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Italia alla deriva


faranio

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xxxxx speriamo in bene....diamoci tutti una svegliata...qui siamo messi male....stiamo andando verso una recessione certa........spero che il governo riesca a sollevare l'Italia....senno son casini seri.....quando comincian a falli le banche poi si ride....

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Il popolo ha dato al Centro Sinistra due opportunità di governare negli ultimi 14 anni.

 

Nella prima dal 1996 al 2001 sono riusciti a far cadere 3 governi (Prodi, D’Alema I, D’Alema II) di cui 2 non scelti direttamente dal popolo e a farne un quarto per transitare il paese alle elezioni.

 

Nella seconda dopo aver giurato e stragiurato che “non sarebbe accaduto più” hanno torturato il governo Prodi fino a farlo cadere per una squallida questione personale, che la dice lunga sulla sensibilità circa i temi della giustizia che alberga anche a sinistra (vedi l’indulto).

 

 

Senza tante complicazioni, la sinistra si è dimostrata incapace di governare. Dall’altra parte si governa male, ma si governa. Non è nemmeno una questione di scegliere tra due alternative ma tra il nulla e qualcosa.

 

Così ha ragionato l’elettore.

 

Se avessero un minimo di dignità tutti gli esponenti della sinistra (Veltroni e D’Alema in primis) dovrebbero dimettersi e lasciare il campo ad una nuova generazione di dirigenti. Due anni fa cantavano una canzone esattamente opposta a quella che cantano oggi, mettendo nella baracca della coalizione tutto e di più. Occorreva un grande genio politico per capire come sarebbe andata a finire?

Molti ci hanno creduto e si sono sentiti ingannati, perché se non si riesce a mettere insieme un progetto di governo allora è meglio nemmeno proporsi come tale agli elettori.

 

Tutto ciò ha determinato la scelta verso Berlusconi, che io critico. Ma io dico senza il minimo problema che non sono andato a votare, e che sono contento che abbia vinto Berlusconi. Secondo me trascinerà l’Italia al disastro, ma; 1) è esattamente quello che i miei connazionali si meritano; 2) l’alternativa a Berlusconi nei fatti non esiste, quindi niente rimpianti.

 

Mangiamo il cibo che ci servono.

 

Saluti.

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Grande Braz, mi hai commosso.L'onestà intellettuale negli uomini mi disarma e mi induce sempre al plauso incondizionato!

chapeaux! :okboy:

 

chioso con questo:

 

la sinistra ha avuto 7 anni per fare una legge sul conflitto d'interessi che togliesse al paese l'anomalia grave di un populista monopolista alla guida dello stato, ma ha preferito scantonare.Di che ci si lamenta dunque?Quale il senso di citare come fa oggi l'unità il financial times?minkiate unitarie

 

perchè nell'articolo non si legge che coloro in grado di mettere fine al conflitto d'interessi, prodi, d'alema, veltroni, fassino, bertinotti, hanno preferito infischiarsene per 7 anni?Non trovano i gauchisti che scrivono qui che l'articolo sarebbe stato più completo?

Non trovano che la stessa pre-messa andrebbe posta come disclaimer ogni qual volta si intende, giustamente, screditare il nano citando la stampa straniera?

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Caro Curva, su FT Economist e altri giornali d'elite inglesi e americani ci sarebbe molto da dire. Io li leggo ogni tanto per informazioni e c'è spesso una disonestà intellettuale ed una pacchianeria figlie di pregiudizi che nel lettore medio dovrebbero provocare come minimo disgusto. Chi scrive spesso non fa una analisi onesta dei fatti italiani, ci mette sopra una base di pregiudizi con un carico di falsità.

 

Al di là delle doverose critiche nei confronti di atteggiamenti e decisioni di Berlusconi, non è accettabile (e nessuno si dovrebbe prestare al gioco) fare da sponda a persone che sono pagate per buttare giù il peso di certi paesi nel consesso internazionale, a prescindere. Ti ricordi il caso di Forbes e i milioni di dollari di Fidel Castro? Tutto falso alla fine e nessuna prova.

 

Pochi mesi fa il valore delle esportazioni italiane ha superato quello della Gran Bretagna ma con incredibile puntualità sull'Economist il giorno che ciò è avvenuto è tornato il solito articolo sulla solita questione del debito e del deficit.

 

Quello che è curioso è vedere come in Italia e fuori tutti prendono gli articoli di questi giornali come pezzi di verità autorevole...tutto va vagliato e criticato e senza sconti.

 

Se contassimo il numero di stronzate scritte dal Financial Times o dal Wall Street Journal nella sua storia (pensa per esempio all'entrata dell'Italia nell'euro) si potrebbe riempire una collana di libri....

 

Spero di leggerti più spesso Curva :)

Modificato da Brasileiro
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Anche qui assolutamente d'accordo Braz, c'è la necessità di secolarizzare il mito e il rito dell'inappellabilità e della terzietà delle testate anglosassoni.L'analisi che avevi fatto nel post precedente è ineccepibile:non c'è una alternativa realistica di governo a berlusconi (ahimè) perchè dall'89 ad oggi si è preferito coalizzare eterogenei, improbabili ed ideologici piuttosto che fare quello che altrove era stato fatto tra gli anni '50 e '60: costruire una socialdemocrazia vera, che tagliasse ogni ponte col comunismo e con lo stalinismo-leninismo.Complice la 'distorsione' operata da 'mani pulite' che di fatto ha colpito sacrosantamente lasciando però in sella tutta la classe dirigente del vecchio pci (il miliardo portato da gardini a botteghe oscure e poi dissolto nell'etere, ma, come da atti del tribunale, "accertata dazione illecita", greganti cassiere pci che prende 400 milioni di lire di mazzetta sull'alta velocità "per mio proprio conto" etc etc ) proprio i pcini hanno evitato quel processo di trasformazione genetica che anche se fosse avvenuto nel 90 avrebbe avuto 30 anni di ritardo, e hanno preferito vivacchiare di rendita giudiziaria (o così credevano di fare).E' proprio in questo sistema socioculturale drogato, sperequato e ammorbato da omissioni storiche e da mistificazioni che il fenomeno berlusconi ha potuto svilupparsi per quello che poi si è rivelato essere: un paese nel quale il dibattito politico è fortemente distorto da fattori di vario genere è un paese nel quale la politica è debolissima, cioè incapace di rappresentare davvero fermenti, umori e istanze e, peggio, incapace di crearne le premesse.In quel paese, degenerazioni della politica in senso demagogico e populistico come quella di berlusconi (e anche molto peggiori) sono del tutto probabili.

 

chi oggi non vuole berlusconi dovrebbe leggere la politica italiana degli ultimi 30 anni in ottica sistemica, perchè la condizione imprescindibile per la nascita del berlusconi politico e della sua ascesa è stata proprio questa sinistra e la pessima qualità concettuale e sostanziale che la medesima ha immesso nel dibattito sociale e nella mediazione sociopolitica.

Modificato da curvadong
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Il discorso dell'ineluttabilita' del governo berlusconi e' perfettamente reversibile e assolutamente non probante. La sinistra ha avuto due occasioni e avuto 2 governi deboli. Berlusconi ha avuto due mandati e un solo governo stabile. L'analisi di quel governo stabile (2001-2006) deve essere circonstanziata poiche' non e' stato in realta' poi cosi' stabile: e' caduto ed ha riottenuto il mandato (complice una maggioranza parlamentare schiacciante, non astuzia politica durante il mandato).

Non e' che le statistiche siano cosi' diverse. Diverse erano invece le premesse da cui partivano.

 

Il discorso stesso dell'impossibilita' di votare una sinistra disorganizzata e prigioniera dei propri interessi di sopravvivenza spicciola e' lo stesso discorso di votare un personaggio che, anche lui, ha dimostrato incapacita' di governo.

 

Sulla stampa straniera e sugli eventuali giudizi e inesattezze si possono dire molte cose ma per ora, per l'italia non possono essere accusati di disonoesta' intellettuali. Il discorso del boom delle esportazioni e' proprio nell'economist di questa settimana. Godetevi anche la copertina: http://www.economist.com/images/20080419/2...suecovEU400.jpg per quanto non ami il discorso dell'imparzialita' della stampa anglosassone (avevo aperto un thread esattamente su questo parecchio tempo fa) non ci si puo' esimere dal confrontarsi con un punto di vista esterno. Considerato anche che questo punto di vista esterno e' condiviso piu' o meno dalla stampa mondiale e non solo aglosassone (lo vedo con giornali francesi e spagnoli, non saprei di altri, e' una supposizione)

 

Qui nessuno sta a dire che la sinistra sia un bel voto. A dimostrarlo e' stato anche l'altro giorno il fatto che, dopo le dimissioni di Prodi da presidente del PD (aggiungendo che dovrebbe esserci un ricambio dirigenziale), il primo nome citato e' stato quello di Ciampi che non e' proprio un emergente leader.

 

Il discorso e' l'inspiegabilita' di votare a valanga un uomo che ripropone lo stesso approccio che si e' rivelato fallimentare, al di la' del folklore e dell'immagine da buffone che ripropone in maniera sistematica. Il fallimento del progetto di Berlusconi non e' stato piu' stabile di quello del PD, il suo primo governo fu rovesciato in un batter d'ali e il suo secodo cadde anche quello, fu rialzato da un maggioranza di governo schiacciante che le sinistre non hanno avuto.

 

Al massimo si puo' parlare dell'incapacita' del PD di convincere i propri elettori con progetti seri e studiati (io stesso ho scritto alcune settimane fa alla dirigenza del PD chiedendo, senza polemica, delucidazioni sulla candidatura di Marianna Madia e ancora attendo risposta..) ma l'ingovernabilita' e' un male di assestamento -lungo- del nostro paese, un male di cui ha sofferto ampiamente anche Berlusconi e di cui si e' lamentato piu' volte lui stesso.

Modificato da Gurg
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Il discorso dell'ineluttabilita' del governo berlusconi e' perfettamente reversibile e assolutamente non probante. La sinistra ha avuto due occasioni e avuto 2 governi deboli. Berlusconi ha avuto due mandati e un solo governo stabile.

vero, ma quell'unico non è stato solo stabile, ma il più stabile e duraturo della storia della repubblica.Capisco che con i parametri che abbiamo si faccia fin troppo presto a passare dalla categoria instabilità a quella di massima stabilità di governo, ma il dato rimane statisticamente ineludibile.La stabilità governativa misurata sui due mandati è del 50% maggiore, misurata sui giorni di legislatura è del 65% più alta.

Il discorso stesso dell'impossibilita' di votare una sinistra disorganizzata e prigioniera dei propri interessi di sopravvivenza spicciola e' lo stesso discorso di votare un personaggio che, anche lui, ha dimostrato incapacita' di governo.

l'hai detto, è il motivo per cui mi sono astenuto.

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Gurg, queste sono chiacchiere da intellettuali con le quali puoi convincere me e Curva e altri come noi a NON votare Berlusconi. Ma il punto è che Prodi e quella banda di inetti del PD hanno messo le mani in tasca ai cittadini, e se ne sono pure beati ("le tasse sono bellissime" "mandiamo fuori i bamboccioni" tra le tante).

 

Ma lo ha sentito Fassino che diceva da Santoro tempo fa che "se Alitalia non ha più il volo Milano Atene, il passaggero può prendere quello dell'Olympic?". E questa è la gente che ha responsabilità politiche? Questi dovrebbero andare a lavorare, come dicono agli stadi, alzandosi alle 7 di mattina, facendo 10 ore al giorno di lavoro produttivo, e poi prendendo 1200 euro al mese. Forse capirebbero e saprebbero megli ocosa succede nella società da cui dicono di prendere ispirazione.

 

Lo ripeto sono una banda di inetti che l'unica cosa che sanno fare nella vita è studiare alleanze, candidature ed assegnare posti nelle amministrazioni centrali, comunali, provinciali e regionali.

 

Non hanno nessun altro fine che quello di autoperpetuarsi, dando fiato alla bocca.

 

Almeno Berlusconi è uno che ha fatto nella sua vita, avrà fatto male, avrà imbrogliato, ma ha fatto. L'unica cosa che hanno fatto di buono loro erano le Feste dell'Unità ma anche quelle mi sa che adesso tramontano.

 

ciao

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Anche qui assolutamente d'accordo Braz, c'è la necessità di secolarizzare il mito e il rito dell'inappellabilità e della terzietà delle testate anglosassoni.L'analisi che avevi fatto nel post precedente è ineccepibile:non c'è una alternativa realistica di governo a berlusconi (ahimè) perchè dall'89 ad oggi si è preferito coalizzare eterogenei, improbabili ed ideologici piuttosto che fare quello che altrove era stato fatto tra gli anni '50 e '60: costruire una socialdemocrazia vera, che tagliasse ogni ponte col comunismo e con lo stalinismo-leninismo.Complice la 'distorsione' operata da 'mani pulite' che di fatto ha colpito sacrosantamente lasciando però in sella tutta la classe dirigente del vecchio pci (il miliardo portato da gardini a botteghe oscure e poi dissolto nell'etere, ma, come da atti del tribunale, "accertata dazione illecita", greganti cassiere pci che prende 400 milioni di lire di mazzetta sull'alta velocità "per mio proprio conto" etc etc ) proprio i pcini hanno evitato quel processo di trasformazione genetica che anche se fosse avvenuto nel 90 avrebbe avuto 30 anni di ritardo, e hanno preferito vivacchiare di rendita giudiziaria (o così credevano di fare).E' proprio in questo sistema socioculturale drogato, sperequato e ammorbato da omissioni storiche e da mistificazioni che il fenomeno berlusconi ha potuto svilupparsi per quello che poi si è rivelato essere: un paese nel quale il dibattito politico è fortemente distorto da fattori di vario genere è un paese nel quale la politica è debolissima, cioè incapace di rappresentare davvero fermenti, umori e istanze e, peggio, incapace di crearne le premesse.In quel paese, degenerazioni della politica in senso demagogico e populistico come quella di berlusconi (e anche molto peggiori) sono del tutto probabili.

 

chi oggi non vuole berlusconi dovrebbe leggere la politica italiana degli ultimi 30 anni in ottica sistemica, perchè la condizione imprescindibile per la nascita del berlusconi politico e della sua ascesa è stata proprio questa sinistra e la pessima qualità concettuale e sostanziale che la medesima ha immesso nel dibattito sociale e nella mediazione sociopolitica.

 

la lettura (analoga) che ne dà Sartori:

http://www.corriere.it/editoriali/08_april...44f02aabc.shtml

 

RIFLESSIONI SUL VOTO

Le elezioni dirompenti

 

di Giovanni Sartori

 

Le elezioni del 13 e 14 aprile sono da interpretare come una svolta speciale? Sì e no; ma direi più sì che no. Enzo Bettiza sulla Stampa minimizza: «La Seconda Repubblica non è morta per il semplice fatto che non era mai esistita. È morta invece definitivamente la Prima, di cui la Seconda non era che un'ombra storta e contorta». Neanche io, come Bettiza, ho una alta opinione del periodo 1994-2008; ma quel periodo è pur sempre contrassegnato da una sua peculiare identità. Intanto ha avuto un illustre defunto: il potere democristiano. E poi una svolta c'è stata. Non tanto in chiave di distribuzione bipolare del voto (che c'era anche tra Pci e Dc) ma in chiave di alternanza bipolare dei governi. Una svolta danneggiata, purtroppo, dalla frammentazione- frantumazione del sistema partitico. Questa volta abbiamo invece una felice controsvolta: da decine di partiti e partitini (tanti da essere difficili da contare) siamo scesi a 4-6. Inoltre c'è un fatto nuovo: la Lega che sembra diventata definitiva al Nord e che sfonda anche in direzione Sud. Il che complica di parecchio la competizione partitica, che oramai si dispiega lungo due assi: destra- sinistra, ma anche Nord-Sud, e cioè centro- periferia.

 

Comincio da alcune riflessioni sulla Lega. Passo poi alla scomparsa della sinistra alternativa. Per concludere sulle prospettive della sinistra riformista.

La Lega.

A naso direi che nel suo successo convergono tre fattori: 1) l'elemento centrifugo (via da Roma ladrona); 2) l'elemento della protesta antipolitica (in alternativa all'astensione, voto un partito estraneo al sistema); 3) il federalismo fiscale (a sé stante rispetto al federalismo istituzionale). Direi anche, sempre a naso, che l'elemento che sfonda al Sud è il terzo: alle regioni ricche piace l'idea che ognuno abbia diritto di tenere per sé i soldi che fa (una contabilità difficile da attuare ma appetitosa come slogan). Il che prelude a uno scontro con la lega siciliana in pectore di Raffaele Lombardo, il Mpa. Al momento lo scontro è rinviato: Lombardo non chiede allo Stato le risorse che Bossi vuole tenere al Nord, ma già chiede di trattenere le accise sulla benzina raffinata in Sicilia (uno scippo di un miliardo di euro).

 

La sinistra alternativa.

La sua scomparsa in Parlamento fa versare a tutti copiose lacrime di coccodrillo, e cioè lacrime ipocrite. Ipocrite perché chi chiede la governabilità non può volere i partitini che la impediscono. Né la scomparsa dei «nanetti» in generale viola le istanze della rappresentanza. Questo argomento confonde la rappresentatività come somiglianza con la rappresentanza come tecnica costituzionale di trasmissione del potere. Per esempio, dire che io sono rappresentativo dei cretini non vuol dire che io sia rappresentante dei cretini. D'altronde il mondo delle democrazie è pieno di minoranze che non sono rappresentate.

 

Il caso più clamoroso è quello degli Stati Uniti, che non hanno mai avuto un partito socialista senza che la sinistra si ritenga non rappresentata per questo.

La sinistra riformista. La sconfitta è stata secca. All'inizio della campagna elettorale quasi tutti i sondaggi stimavano il Pd sotto di circa 7 punti: più o meno la stessa distanza che nel 2006 separava Berlusconi da Prodi. Ma allora Berlusconi risalì la china, mentre Veltroni è restato al palo e semmai ha perso 2 punti percentuali. Perché? Eredità negativa di Prodi a parte, a mio avviso anche Veltroni è colpevole di avere sbagliato la sua campagna elettorale. Veltroni ha combattuto un'elezione senza combatterla; si è disperso in 104 province invece di concentrarsi sulle regioni in bilico e sul connesso premio di maggioranza; e ha puntato troppo sul programma mentre il Cavaliere puntava soltanto su poche ma efficaci parole d'ordine. Un'idea: quando sarà (tra 12 anni?) in ozio, la sinistra dovrebbe reclutare Berlusconi come consigliere elettorale. Con lui vincerebbe.

 

Il discorso serio è che non credo — come si sente dire in giro — che la sinistra di governo sia sempre destinata a perdere. In Gran Bretagna, Germania, Spagna e in tutte le piccole democrazie nordiche, la socialdemocrazia governa e torna regolarmente a governare. Perché in Italia no? Secondo me è perché su di noi pesa ancora l'eredità di un Pci che è stato il primo della classe del comunismo internazionale. Ne consegue che Veltroni si trova ancora in mezzo al guado, e cioè gravato da un bagaglio ideologico che le altre socialdemocrazie hanno da tempo ricusato.

 

Per esempio, si sapeva che moltissimi elettori chiedevano sicurezza e mano ferma sugli extracomunitari clandestini. Due richieste che di per sé non sarebbero né di destra né di sinistra, ma che i nostri catto-comunisti hanno trasformato in richieste «repressive» di destra.

 

Così su questi punti il governo Prodi si è incartato, e anche Veltroni non li ha messi in sufficiente evidenza. Non raccomando, s'intende, una sinistra puramente opportunista e «acchiappatutto ». Ma in democrazia l'elettorato ha diritto di farsi valere. Se no ti fa perdere.

 

24 aprile 2008

Modificato da curvadong
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Inizialmente volevo votare per i socialisti,Di pietro,alla fine son rimasto a casa:-((((.

 

La cosa su cui rifletto spesso è che l elettorato di sinistra mi da l impressione di essere piu critico mentre l elettorato di destra mostra maggiore entusiasmo nel votare!!la cosa mi angoscia non poco in quanto una bella fetta di italiani la vedo ancora "innamorata"del cavaliere :o :o

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Tutto giusto sulla sinistra.

Ma mi spiegate perchè siamo l'unico paese in cui un premier che glorifica soggetti variamente condannati per associazioni ex art. 416 bis viene osannato?

Siamo talmente Tafazzi a sinistra, che siamo sempre pronti a riconoscere meriti all'avversario, quando questi ci butta addosso solo mondezza.

Sapete che dico?

Che se uno mi dà uno schiaffo...lo seppellisco di calci...non gli dico "quanto sei bravo".

Io direi di riprenderciun pò tutti, di finirla con tante seghe e di analizzare la realtà per quella che è...

Siamo un popolo da "Marchese del Grillo" ("Io sò io...e voi non siete un cazzzooooo"), che vota solo con la pancia, che se la prende con gli evasori fino a quando non siamo noi ad evadere qualcosetta (Eh ma se nn facciamo così non si arriva a fine mese...) che se la prende con chi frega, salvo poi in automobile non rispettare una corsia preferenziale, che se ne infischia delle regole ed anzi, che definisce "fighi" quelli che delle regole se ne infischiano...

Viva Berlusconi! Solo lui incarna l'ideale dell'italiano medio!

Che uomo!

Modificato da clifford
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