghi tra cui Morselli spicca senz'altro per correttezza e preparazione.

Ancora un grazie Dottore per la sua semplicità , chiarezza e informazione.

Tutti noi riteniamo la sua collaborazione fondamentale. wink.gif

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Ringrazio il gentile pubblico per gli apprezzamenti sul mio intervento.

Volevo solo dire che malgrado le speranze di alcuni non smetterò mai di scrivere.

Vi consiglio di fare una piccola ricerca dei post in cui il dott. Morselli si esprime riguardo la tecnica FUE.

A chi non ne ha voglia dedico questa piccola perla :

 

"La FUE è una tecnica antiquata contabbandata per una novità, è la riesumazione del vecchio prelievo con punch cui è stato dato un nome diverso. La strip con suddivisione mirata di oltre 1000 unità follicolari (Uebel, 1983) anche con microscopio a 3D (Limmer, 1987) ha sostituito definitivamente quella tecnica a partire dalla metà degli anni '90. Per questo motivo nel centro di Modena non pratichiamo la FUE."

 

Per me un chirurgo della calvizie che si esprime in questi termini è del tutto paragonabile al "biologo" del centro tricologico XXX che definisce l'autotrapianto come una tecnica superata e pericolosa.

Mi sembra che qui le opzioni siano due : ignoranza o malafede. Nessuna delle due possibilità mi sembra auspicabile, poi come dire, fate vobis... rolleyes.gif

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ciao a tutti,

mi permetto di aggiungere questo articolo postato dal Dott. Morselli alcuni mesi fa su questo forum e relativo alla Fue.

 

"Anche se vi sono specialisti che vantano una lunga esperienza di FUE, la presentazione “ufficiale” di questa tecnica è recente. Una prima descrizione della tecnica di estrazione e di selezione dei pazienti idonei è comparsa su una rivista specializzata soltanto nel 2002(1), cioè sulla pubblicazione ufficiale della ISHRS (International Society of Hair Restoration Surgery) ad opera di un gruppo di ricerca coordinato dal dr William R. Rassman di Los Angeles e del quale fa parte il dr Robert M. Bernstein del Dipartimento di Dermatologia della Columbia University di NY.

Nell’articolo si descrive la modalità di estrazione dei follicoli, e viene presentato il “FOX Test”

(= FOllicular unit eXtraction Test), metodica per la valutazione della percentuale di follicoli estraibili integri.

In base al FOX Test, il 25% dei pazienti esaminati su un campione di 200 sono “candidati ideali” (classe I), e il 35% sono “buoni candidati” (classe II) alla FUE. Quanto alle indicazioni della FUE, gli autori ritengono che al momento attuale esse siano le seguenti:

· Persone con perdita di capelli limitata o che richiedano piccole sedute. Questo gruppo comprende pazienti con a.a. Norwood Classe 3 o con piccole aree di calvizie al vertex;

· Aree cosmetiche limitate, come sopracciglia, ciglia, baffi;

· Alopecia secondaria a lesioni dermatologiche;

· Cicatrici da lesioni dermatologiche, traumi o interventi chirurgici;

· Individui con area donatrice scarsa, cicatriziale o cuoio capelluto molto teso;

· Pazienti con tendenza a guarire con larghe cicatrici;

· Pazienti che tengono i capelli molto corti;

· Atleti che debbono riprendere la piena attività molto presto.

Gli autori si aspettano che con una maggiore esperienza queste indicazioni si possano modificare ed ampliare.

Alla fine dell’articolo ci sono due pagine di commento di Walter Unger, massima autorità mondiale nel settore della chirurgia della calvizie, del quale riassumo i punti salienti:

1. Danni all’area donatrice: la metodica di ricavare FU da FUE comporta un enorme aumento della lunghezza totale delle incisioni. L’estrazione di una FU con un punch di 1 mm di diametro comporta un’incisione circolare di 3,14 mm. Se si estraggono 500 FU, la lunghezza totale delle incisioni è di 156 cm, mentre uno strip contenente la stessa quantità di follicoli si asporta con un’incisione totale di meno di 20 cm. E’ difficile per Unger accettare la definizione di questa tecnica che comporta incisioni 8 volte più lunghe come “chirurgia invasiva minimale”. Il possibile danno arrecato ai piccoli vasi del derma è proporzionale alla lunghezza delle incisioni, anche se queste non lo attraversano completamente, come avviene con la FUE.

2. Fattori cosmetici: l’area che viene rasata per il prelievo di 500 FU con la FUE è di 40 – 50 cm2, a fronte di un’area di 5 cm2 con lo strip. E’ ovviamente molto più difficile nascondere una zona così ampia senza capelli.

3. Danno ai follicoli: non è dato sapere la percentuale di follicoli seriamente danneggiati anche nelle classi FOX I e II. Quasi sicuramente il danno è superiore a quello che si verifica con la tecnica tradizionale.

4. Distorsione nella direzione dei follicoli: la cicatrice con cui guariscono i piccoli fori distorce la direzione dei follicoli adiacenti. Questo rende più problematici i sucessivi prelievi di follicoli, sia con FUE che con tecnica tradizionale.

5. Aumento di rischio di infezioni: se per evitare quanto descritto al 4. si eseguono sedute ravvicinate (uno o pochi giorni d’intervallo), è altamente probabile la presenza di maggiore quantità di germi patogeni nell’area donatrice.

6. Allungamento del tempo d’operazione: la FUE comporta tempi d’intervento più lunghi rispetto alla tecnica tradizionale.

Il dott. Unger conclude che, d’accordo con gli autori, per i motivi esposti anche se la FUE troverà spazio nella hair restoration tale spazio sarà limitato: gli stessi autori ritengono che anche per i candidati idonei, che costituiscono il 60% dei pazienti considerati, le indicazioni siano limitate (v. sopra). Egli ritiene di dover ulteriormente ridurre tali indicazioni ai seguenti 2 gruppi di pazienti:

1. Pazienti che presentino aree limitate da rinfoltire, come sopracciglia, ciglia o baffi,

2. Pazienti con cattiva cicatrizzazione del cuoio capelluto, che non si presti a una adeguata correzione.

Personalmente, mi sembra che l’atteggiamento del dott. Unger sia troppo drastico, tipico di chi è abituato a un tipo di chirurgia che gli dà soddisfazione e difficilmente se ne discosta (il dott. Unger autotrapianta da quasi 40 anni e ha una casistica personale di 25.000 pazienti, un intervento nella sua clinica di Manhattan può costare fino a 30.000 U$).

Se chirurghi di valore come il dr Rassman e il dr Cole si dedicano ora con entusiasmo a questa tecnica, è molto probabile che essa troverà prima o poi la sua giusta collocazione nell’ambito della hair restoration".

 

saluti

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