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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 02/21/21 in Risposte

  1. Scusate la schiettezza, ma leggere certe cose mi lascia a bocca aperta. 1) Non riuscire a dire alla propria ragazza/compagna/moglie che si ha un impianto, significa vivere molto male il fatto di essere portatore (ansie, paure di sgamo, insicurezza anche sull’immagine da protesizzato). Se vivessi in questo modo la protesi, mi raserei a zero senza ombra di dubbio. 2) Se pensate che dopo qualche mese di sesso la vostra partner non si sia ancora accorta della protesi, siete semplicemente illusi. Significa che non avete una adeguata percezione di come la gente vi vede e vi sente. 3) La cosa più importante di tutte: ma non vi siete rotti le palle di vivere di nascosto una cosa come questa? Posso capire (ma neanche troppo) se non si convive. Ma nascondere di essere portatore durante una convivenza è allucinante, ti stressa meno farti l’amante. Io non ho mai nascosto di essere portatore alle donne con cui sono stato. Ed è stata una cosa che ho anzi detto dopo qualche settimana, mai atteso oltre. Se si è sicuri della propria immagine, della sua naturalezza e della sua credibilità, la paura di uno sgamo è poca cosa.
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  2. Brigitte

    Consigli per la prima protesi

    Io uso i presagomati (tagliati longitudinalmente e poi nel mezzo) quindi mi ritrovo con i lembi per scartucciare agli estremi. Mentre nel back dove sagomo e non ho più i lembi, a protesi sul tavolo alzo un pezzo di “pellicola protettiva” (ha un nome?) e ci infilo sotto un pezzo di pellicola di scarto creando una sorta di “orecchietta “, così che quando installo riesco a scartucciare il back. Coi presagomati mi trovo molto bene! agli inizi ci vuole molto tempo solo per capire come mettere i tape, poi col tempo si trova il proprio schema e si acquisisce manualità e viene sempre più facile!
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  3. In passato a 2 fidanzati (NB strapieni di capelli), circa al terzo mese di cosa seria, ho detto loro che avevo problemi di capelli. Dirlo mi ha sempre pesato, sempre e con tutti infatti ne ho parlato con pochissime persone nella mia vita. (Della protesi lo sa una sola persona, e non è mia mamma). ricordo che per dirlo ci giravo un po’ intorno, tant’è che la cosa sembrava quasi grave e da servizi segreti.... ed entrambi mi risposero “oddio! E io pensavo chissà cosa!!!” ...per poi dirmi “a me non pare, non si vede nulla, non è che sei fissata tu?” (Col secondo già usavo toppik) quindi sono d’accordo col “preparare il terreno” (piu che essere d’accordo è forse semplicemente più nel mio stile, vagamente indiretta ?) oppure esordire con una frase che faccia presagire chissà quale catastrofe apocalittica, così che in confronto la protesi è un gran sollievo! dirlo a bruciapelo , oppure farsi trovare in flagranza di reato ..., è più diretto ed evita di doversi preparare un discorso, ma probabilmente non è per tutti. Da considerare in effetti anche lo shock dall’altra parte. In effetti far passare molti anni poi il rischio è che il problema sia il non averlo detto prima , più che la protesi in sè. Ma si entra nel campo della fiducia all’interno della coppia e da quanta importanza personalmente si dà a segreti e cose non dette.
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  4. Vero nella 4a foto perfortuna il risultato è diventato già più accettabile
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  5. Concordo con la ammirazione per la spavalderia nella 4a foto vedo anche un netto miglioramento di stile
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