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Non Fatevi Prendere Dalla Depressione


Marliani

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Perché lo stress fa perdere i capelli

 

Nella nostra "lotta" per contrastare la calvizie comune bisogna affrontare e cercare di risolvere lo stress fisico e psichico.Si è visto che il più delle volte è possibile fermare la caduta dei capelli con l'utilizzo di finasteride e di altre sostanze naturali o farmacologiche. Ma bloccare il DHT non è sufficiente, bisogna occuparsi anche di eventuali dermatite seborroica ed infiammazione, utilizzando farmaci antifungini e antinfiammatori (ad esempio ketoconazolo).

Con una dieta adeguata è possibile controllare il delicato e complesso equilibrio ormonale del nostro corpo, evitando anche alcune condizioni fisiologiche che possono favorire la perdita dei capelli. Lo stress può provocare telogen effluvium sia acuto, sia cronico, fattori che mandano all'aria l'efficacia delle nostre strategie anticalvizie e compromettono tutti i nostri sforzi.

Di solito lo stress è un fattore positivo che ci permette di affrontare le avversità in maniera efficiente, ci consente di reagire agli eventi quotidiani con equilibrio e mantiene vitali le nostre capacità d'apprendimento, di memoria, d'attenzione, permettendoci di risolvere i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. Quando però gli stimoli stressori prendono il sopravvento e l'organismo non è più in grado di reagire in maniera positiva, cominciano i problemi. Lo stress diventa una condizione fisica e psicologica di malessere, di stanchezza, che ci tiene spesso in tensione e che non ci permette di vivere in maniera serena e tranquilla. Hans Seyle, uno dei pionieri dello studio sullo stress, definì la risposta dell'organismo ad una condizione avversa "sindrome da stress biologico". L'organismo sottoposto a condizioni nocive opera una serie di risposte organiche che gli permettono di affrontare e superare il momento di difficoltà.

Vediamo cosa succede nel nostro corpo quando lo stress prende il sopravvento anche perché lo stress non agisce solo sulla mente ma anche sull'organismo causando alcune malattie. Nella parte quarta della guida abbiamo già parlato del sistema nervoso e del sistema endocrino e come essi regolino le funzioni del nostro organismo. Il sistema nervoso ha anche una sua parte autonoma, che controlla automaticamente la regolazione delle attività viscerali non sottoposte direttamente alla nostra volontà. Si divide in sistema ortosimpatico e parasimpatico ed è collegato alle midollari del surrene con delle fibre nervose.

Quando siamo sottoposti a uno stress acuto la zona midollare del surrene viene stimolata a produrre adrenalina e noradrenalina, gli ormoni del "attacca o fuggi", che permettono all'organismo di affrontare un pericolo imminente. La pressione sanguigna e i battiti cardiaci aumentano d'intensità, il cuore pompa più sangue e quindi si ha una maggior irrorazione sanguigna di muscoli e cervello. Crescono eccitazione e concentrazione, mentre sono inibite altre funzioni come la digestione, la riproduzione cellulare e la risposte all'infiammazione, meno importanti in quel momento. Una volta finito il pericolo la concentrazione di questi due ormoni dovrebbe calare fino a tornare a livelli normali.

Nella nostra vita quotidiana accade spesso che tratteniamo questi istinti di reazione per motivi relazionali e sociali. Certo, non siamo più attaccati da micidiali predatori come poteva capitare all'uomo del paleolitico, ma il non risolvere una futile lite o degli importanti contrasti a livello della propria vita sociale e familiare può portare a liberare costantemente troppa adrenalina e troppo spesso.

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L'ipertensione essenziale, di fatto il tipo d'ipertensione più frequente ha motivazioni non ancora ben definite e lo stress può essere uno dei fattori che contribuiscono a farla insorgere.

L'adrenalina ha un'azione anche a livello del follicolo pilifero, il suo aumento nei momenti di forte stress provoca un telogen effluvium acuto. L'altra risposta dell'organismo allo stress è il rilascio da parte della corticale del surrene di cortisolo. Il cortisolo stimola il fegato a rilasciare glucosio, nel sangue per permettere all'organismo di affrontare il momento di bisogno con maggiori risorse energetiche. Ma se lo stress diventa continuo nel tempo il cortisolo da utile baluardo dei nostri bisogni diventa sostanza dannosa capace di "corrodere" le funzioni più importanti del nostro organismo.

L'eccesso di glucosio, come abbiamo visto nel capitolo precedente, provoca alterazioni nella produzione d'insulina e manda in tilt l'equilibrio ormonale. Un'alterazione della produzione di glucosio, insulina, glucagone porta all'intolleranza al glucosio e all'insulino resistenza, condizioni che possono portare al diabete. Vengono rilasciate nel sangue maggiori quantità di grassi che a lungo andare provocano un aumento di colesterolo e trigliceridi e un conseguente incremento del rischio cardiovascolare.

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Malattie e disturbi legati alla sindrome da stress

Disturbi cardiovascolari e ipertensione essenziale

Gastriti, esofagite da reflusso, ulcere e coliti ulcerose

Cefalee e emicranie

Disturbi del sonno e insonnia

Telogen effluvium acuto e cronico (caduta di capelli diffusa e temporanea)

 

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Si ha poi un maggior utilizzo da parte dell'organismo degli aminoacidi dei tessuti muscolari, riducendo così le risorse proteiche dei nostri muscoli. La pelle diventa più sottile e meno elastica e si indeboliscono i tessuti linfoidi, deputati a modulare le difese immunitarie del nostro organismo. Inoltre la liberazione eccessiva e costante di cortisolo è anche in grado di danneggiare la mucosa gastrica. Gastriti, esofagite da reflusso, lesioni ulcerose sono spesso correlate alle alterazioni di quest'ormone.

Lo stress fa anche cadere i capelli, ed è difficile capire i meccanismi per cui un evento stressante possa influire così tanto sulla salute e sull'equilibrio della nostra capigliatura. Nella parte seconda abbiamo visto come lo stress è causa d'alopecia temporanea (telogen effluvium) acuta e cronica e come sia uno dei fattori che può far peggiorare in breve tempo la calvizie comune.

Uno stress forte e improvviso spesso è dovuto a un evento emotivo molto importante e può far cadere centinaia di capelli in fase di riposo (telogen effluvium acuto). I capelli si rifugiano nella fase di telogen e bloccano ogni attività, dopo tre mesi saranno perduti, ma non sarà danneggiata la struttura del follicolo che finito il momento di stress, sarà pronto per un nuovo ciclo.

Se lo stress è meno intenso e più costante nel tempo avremo invece un telogen effluvium cronico, la perdita sarà meno importante, ma sarà anche più difficile risolvere il problema. Questi due tipi di telogen effluvium contribuiscono non poco a velocizzare l'evoluzione della calvizie comune. Il follicolo tende ad accelerare ulteriormente il suo ciclo e i capelli nella fase di telogen aumentano notevolmente. Spesso non riescono neanche a passare alla fase di riposo e cadono nella fase di crescita diventando sempre più piccoli e sottili.

Come precedentemente detto adrenalina e cortisolo sono i due ormoni dello "stress" capaci di risolverci un sacco di problemi se secreti nelle giuste quantità, ma nemici della salute se prodotti in eccesso.

Per capire come lo stress possa influire sul "blocco" delle attività del capello bisogna tornare un pò indietro, e soffermarsi sull'azione del AMP ciclico. All'interno delle cellule deputate alla formazione del capello (matrice) l'AMP ciclico è quella molecola che manda il messaggio ormonale per attivare i processi metabolici che permettono di produrre costantemente energia per costruire le proteine del capello. In molte cellule del nostro organismo l'ormone non entra direttamente nella cellula ma si lega ad un recettore di membrana, che interagisce con un enzima, l'adenilato ciclasi, che a sua volta permette la produzione della giusta quantità di AMP ciclico. L'AMP ciclico se non "disturbato" adempie costantemente ai suoi compiti e consente alle cellule di produrre energia con la glicolisi e compiere in maniera normale le loro funzioni.

Nelle cellule del follicolo l'AMP ciclico permette alle cellule della matrice di produrre cheratina e ai melanociti di secernere i pigmenti necessari. Le cellule della matrice hanno sulla membrana anche dei recettori alfa per l'adrenalina e noradrenalina. Lo stress scatena la produzione di questi ormoni, e si ipotizza che legandosi al recettore alfa provochino inibizione dell'attività dell'AMP ciclico, inibizione della glicolisi, riduzione dell'attività delle cellule del follicolo e perdita dei capelli.

In qualche maniera l'adrenalina e la noradrenalina prodotte in eccesso a causa di uno stress fisico o psichico, contribuiscono assieme al DHT nell'azione di "disturbo" delle attività metaboliche del follicolo pilifero.

Non per niente sono stati riferiti casi in cui a seguito di un forte spavento o stress anche l'attività dei melanociti veniva bruscamente fermata. Ricorderò sempre un mio collega di lavoro che a seguito di un grave lutto in famiglia vide i propri capelli diventare bianchi nel giro di pochi mesi. Egli ripeteva spesso che dopo la morte del padre il processo di incanutimento, prima quasi assente, si era accelerato in maniera esponenziale. La quantità dei suoi capelli non era cambiata, dato che non soffriva di calvizie comune. In questo caso probabilmente l'adrenalina prodotta in eccesso e lo stress ossidativo avevano impedito alla maggior parte dei melanociti di produrre la melanina.

Individuare il telogen effluvium cronico è un po' più complicato, perché non si manifesta solo con una diffusa caduta dei capelli su tutta la testa, ma anche con una caduta meno grave e più costante che si può spesso "nascondere" dietro a una calvizie. Anche in questo caso è indispensabile rivolgersi a un medico qualificato che vi farà un esame dettagliato per risolvere la calvizie e capire i motivi del telogen effluvium.

E il cortisolo? Nei capitoli sull'alimentazione si è osservato come il cortisolo sia fondamentale per riequilibrare gli squilibri glucidici nel sangue. In seguito ad un eccesso d'insulina nel sangue, il cortisolo è spesso costretto ad intervenire per sostituire il glucagone nel stimolare la liberazione del glucosio nel sangue.

Anche lo stress cronico aumenta il cortisolo nel sangue, provocando nel corso degli anni disturbi e malattie. L'aumento di cortisolo inibisce la produzione di tutti gli eicosanoidi (ormoni locali), sia quelli dannosi che provocano infiammazione, sia quelli benefici che permettono una comunicazione ormonale perfetta dei sistemi cardiovascolare, nervoso e immunitario.

Di fatto il cortisolo, bloccando l'azione di questi eicosanoidi "buoni", altera l'azione dell'effettore del messaggio, cioè l'AMP ciclico. Anche le cellule della matrice del follicolo, deputate a produrre il capello, hanno bisogno di un eicosanoide che mantenga costante il messaggio per poi "passarlo" all'AMP ciclico.

La prostraglandina PG2 ha come precursori gli omega 6 ed è stata isolata a livello delle cellule germinative della matrice del follicolo. Il cortisolo in eccesso potrebbe bloccare la produzione d'eicosanoidi buoni con una eccesso di produzione di PG2 e una conseguente alterazione nella produzione di cheratina.

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Il cortisolo in eccesso mobilita continuamente glucosio nel sangue. L'eccesso di glucosio è in grado di alterare (glicolisare) la struttura molecolare delle proteine destinate ai processi rigenerativi del nostro organismo, come ad esempio quelle coinvolte nella formazione della cheratina dei capelli.

In seguito ad uno stress il follicolo pilifero subisce quindi dei disordini metabolici e delle interferenze nei messaggi ormonali, si ha inoltre la formazione di radicali liberi che sono la conseguenza di questi danni metabolici più o meno transitori.

I radicali liberi possono ossidare grassi, proteine, DNA, danneggiando la struttura di queste molecole. Le cellule "operaie" della matrice del capello, deputate alla continua produzione di cheratina sono in costante attività mitotica (divisione cellulare) e possono essere influenzate dallo stress ossidativo dei radicali liberi. I radicali liberi danneggiano gli enzimi e le molecole del bulbo pilifero, scatenando una reazione a catena che negli anni provoca un accelerato invecchiamento della struttura del capello. Il follicolo pilifero subisce una parziale alterazione del ciclo e le cellule germinative (cellule della matrice) anticipano la loro temporanea "morte" cellulare (apoptosi). Il periodo catagen, che prepara il follicolo pilifero alla nascita di un nuovo capello risulta alterato e imperfetto (Arck e al. 2002). Le cellule del bulbo reagiscono a questa "minaccia" producendo enzimi che hanno il compito di disattivarne l'azione dannosa.

 

Meditazione e attività fisica: i migliori alleati per migliorare la salute

Lo stress incide sulla salute dei nostri capelli ed è anche una delle cause d'invecchiamento dei distretti corporei principali. Potenzialmente siamo tutti soggetti allo stress, anche perché esso si manifesta in maniera differente in ognuno di noi. Ogni singolo individuo risponde allo stesso tipo di stress in maniera differente. E qui subentra il nostro stile di vita e l'atteggiamento mentale dato che non sempre è importante cosa ci accade, ma come lo affrontiamo e lo interpretiamo.

Le cause dello stress spesso sono difficili da individuare e codificare, inoltre sottoposti costantemente ad eventi stressanti non siamo più sensibili ai segnali di stress. Come fare per affrontare questo stato di disagio? La risposta allo stress è un fatto individuale, così come i rimedi giusti per una persona possono non esserlo per un'altra.

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Spesso il primo consiglio che viene dato è quello di "rilassarsi", ma se sono stressato come faccio a rilassarmi? Sarebbe troppo facile e semplicistico.

Veniamo alle cause dello stress fisico e psicologico, numerosi autori hanno codificato degli "stressori", vale a dire delle cause scatenanti lo stress, che incidono sulla nostra salute e diventano delle perturbazioni più o meno costanti della nostra serenità. Questi inconvenienti ambientali di varia natura che si possono dividere in biologici e psicosociali disturbano l'equilibrio e l'armonia tra mente e corpo.

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Alcuni stressori biologici e ambientali

Eccessi alimentari e diete squilibrate

Sforzi fisici

Infezioni virali e microbiche

Operazioni chirurgiche

Incidenti stradali

Pioggia e cambio di stagioni

Smog e fumo di sigaretta

Eventi catastrofici

Esposizione a radiazioni

Esposizione a forti rumori

Jet-la

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Alcuni stressori psicosociali

Morte del coniuge

Separazione dal coniuge

Morte di un parente stretto

Matrimonio

Pensionamento

Miglioramento degli affari

Impotenza sessuale

Morte di un amico intimo

Problemi con il capoufficio

Contrazione di un debito

Trasloco

Cambiamento del regime alimentare

Problemi quotidiani

Liti familiari

Liti con i vicini

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Lo stress dovuto a fattori fisici si accompagna ad un altro stress di tipo psicologico che può essere dovuto sì a un dispiacere familiare o a un faticoso trasloco, ma anche a una serie di seccature di tutti i giorni che dobbiamo imparare ad affrontare con un atteggiamento positivo e costruttivo. Se confrontiamo le tabelle degli stressori e le cause del telogen effluvium vedremo numerosi fattori in comune che confermano, se ce ne era ancora bisogno, la stretta connessione tra perdita di capelli e stress.

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Cause comuni di telogen effluvium acuto

Lutti

Diete dimagranti e malnutrizione

Interventi chirurgici

Infezioni virali e microbiche

Parto e allattamento

Emorragie

Radiazioni

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Cause comuni di telogen effluvium cronico

Uso cronico di alcuni farmaci

Ansia e insonnia

Gravi malattie psichiche

Malattie croniche

Eccessiva esposizione a raggi solari e lampade abbronzanti

Abuso di alcol e fumo

Diete inadeguate

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In definitiva tutto quello che provoca stress potrebbe provocare anche la perdita dei capelli, perché l'organismo reagisce ad uno stimolo esterno in maniera aspecifica. Qualunque sia il fattore stressante i meccanismi fisiologici di risposta dell'organismo vengono controllati dal sistema nervoso autonomo e dalle ghiandole surrenali con produzione di adrenalina e cortisolo.

Il primo passo è affrontare gli eventi negativi in maniera positiva, o almeno essere consapevoli che l'ottimismo è una delle basi indispensabili che ci permetterà di superare gli ostacoli della nostra vita. Ci deve essere sempre una ragione per vivere con fiducia e ottimismo lo straordinario percorso della nostra vita che dobbiamo trovare in noi stessi anche nei momenti di grande difficoltà. L'ottimista pianifica una strategia per agire sulle cause dello stress, tralascia le attività meno importanti finché non risolve la situazione e si avvale dell'appoggio e dei consigli di chi gli sta vicino.

Forse l'antica massima latina "Festina lente", affrettati lentamente, potrebbe fare al caso nostro. Bisogna affrontare la vita quotidiana e le possibili difficoltà con intenso e costante impegno, con un atteggiamento mentale nuovo che potrà essere elaborato solo da noi stessi in quanto siamo gli unici a conoscere tutte le variabili. Ricercatori e i psicoanalisti hanno codificato alcune strategie generali per affrontare nella maniera corretta lo stress negativo.

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Atteggiamenti e stile di vita adeguati per affrontare lo stress negativo

Fare un'attività fisica leggera almeno mezz'ora al giorno

Partecipare a un gruppo o a una attività sociale almeno una volta al mese

Curare l'alimentazione

Non abusare di alcool, caffè, fumo e psicofarmaci

Riuscire a organizzare il proprio tempo

Avere un hobby o una attività gratificanti e rilassanti

Praticare una forma di rilassamento profondo almeno tre volte la settimana (meditazione, training autogeno, ecc.)

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Per aiutare il benessere fisico e contrastare lo stress l'attività fisica e la meditazione sono strategie vincenti indispensabili. La nostra mente ha bisogno di trovare dei momenti di relax e di riposo e ognuno troverà l'attività fisica più adatta alle sue caratteristiche. L'esercizio fisico moderato è utile per contrastare lo stress negativo ed è benefico sia a livello organico che psichico. Bisognerà scegliere un'attività fisica aerobica che preferiamo, come la bicicletta, la corsa, il nuoto o una camminata a passo veloce.

 

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*Esercizi utili per mantenersi in forma

Attività fisica moderata almeno 30 minuti al giorno 3 volte alla settimana

 

Leggera attività di potenziamento muscolare 15 minuti 3 volte alla settimana con pesi leggeri a seconda del proprio stato di allenamento

Allungamenti muscolari 15 minuti al giorno prima e dopo gli esercizi

 

I benefici che avremo da questa attività saranno un aumento della massa magra (muscoli) e una diminuzione di quella grassa (tessuto adiposo). I livelli di colesterolo nel sangue si abbassano e una attività moderata contribuisce anche a controllare i livelli di cortisolo e adrenalina. Attenzione! è anche assodato che l'attività fisica troppo pesante, affrontata senza un carico di lavoro graduale porta ad un aumento di radicali liberi e di cortisolo. In effetti, uno stress fisico eccessivo porta a liberare un eccesso dei due ormoni dello stress, adrenalina e cortisolo per aumentare la risposta di adattamento fisiologico dell'organismo.

A questa attività aerobica moderata correlata alla corsa o alla bicicletta bisognerebbe accompagnare un pò di attività anaerobica, vale a dire un leggero potenziamento muscolare, 10-15 minuti al giorno, tramite esercizi con pesi leggeri e flessioni sulle braccia e sulle gambe a seconda del proprio stato di allenamento. Questa attività permette di mantenere costante la quantità e la qualità della nostra massa muscolare.

Bastano anche 20 minuti al giorno di pesi leggeri per tre volte alla settimana per avere risultati buoni anche solo dopo pochi mesi. La massa grassa si riduce in maniera significativa, mentre la massa muscolare mantiene la sua integrità o aumenta leggermente. Un bravo allenatore vi consiglierà anche 15 minuti al giorno di allungamento muscolare per mantenere i muscoli elastici.

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Benefici attività fisica moderata

Maggior efficienza cardiaca e polmonare

Riduzione colesterolo e massa grassa

Scaricamento tensioni muscolari e nervose

Controllo del rilascio di adrenalina, cortisolo, insulina e testosterone

Distrazione da pensieri e da emozioni negative

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È importante che l'attività fisica sia adatta alle nostre caratteristiche, quindi bisogna scegliere uno sport che ci gratifichi anche mentalmente.

La meditazione e le tecniche di rilassamento contribuiscono anch'esse a combattere lo stress. Numerosi studi in questi ultimi anni hanno confermato come gli esercizi di meditazione e di rilassamento, se effettuati costantemente, possano dare un beneficio e ridurre alcuni tra i parametri fisiologici correlati allo stress. I test erano stati eseguiti su monaci zen, su chi praticava tecniche trascendentali, yoga e training autogeno. I cambiamenti fisiologici più importanti sono stati:

o Riduzione della frequenza cardiaca, respiratoria e riduzione del consumo di ossigeno.

o Regolazione della produzione del cortisolo

o Riduzione del rilascio di noradrenalina da parte delle ghiandole surrenali

o Riduzione della serotonina, neurotrasmettitore importante per mantenere l'umore

o Modulazione della produzione del deidroepiandrosterone e del testosterone

o È stato anche riscontrato un aumento dell'elasticità e resistenza dell'epidermide con un miglioramento generale dello stato della pelle.

Le tecniche di rilassamento possono essere quindi utili per contrastare lo stress e contribuire a migliorare il nostro stato di salute fisico e mentale.

Quante volte quando ci sentiamo in tensione o stressati, sbuffiamo aria, quasi con un atto liberatorio. Probabilmente è anche in parte un gesto inconscio per terminare l'apnea e regolare il ritmo del respiro. Non è questo il testo per sviluppare in maniera completa un argomento così importante, sappiate comunque che non bisogna per forza diventare dei monaci buddisti per ritrovare un buon equilibrio, esistono infatti delle strategie semplici e pratiche che derivano dai dettami di alcune arti orientali che potranno fare al caso vostro. È importante respirare bene per la nostra salute spirituale e fisica. Un esercizio utile e semplice da eseguire quotidianamente può essere quello della respirazione profonda che permetterà di ridurre le tensioni e aiutare a rilassarci.

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Esercizio di Respirazione profonda

In un ambiente confortevole sedersi su una poltrona comoda con la schiena dritta e il petto in posizione naturale

Inspirare aria lentamente e profondamente per circa 5 secondi fino a riempire i polmoni espandendo il diaframma

Espirare lentamente l'aria dai polmoni per circa 7 secondi contraendo il diaframma

 

Effettuare l'esercizio per circa 5 minuti

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Bisogna eseguire questa lenta e profonda respirazione diaframmatica qualche minuto al giorno. L'esercizio permette di controllare la respirazione, diminuire le tensioni intercostali e rilassare l'addome.

Riassumendo

Oltre l'ereditarietà, abbiamo visto che nella calvizie comune sono coinvolti altri fattori difficili da quantificare, come lo stress, l'alimentazione e lo stile di vita.

Lo Stress e un'alimentazione scorretta alterano la produzione normale e ciclica del cortisolo, dell'adrenalina, del testosterone, dell'insulina ecc., sfasando il ritmo biologico giornaliero del nostro organismo e accelerando l'invecchiamento del nostro corpo, compresi la pelle e i capelli.

Non è ancora possibile sapere esattamente in che percentuale queste variabili possono influire sulla perdita dei capelli anche perché ognuno di noi ha un profilo metabolico e genetico personale. Una cosa è certa però, l'attività fisica regolare e le tecniche di rilassamento contribuiscono a mantenere efficiente il ritmo biologico del nostro organismo, modulando la produzione ritmica degli ormoni e contrastando la formazione dei radicali liberi e l'invecchiamento.

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