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La pillola anti-calvizie ha effetti preventivi sul cancro

 

 

Una ricerca effettuata in Texax avrebbe confermato che un effetto collaterale della Propecia potrebbe essere sfruttato a fini di prevenzione per il canco alla prostata

 

 

Un superdosaggio di Propecia, la più famosa pillola anti-calvizie, ha un effetto collaterale desiderato: previene il cancro alla prostata, uno dei tumori killer per l'uomo. E' questo il risultato di uno studio effettuato da ricercatori dell'università di San Antonio in Texas. Il farmaco, il cui principio attivo si chiama finasteride, è risultato così efficace che gli scienziati hanno interrotto l'esperimento per consentire a tutti gli uomini che vi prendevano parte (anche quelli che ricevevano il placebo di controllo) di prendere il farmaco.

 

'Sono risultati importantissimi. E' il primo intervento che ha dimostrato la possibilità di ridurre il rischio di tumore alla prostata', ha detto Ian Thomson, lo studioso che ha guidato lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. Nel campione di persone che hanno preso finasteride il rischio di tumore è stato ridotto del 25 per cento. Il farmaco usato nello studio era stato inizialmente messo a punto per curare l'ingrossamento benigno della prostata. Una versione a basso dosaggio, venduta come Propecia, è diventata un best-seller contro la calvizie. Negli Usa il tumore alla prostata è il più comune per gli uomini dopo il cancro alla pelle: colpisce 221 mila uomini ogni anno, dei quali 29 mila sono vittime mortali della malattia.

 

Lo studio del Texas ha avuto l'imprimatur del National Cancer Institute: è durato sette anni, sui dieci che erano previsti, e ha interessato novemila persone a cui ogni giorno è stata somministrata la pillola a base di finasteride o un placebo. Dopo sette anni i soggetti dello studio hanno accettato di sottoporsi a biopsia della prostata: si erano ammalati il 24 per cento del gruppo di confronto contro il 18 per cento di quelli che avevano preso il farmaco. Secondo Thompson lo studio può essere utile a individui che, per ragioni genetiche, possono considerarsi specialmente a rischio: tra questi i neri e gli uomini un cui parente stretto ha avuto il cancro alla prostata.

 

11 luglio 2003

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