Vai al contenuto

Erofilo

Salusmaster User
  • Numero contenuti

    4
  • Iscritto

  • Ultima visita

Erofilo's Achievements

  1. Erofilo

    CHELOIDI SPONTANEI STERNO E SPALLE

    Io non farei radioterapia su un cheloide; non so se funzioni, ma sarei veramente spaventato. Sappi però che io non ho alcuna fiducia nei medici. Sui rimedi naturali: scrivevo qui circa un anno fa che la cipolla sembra fare qualcosa. C'è anche qualcosa in rete a riguardo. Io la sfrego sul cheloide. A volte mi ha dato conforto anche il tea tree. Sto parlando di sollievo, non di regressione. La regressione mi sembra sia un fatto di fortuna e di tempo.
  2. Erofilo

    CHELOIDI SPONTANEI STERNO E SPALLE

    Cavoli Auri. Ancora finti specialisti che asportano? Ma ti ha fatto la compressione almeno? Incredibile! Almeno quella incompetente dermatologa di Parma che lo fece a me (ancora in attivtà) lo fece 20 anni fa!!! E' una vergogna!!! Lo sanno questi dementi di specialisti che stanno giocando con la psicologia delle persone? Mi fermo qui ... se avessi sotto mano la tua chirurga estetica la strozzo...
  3. Erofilo

    CHELOIDI SPONTANEI STERNO E SPALLE

    Segnalo che anche io ho usato il Roaccuttan per curare l'acne e che, solo dopo, ho avuto esperienze di cheloidi. Non è certamente una prova ma può aiutare a creare statistica.
  4. Erofilo

    CHELOIDI SPONTANEI STERNO E SPALLE

    Ciao a tutti. Grazie per aver rotto la solitudine psicologica che avvolge chi ha dei cheloidi. Vi descrivo la mia esperienza più che ventennale. Sono del 65. Ho scoperto di soffrire di chleoidi dal dermatologo; non capivo cosa stesse accadendo all’acne che avevo sulle spalle e sul viso. Essenzialmente, come molti di voi sapranno, l’acne si induriva e in qualche modo cambiava stato, radicandosi. Purtroppo, nel mio caso, la scelta della dermatologa fu la causa dell’assoluto peggioramento della mia situazione. Lo dico qui e non lo ripeterò. E’ di Parma e ha il cognome che inizia per B. Eventualmente, se qualcuno ha dei dubbi, in privato gli do il nome completo. Attorno agli anni 90 mi sono trovato con tre gruppi di cheloidi. Due cheloidi che avevo sul viso dove il viso piega tra la guancia e il sottomento, dovuti a acne. Una decina di cheloidi su entrambe le spalle, dovuti a acne. Un cheloide grande nella parte interna del ginocchio dovuto a caduta in motocicletta con conseguente taglio di circa 4 cm (anche se non è chiarissimo se fosse un cheloide, certamente cicatrice ipertrofica).. Tutti mi davano piccoli problemi nel movimento saltuari pruriti (sul viso soprattutto dopo aver fatto la barba, tanto che ho smesso di farmela con il rasoio e da allora uso un aggiusta barba, taglio il pelo a 1 mm circa dalla pelle). Ovviamente i chelodi più fastidiosi psicologicamente erano i 2 sul viso, distanziati di circa 2 cm e con le dimensioni di circa 5 mm l’uno. Devo dire non particolarmente alti. Ed è per quelli che commisi l’errore di rivolgermi alla suddetta dermatologa, la quale decise che si potevano asportare chirurgicamente. Il giorno dell’intervento non trovai nemmeno la dermatologa, ma due giovani assistenti universitarie che mi incisero il volto prendendo con un unica incisione entrambi i cheloidi. Pertanto, 5mm di cheloide + 2 cm di distanza + 5 mm del secondo cheloide + varie e eventuali. Mi sono ritrovato con un taglio di circa 4 cm sul viso. La cosa più stupefacente, capita purtroppo a posteriori, è che questi avevano messo i punti, mi avevano bendato e mi avevano mandato a casa. Risultato; dopo appena 2 mesi dall’intervento mi sono ritrovato con un cheloide lungo circa 4 cm più spesso dei precedenti. La dermatologa e le sue assistenti erano riuscite a decuplicare il mio problema. Sia dal punto di vista estetico che psicologico. Non vi nascondo che a distanza di 25 anni circa, provo ancora un sentimento d’odio nei confronti di quelle tre totali incompetenti. Sono completamente prive di etica. Mi spiace non ricordare il nome delle 2 assistenti. Spesi un sacco di soldi ordinando libri (non c’era internet) e più ne ordinavo e più capivo che non esisteva la cura risolutiva e che cose che funzionavano per uno si rivelavano inutili e dannose per altri. Il fatto stesso che i cheloidi fossero caratteristici delle persone di colore e/o di carnagione scura mal si armonizzava col fatto che io sono biondo e di carnagione chiarissima. Non potendo più sopportare di avere il supercheloide sul viso decisi di rivolgermi a un chirurgo plastico di riconosciuta fama. Gli spiegai il tutto e lui mi propose un intervento di asportazione chirurgica con compressione della ferita con fogli di silicone e infiltrazioni di cortisone. Essendo un giovane cretino andai persino a avvisare la dermatologa di questa mia intenzione. Non trovò niente da dirmi se non che, per lei, io mi ero comportato scorrettamente. Lo disse con il tono alterato. Si preoccupava semplicemente del fatto che un noto chirurgo plastico era venuto a sapere che a Parma c’era una dermatologa incompetente. Un atteggiamento oltremodo disgustoso. Decido a questo punto di lanciarmi con l’intervento di asportazione (immaginate con che preoccupazione stavo tentando la seconda asportazione chirurgica). La faccio breve: anestesia locale, asportazione. Una fascia che mi impacchettava il volto si da premere la non facile zona tra il mento e la guancia. La compressione è iniziata immediatamente; intendo sul cerotto con i punti (dati in maniera migliore). Ogni tanto mi toglievo la fascia e trattavo la ferita con il Contactubex che ordinavo in Svizzera. Una volta al mese andavo a farmi infiltrazioni di cortisone dolorosissime. La situazione migliorò. Se avessi compresso di più forse avrebbe potuto migliorare ulteriormente. Comunque nel mio caso la compressione funzionò; prova ne sia che la zona che era posta nella parte meno comprimibile (subito dopo l’angolo tra guancia e mento) risultò quella che guarì in modo più approssimativo. Non so bene come descrivere cosa mi trovai dopo. Direi che mi trovai un cheloide molto più sottile e molto più piatto e anche molto meno vincolante nei movimenti. Vorrei quasi dire che se prima era di 4 cm ora la parte che era rimasta veramente cheloidea era di circa 2 cm, più una parte più simile a una cicatrice normale. Diciamo verso i 30 anni mi ritrovai con. Il chelodie nel ginocchio completamente sgonfiato, non più rigido, rimane una poco estetica cicatrice ma escludo che sia ancora cheloidea. Non ho fatto nulla; ha fatto tutto da solo. Rarissimi i pruriti. Cheloidi sulle spalle praticamente regrediti. Nessun problema e rarrissimi pruiriti. Non ho fatto nulla; hanno fatto tutto da soli. . Cheloide sul viso, stabilizzato, nettamente meglio di come mi aveva lasciato la dermatologa. Purtroppo sul viso rimaneva e rimane un fastidioso prurito e a volte una fastidiosa sensazione di corpo estraneo. Quando ho i pruriti provo sollievo a trattarlo con Il Tea Trea della Just e anche con la cipolla. Il Tea Trea l’ho provato su una idea di mia moglie. Ha un effetto antibatterico e dicono favorisca la guarigione delle ferite. In ogni caso me lo ammorbidisce e toglie prurito. La cipolla provatela, non vi costa niente. So che c’è una clinica in Turchia che sta sperimentando delle pomate a base di cipolla e silicone. Certamente la cipolla mi da molto sollievo. Io la uso così: prendo una cipolla (più è forte è meglio è- quindi anche cipollotto). La taglio, così da avere una bella superificie di cipolla. Poi prendo la cipolla in mano e sfrego la parte di cipolla che ho appena tagliato sulla cicatrice. Trovate il metodo che vi fa più comodo. Io lo faccio spesso la mattina e la sera. Per evitare di comprare valanghe di cipolle il giorno dopo potete tagliare un altra fetta sottile di cipolla si da avere ancora una bella superficie baganta di cipolla da sfregarvi. Penso e spero che su cheloidi ancora più attivi dei miei l’effetto possa essere ancora migliore. Mi farebbe molto piacere sapere che anche su qualcuno di voi funziona. Vorrei sperimentare l’utilizzo di cipolla assieme a gel siliconici (come fatto in quella clinica turca), anche se dubito che un cheloide di 20 anni possa ancora essere sensibile a trattamenti con silicone.. Riassumo qui alcuni punti che ritengo importanti; derivano dalla mia esperienza e spero possano essere arricchiti dalle vostre. Insieme possiamo capire di più tra noi, che affidandoci a certi incompetenti che ci sono in giro. Piccolo personale riassunto 1) Quasi tutte le cure funzionano su alcune persone e sul altre non funzionano affatto. 2) L’asportazione chirurgica può avere senso se fatta da persone che sanno cosa stanno trattando. E’ importante sapere se siete recidivi (quasi certamente). In ogni caso è fondamentale il trattamento post operatorio. Se uno vi dice che ve lo asporta e poi parte per le vacanze è incompetente e anche criminale. Sui trattamenti post opertori la compressione sembra aver dato risultati. 3) Non è chiaro come si sviluppi un cheloide nel tempo. So di casi in cui il cheloide è progressivamente in aumento; so di casi stabili; alcuni regrediscono. 4) In generale, in presenza di più cheloidi è utile provare nuove cure con un cheloide solo. Si può meglio confrontare il risultato guardando l’altro. Ancora oggi dopo 20 anni non so se le creme mi abbiano fatto bene o meno. So che anno dopo anno alcuni cheloidi sono regrediti. Il tempo è troppo lungo per capire se è solo il mio organismo oppure se la crema ha aiutato. La mia esperienza è fatta di cheloidi generalmente allungati. Intendo dire che hanno un lato più o meno lungo e uno relativamente corto. Questo lo dico perchè supefici non filiformi sono ovviamente più difficili da asportare (non puoi incidere un taglio e poi richiuderlo). Penso inoltre che le creme e tutto il resto vengano assorbiti dal derma attorno al cheloide e non dal cheloide stesso. Pertanto non so se trattamenti topici su cheloidi vasti possano portare benefici. Questo lo dico per mia sensazione. Non è una affermazione scientifica, come tutto quello che ho scritto. Forza e coraggio. Aiutiamoci con questa schifezza dei cheloidi.
×
×
  • Crea Nuovo...