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haemoglobin

Salusmaster User
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  1. ciao really. grazie della risposta, davvero. Io spero davvero di arrivare a quel livello. Il problema è, cosa fare prima? Ho pensato più volte di lasciare la mia ragazza. Ho pensato tantissime cose brutte, perché mi sentivo insicuro e "sbagliato". Sai cos'è? Penso che nella vita io possa dare tantissimo, in tantissime cose. In amore, nel lavoro, nella vita sociale. Ma ho una tremenda paura, per esperienza, che questa situazione comprometta tutto questo. Ho paura di non farmene una ragione, conoscendomi. E tu ben sai che se adesso qualcosa si potrebbe fare, aspettando potrei anche pentirmi di non averlo fatto... no? Cosa ne pensi? Mi piacerebbe conoscere la tua esperienza, per confrontarla. Aiutami a comprendere come fare ad uscire da questo circolo paranoico... Grazie ancora :)
  2. Ciao ragazzi. E' la prima volta che scrivo ufficialmente su questo forum. Sono sempre stato molto attento alle vostre discussioni e le ho trovate molto utili. Il mio diradamento sarà iniziato a circa 19/20 anni (adesso ne ho 28). Ho iniziato rivolgendomi inizialmente ad un dermatologo della mia città, che mi ha prescritto (sotto mia indicazione... e questo non mi ha confortato) l'aloxidil 2% (prima però mi ha prescritto una visita dal cardiologo, almeno!). Sono andato avanti per circa due annetti. Scusate se sono vago, ma davvero questa per me è sempre stata una lotta quasi surreale. Non ho segnato esattamente tutta la mia storia, e l'ho vissuta a periodi. Dopo l'aloxidil ho deciso di abbandonare questo tipo di terapia per la fina, perché il mio intento a quell'età era più bloccare il diradamento. Così mi sono rivolto al mio medico curante di fiducia, il quale ignorantissimo mi ha mandato in farmacia dicendomi che non c'era bisogno di ricetta per la fina (!!!). A quel punto ho deciso di informarmi meglio. Mi faceva rabbia non aver trovato un dermatologo competente nella mia città (catania). Ho deciso di farmi le analisi del sangue e di ordinare la fina via internet, e iniziare una terapia controllandomi continuamente e cercando di stare tranquillo. La cosa sarà andata avanti per due anni, o forse più. Le cose non andavano male. Non vedevo peggioramenti nel diradamento. Ho abbandonato la terapia da solo, perché sono tendenzialmente lunatico e paranoico (ma anche ottimsita, a periodi). Trovandomi per lavoro a milano per un anno circa ho deciso di rivolgermi dopo un altro paio di anni dalla dottoressa Cappio. Le ho esposto tutta la mia storia, e lei mi ha fatto un tricogramma e un controllo accurato. Devo dire che è stata molto competente. Tranquillamente mi ha confermato l'androgenetica, e mi ha però detto che probabilmente tutti i cicli di terapie mi hanno aiutato a "mantenere" i capelli. Infatti pur avendo un evidente diradamento nelal classica zona centrale e uno stempiamento, i capelli continuano ad esserci e pur essendo cominciato il diradamento molti anni fa si sono mantenuti. La Cappio mi ha prescritto la fina, e sono andato avanti per un altro paio d'anni. Poi ho smesso perché volevo uscire a tutti i costi da questo circolo vizioso. Attenzione, ero in un periodo molto felice. Ero tranquillo, e il fatto che nonostante tutto i capelli erano lì e non si faceva avanti la "pelata" ho deciso di convincermi che dopotutto la vita è fatta di altre cose. Ma aimè il periodo di ottimismo è crollato dopo qualche anno. La situazione universitaria, lavorativa, sociale (la disgregazione di un gruppo di amici che frequentavo abitualmente)... e un inizio di profonda gelosia verso le "nuove" frequentazioni della mia ragazza mi hanno buttato in paranoia. In un incredibile paranoia. Sapete tutti cosa vuol dire avere l'impulso di riguardarsi ogni giorno i capelli, toccarseli e cercare i buchi. Lavarseli impulsivamente ogni giorno, perché puliti i capelli sono più corposi e meno unti (i capelli unti lasciano trasparire più lo scalpo. Lavavo comunque on revivogen, che uso da anni). E via il circolo vizioso (perché stress e lavaggi continui di certo non migliorano lo stato dei capelli). L'apice è fatto una mattina, mi sono svegliato e volevo assolutamente tagliarmi i capelli. Mi volevo rapare a zero e sono uscito. Ma era sabato e tutti i barbieri, il mio compreso, erano pieni. Così son tornato e con la macchinetta mi son rasato (non li avevo lunghissimi. circa 4/5 cm). Adesso eccomi qua. Tutti mi dicono che da rasato non sto affatto male. Ma voi sapete benissimo cosa vuol dire sentirsi a disagio con una testa rasata, quando non la si vuole. Voglio farmi ricrescere i capelli com'erano prima, perché almeno ero a mio agio. Sono andato in erboristeria e ho preso una tisana rilassante e un integratore per capelli (con miglio, germe di grano ecc). Probabilmente avrei dovuto controllarmi, e rilassarmi prima di rasarmi. Il mio diradamento, secondo la Cappio, si era molto rallentato e questo secondo me non era dovuto solo alle mie terapie altanelanti e sballate. Era dovuto anche al mio stato psicologico. Avevo trovato un equilibrio. L'unico problema che ho riscontrato nell'ultimo periodo di pausa da ogni terapia era la leggera dermatite seborroica che mi provocava il Triatop, che usavo 2 volte a settimana (le altre ho usato sempre il revivogent che trovo favoloso). Da un pò ho smesso di usarlo, e mangiando bene e bevendo molto mi sono accorto che la dermatite era scomparsa (il prurito mi partiva sempre dopo lo shampoo col triatop!). L'unica cosa che mi ha preoccupato è che col triatop, anche se in modo blando, utilizzavo indirettamente il ketaconazolo. Adesso che l'ho sospeso e uso solo il revivogen... anche se nell'ambito di una terapia blandissima mi preoccupa (attenzione,perché penso che psicologicamente convincersi che qualcosa possa in qualche modo aiutare... aiuta la terapia stessa). Insomma, ragazzi. Oggi mi ritrovo con la testa rasata e in una fase di ricerca del relax e di rigenerazione dal punti di vista vitaminico (lo so che basterebbe fare degli esami del sangue per rendermi conto se ho carenze o no, ma penso che comunque lo stress mi stia in qualche modo scompensando. Io sono vegetariano, e penso di avere un alimentazione varia e molto equilibrata). Il problema sono i pensieri. Il fatto sociale è importantissimo. Mi capita spesso di combattere con me stesso, con quei classici discorsi tipo "ma dai, la tua ragazza ti ama. tu sei in gamba. la vita è ben altro". Ma il fatto di essermi rasato mi ha posto un altro scenario. Credo che questa sia la prova del 9 per me. Trovandomi in una situazione da "simil calvo", non essendolo ancora del tutto, mi rendo conto che psicologicamente rischio di mandare tutto all'aria. La mia fidanzata è splendida, l'adoro. Sono profodnamente convinto che anche lei mi ami. Il nostro rapporto è stupendo. Ma ho il terrore che il fatto che non riesca a superare una futura ed inevitabile calvizie possa compromettere il nostro rapporto e la mia vita intera. Ho riflettuto molto. Sono a dire la verità ancora molto combattuto, ma sono anche consapevole che se devo fare questa scelta la devo fare con il massimo della tranquillità. Oggi posso almeno arrestare la situazione, e mantenere un minimo di capelli che in qualche modo mi danno quel poco di sicurezza che mi aiuterebbe a mantenere la mia vita stabile. Vorrei quindi riprendere una terapia, tranquillamente. Le mie paure? Il fatto per esempio di dire alla mia ragazza, unica persona a sapere dei miei vecchi tentativi, di voler riprendere la terapia. Le ho dato un sacco di preoccupazioni per le mie insicurezze, e vorrei da solo rtrovare le mie sicurezze e così ritornare ad essere il ragazzo semplice e tranquillo che ha sempre conosciuto (con tutti i miei problemi, ma che almeno non ha problemi a relazionarsi con gli altri e con tutte le persone che frequentiamo senza star lì a guardare i capelli degli altri). Una altra mia paranoia è il fatto di andare in farmacia ed esser visto come uno "strano", quasi drogato. E' insopportabile per uno che perde i capelli incontrare persone che non capiscono la profondità del problema in questa società. Io sono uno che ha risolto molti problemi nella sua vita, e uno che dopotutto non si fa infulenzare dagli "stili" consumistici o troppo dall'estetica (mai mi farei una plastica o robe di questo genere, veramente). Perdere i capelli però, per molte persone, è un trauma perchè si perde la propria identità. Io so che non riuscirò mai a superarlo, se non attraverso uno psicologo. Ma perché devo ridurmi a questo? Io tendenzialmente non ho problemi nella vita. Davvero. Sono una persona fortunata. Ma in famiglia ho anche avuto casi di depressione, che sono arrivati a livelli patologici. Capisco i meccanismi, e grazie a questi anni sono riuscito in qualche modo a comprenderli. Mia nonna è psicologa, e avendo in famiglia anche una persona malata ho sempre conosicuto bene questo tipo di patologie. I miei comportamenti impulsivi, e le mie paranoie. Le mie paure sociali, che sono altanelanti e lunatiche mi fanno rendere conto che riprendendo le cure forse riuscirò a ritrovare l'equilibrio (il SAPERE di star facendo qualcosa già sarebbe più che una terapia per me, e costerebbe sicuramente meno di uno psicologo). Questo è quanto ragazzi. E quanto vi ho scritto! Mi piacerebbe confrontare con voi le mie esperienze e i miei pensieri. Vorrei inoltre non considerarmi "disperato", e favi un abbraccio virtuale. Perché i disperati non sono quelli che cercano di risolvere i problemi della propria vita. I disperati sono quelli che non trovano dove appigliarsi, e che si chiudono deifinitivamente in se stessi senza speranze. Io voglio avere speranze, insieme a voi! Allora, cosa ne pensate voi? Come vedete la mia situazione? Un abbraccio
  3. Scusatemi, vorrei capire una cosa: sto cercando un dermatologo a Catania. Ho letto che la Di Prima chiede un botto di soldi. Il dott. Gigli viene spesso in Sicilia. Ma per una terapia costante non occorrono continue prescrizioni per prendere fina e minoxidil in farmacia? Come si fa se un dott. è lontano dal posto in cui si risiede? spero che non sia una domanda banale. sono nuovo ;)
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